Cronaca

“Scusi sindaco metropolitano, perché funziona male il centro per l’impiego?”

“Scusi sindaco metropolitano, perché funziona male il centro per l’impiego?”

Deve ancora rodare ‘Porta del Futuro’, la megastruttura piena di postazioni computerizzate e impiegati inaugurata la settimana scorsa nell’ex Manifattura dei Tabacchi per sollecitare l’incontro tra offerta e lavoro soprattutto giovanile, ma che fine faranno adesso i cari, vecchi centri per l’impiego che gestisce l’ex Provincia, a Bari? Se lo domanda il consigliere comunale Michele Caradonna (Italia dei Valori) che ha chiesto all’amministrazione comunale di Bari di intervenire e sollecitare il Centro per l’impiego barese ad accelerare le procedure di inserimento dei profili dei disoccupati che ne facciano richiesta in modo da poter partecipare alle due misure europee contro la disoccupazione: “Garanzia Giovani” e “Welfare to work”. Misure per le quali Bari risulta ancora fortemente in ritardo rispetto ai paesi limitrofi e le altre città pugliesi. Ma entriamo nei dettagli. Garanzia Giovani (Youth Guarantee) è il Piano Europeo per la lotta alla disoccupazione giovanile secondo il quale sono stati previsti finanziamenti per i Paesi Membri con tassi di disoccupazione superiori al 25%, investiti in politiche attive di orientamento, istruzione e formazione e inserimento al lavoro, a sostegno dei giovani (i cosiddetti neet acronimo inglese di “not (engaged) in education, employment or training) che non sono impegnati in un’attività lavorativa, né inseriti in un percorso scolastico o formativo. L’Italia quindi si è impegnata a garantire ai giovani al di sotto dei 30 anni un’offerta qualitativamente valida di lavoro, proseguimento degli studi, apprendistato o tirocinio, entro 4 mesi dall’inizio della disoccupazione o dall’uscita dal sistema d’istruzione formale. “Qui a Bari  – spiega Caradonna – quello che non sta funzionando è il meccanismo di avvio. Il giovane si iscrive al portale di Garanzia giovani, viene chiamato dal Centro per l’impiego della città di residenza e viene profilato. Solo dopo può scegliere quale percorso intraprendere. Il Centro per l’impiego di Bari non si è adeguato ai tempi e non permette ai neet baresi di essere subito profilati così come invece avviene agli altri ragazzi delle altre città e dei paesi limitrofi. Un ritardo accumulato ormai da diversi mesi rispetto alle altre realtà ed i nostri giovani sono dunque penalizzati. Quello che ho chiesto in consiglio comunale è di sollecitare, come amministrazione comunale, il Centro per l’impiego di Bari ad adeguarsi ai tempi. Solo così verrà garantito lo stesso diritto anche ai cittadini baresi che per un disguido perdono importanti opportunità sia di formazione che lavorative”. Stesso ritardo anche per l’altra misura della Comunità europea messa in campo per agevolare i percettori di ammortizzatori sociali in deroga a rientrare nel mondo del lavoro attraverso un percorso di formazione ad hoc: “Welfare to work”. “In questo caso – prosegue Caradonna – i soggetti beneficiari della misura, che possono iscriversi a questi percorsi formativi, sono le persone disoccupate o in mobilità in deroga, purtroppo però alcune degli aventi diritto non hanno potuto beneficiare di questa opportunità a causa del ritardo del Centro per l’impiego del comune di Bari nella loro profilazione (bando per il 2015 chiuso il 20 novembre). Mi auguro che per il 2016 nel caso si riaperta questa opportunità i tempi di attesa cambino radicalmente”. “L’appello che ho rivolto al Sindaco di Bari di sollecitare ad una maggior rapidità il centro dell’impiego della città – conclude Caradonna – mi auguro che sia colto anche dalla sua doppia funzione e cioè quella di Sindaco dell’area metropolitana a cui i centri per l’impiego afferiscono”.

 

Antonio De Luigi


Pubblicato il 3 Dicembre 2015

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