Cronaca

“Scusi sindaco, perché non visitiamo insieme la nuova sede?”

S’infittisce il mistero della nuova sede presa in affitto al rione San Paolo dalla società di servizi comunale barese quando presidente era l’avvocato Giacomo Olivieri. Che ieri, dopo gli ultimi dubbi avanzati dal sindaco in persona sull’agibilità dell’immobile, ha deciso di replicare. <

 

Scusi Olivieri, ma ci sarebbe una perizia che ha quantificato in circa 1 milione di euro i lavori necessari per rimetterlo a norma, il capannone locato alla sua ex azienda.

 

“Anche questa è una storia a dir poco singolare. Ma lo sa che l’ho chiesto svariate volte, questa fantomatica perizia stilata dal Comune di Bari e che non hanno mai voluta dare? Non so nemmeno chi sono i tecnici che l’hanno stilata, una resistenza inspiegabile. Questo non è comportamento corretto per chi maneggia risorse pubbliche, me lo lasci ripetere. Ma si sono dette un sacco di bugie su quel contratto di locazione, mentre io ho firmato un contratto vincolato che scade a dicembre 2016, semplicemente, per la sua convenienza anche a breve termine. Che poi era la fine dell’esercizio per la società di via Oberdan, come stabilito dalla legge: come avrei potuto andare oltre?”

 

Sarà, però le voci corrono in libertà su questa nuova sede, ma nessuno dice che la vecchia sede alla Fiat è oramai insufficiente per la Multiservizi e in quella di via Viterbo, a Japigia, c’è amianto.

 

“Appunto, non capisco perché non si trasferisce almeno il personale di stanza in via Oberdan, visto che il trasloco era già tutto pronto a partire da settembre dell’anno scorso. Ma poi è arrivato il nuovo manager comunale e pareva che l’unica cosa ad interessargli fosse quella di bloccare tutto e subito. Senza stare a valutare se si faceva l’interesse dell’amministrazione o di chissà chi, ma soprattutto dimenticando che si stanno sperperando un mucchio di quattrini, con un contratto già sottoscritto pienamente valido”.   

 

Dunque, il mistero di stanze e locali vuoti in via Vitulli, al rione San Paolo, è ancora tutto da svelare. E il problema, come dice giustamente l’ex presidente Giacomo Olivieri, è che tutto ciò potrebbe costare molto caro all’ente civico. Un trasloco mancato senza troppe spiegazioni, specie alla luce del contratto di locazione stipulato e non onorato, appunto, da sei mesi. Un contratto che prevedeva il trasloco di dipendenti e suppellettili a partire dall’autunno scorso e che, a guardare le foto a corredo di questo articolo che riportano, appunto, uffici e scrivanie nuove di zecca già pronte ad accogliere il personale, ora pretende più di qualche spiegazione, da parte dei responsabili dell’ente proprietario della società di servizi comunale. Infatti, a guardare servizi igienici, archivi, uffici, ampi parcheggi esterni e depositi, viene da chiedersi come sia possibile che qualcuno dal Comune continui a parlare della necessità di interventi di restauro per centinaia di migliaia di euro, per quegli uffici. Ma che immobile hanno visionato l’ingegnere Luigi Ranieri, il dirigente di fiducia incaricato dal primo cittadino di sedersi al tavolo della Multiservizi nel corso delle riunioni tecniche, come emerge da alcuni verbali? E come il capo dell’amministrazione, presente l’altro ieri in Commissione a Palazzo di Città, non s’è ancora preso la briga di andare a visionare personalmente i luoghi della nuova sede a via Vitulli, 6/A. Ricapitolando: dopo l’estate scorsa il CdA della “Bari/Multiservizi SpA”, oltre a numerosi atti concernenti il personale, decise di trasferire gli uffici amministrativi e tecnici rispettivamente da via Oberdan e via Viterbo anche per la scadenza del vecchio contratto, senza entrare nei particolari di immobili che, dopo quasi vent’anni, presentano problemi anche dal punto di vista della tutela della sicurezza e salute sul lungo di lavoro. Logica, quindi, la decisione di affrontare una volta per tutte la situazione e, dopo alcune ricerche di mercato, decidere di sottoscrivere un contratto pluriennale – 120mila euro annui – con una società di ricambi auto barese, la Mi.Pa Srl. Ma da Palazzo di Città, come detto, alzano le barricate…e pochi ha ancora capito il vero perché.

 

Francesco De Martino    


Pubblicato il 18 Febbraio 2016

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