Cultura e Spettacoli

“Se c’è la neve sul mare…”

Undici nuove canzoni e un bonus track per l’ultimo cd di Erica Mou, la giovanissima cantante pugliese scoperta da Caterina Caselli e sulla quale la Sugar sembra seriamente disposta ad investire. Un’incisione di eccellente qualità nella quale   abbiamo ritrovato tutta la Mou apprezzata dal vivo giovedì 24 marzo al Forma ; una lieta sorpresa, visto che spesso a belle prove su disco corrispondono delusioni in concerto. Interamente suo, a parte ‘Don’t stop’, “E’” si apre col ben costruito ‘Oltre’, un brano che fa subito presa per l’abbandonarsi fiducioso che lo innerva. Accattivante pure il successivo ‘Giungla’, canzone di protesta la cui originalità è nell’apparente fatica di mettere d’accordo musica e parole. Il gradevole ‘Torno a casa (lasciami guardare)’ prelude allo struggente ‘Vorrei dirti un sacco di cose adesso’ dove la fresca voce della Mou mostra tutte le sue potenzialità. Con ‘La neve sul mare’ parte di queste potenzialità prende forma nei termini di un uso particolarmente  personale del mezzo vocale ; di notevole colore, pur nella loro essenzialità, gli arrangiamenti (costante, questa, di tutta la musica di Erica Mou). “E’”, tracklist del disco, vede i pochi strumenti (chitarra e pianoforte) ben asserviti all’impellenza che una giovane donna avverte di cantare sé stessa. In ‘Tè’ Erica rivela mestiere nel modellare le note su un testo che sembra nato in precedenza. Viene poi la volta di “Epica”, breve manifesto personale dove, guardandosi allo specchio ma senza vanità, la Mou realizza la massima osmosi fra parole e musica. Al tenero ‘Vivere sul tuo collo’, classica canzone d’amore, fa seguito ‘Harem’, manifesto di quieta ribellione e indipendenza discreta ; interessante a metà strada la svolta ritmica che sembra indicare una possibile Erica Mou del futuro. In chiusura, “E mi”, dove una giovane donna ancora si mette a nudo. In appendice, e se ne sarebbe potuto fare a meno, l’acquoso ‘Don’t stop’, colonna sonora della Campagna Istituzionale 2011. Se tra le righe “E’” annuncia importanti prospettive di carriera, quel bonus track allarma. Le seduzioni commerciali del facile mercato hanno spento più di un talento. Nel complesso un album ben riuscito, coerente e compatto il cui ascolto, libretto alla mano, sollecita considerazioni nuove rispetto a quelle suscitate dall’esibizione live. La più importante ha per oggetto la vis poetica. C’è nella parola, prim’ancora che nel canto di Erica Mou una capacità calda di creare immagini che prende e lascia il segno. Di molte parole scegliamo queste : “Non credo sia il tallone la parte più debole di me… Mia madre per immergermi nel fiume mi tenne per il cuore”.
italointeresse@alice.it
 


Pubblicato il 1 Aprile 2011

Articoli Correlati

Back to top button