Cronaca

“Se il Pronto Soccorso chiama Emiliano? Meglio evitare…”

Disservizi e disagi all’interno dei “Pronto soccorso” pugliesi? Siamo alle solite: invece di operare concretamente rinforzando gli avamposti emergenziali nei nostri ospedali, l’assessore regionale alla Sanità, nonché presidente Michele Emiliano, invita i pazienti a chiamarlo personalmente, usando il telefonino. E il presidente del gruppo regionale di Direzione Italia, Ignazio Zullo, invita causticamente a sua volta quegli stessi cittadini e utenti a risparmiarsi la telefonata…<<non serve!>>. La ‘raccomandazione’ di Emiliano potrà forse risolvere il problema del singolo, ma non quello di tutti gli utenti, secondo il consigliere ed ex assessore di centrodestra Zullo. “La situazione di intasamento che interessano soprattutto i grandi ospedali erano prevedibili dopo la chiusura sia dei pronto soccorso degli ospedali declassati sia dei punti di primo intervento, per questo contemporaneamente si sarebbe dovuto procedere con l’ampliamento degli spazi interessati (dalle sale di attesa strapiene e senza posti sufficienti a sedere agli spazi idonei per effettuare le visite) e il potenziamento del personale sanitario. Quello esistente viene sottoposto a turni massacranti e a un numero di prestazioni abnorme per cui le attese sono infinite e insopportabili, tant’è che spesso i parenti esasperati si scagliano contro i medici e gli infermieri, che sono del tutto incolpevoli di una situazione che avrebbe dovuto prevede una seria riorganizzazione e non limitarsi a chiudere reparti, ospedali e servizi. Conclusione? “Emiliano si risparmi il suo presenzialismo telefonico inutile ed inefficace,  si dedichi al reale potenziamento dei servizi di pronta emergenza e di pronto soccorso. Lo faccia -incalza Zullo – per il bene dei cittadini, degli operatori e della Puglia”. Emergenza continua nei centri emergenziali all’interno di ospedali grandi e piccoli in Puglia, nonostante alla fine dell’anno scorso venne inaugurata la camera calda per i mezzi di soccorso e la nuova zona di accoglienza per i pazienti che arrivano in urgenza al Policlinico di Bari, prima tappa verso l’ampliamento dell’area d’emergenza. Il fatto è che la prima è rimasta prima e ultima tappa, e l’arrivo al traguardo per rendere migliori i pronto soccorso -dell’Azienda Consorziale  Policlinico, ma anche degli altri ospedali baresi – appare lontano. Eppure al Pronto soccorso di piazza Giulio Cesare a Bari s’intendeva veramente modificare l’approccio ai percorsi del paziente in emergenza/urgenza – spiegava a fine 2018 il direttore generale Giovanni Migliore – ripartendo dai bisogni del paziente e dalle sue esigenze per provare a capovolgere l’approccio alla sanità. Pur sempre nell’ottica d’una riqualificazione dell’assistenza, oltre che dei servizi. “Si tratta di un profondo cambiamento della logica assistenziale del Policlinico – ha aggiunto Migliore – stiamo restituendo alla città un’area di emergenza triplicata negli spazi che andrà incontro alle aspettative dei cittadini, e lo stiamo facendo in tempi rapidi”. In effetti sono state realizzate infatti in soli un paio di mesi uno spazio che prima era destinato al parcheggio per lo sbarellamento dei pazienti e una più ampia e confortevole sala d’accoglienza. Spazi che si aggiungevano a un intervento di riorganizzazione funzionale per migliorare i percorsi assistenziali, sicchè anche i pazienti meno urgenti avranno a disposizione spazi dedicati che, a regime, saranno dotati di un servizio di diagnostica per immagini e di ambulatori specialistici. Bene, ma quando tutto ciò si concretizzerà? Quando coloro che arrivano in emergenza saranno assistiti in un’area a maggiore elevata intensità di cura, dotata di alta tecnologia, come ad esempio una nuova tomografia assiale computerizzata dedicata, in modo tale che tutto il percorso possa svolgersi all’interno dell’area d’emergenza? E dire che prossimi mesi anche la viabilità interna del Policlinico dovrebbe subire una riorganizzazione per assicurare un percorso più rapido e sicuro a coloro che devono recarsi al pronto soccorso, evitando che i viali del campus universitario siano condivisi da ambulanze a sirene spiegate e mezzi di soccorso che sfrecciano ad elevata velocità. Prossimamente, sempre secondo il direttore generale, sarà attiva anche l’area per la radiologia, completamente autonoma, che finalmente sarà allo stesso piano del pronto soccorso. L’obiettivo fondamentale e generale di assicurare tempi di attesa più rapidi, meno lunghi e soprattutto di assicurare un percorso più adeguato e sicuro ai pazienti per favorire coloro che hanno realmente necessità di essere assistiti in urgenza e in emergenza, pare proprio ancora…in mente dei.

Francesco De Martino


Pubblicato il 16 Aprile 2019

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