Se il tattoo shop diventa una galleria d’arte (non proprio contemporanea)
Bari come Londra e Miami. Da questo mese la nostra città vanta una nuova galleria d’arte, dove al suo interno sono ubicate ben cinque cabine per tatuaggi super moderne con uno staff di artisti a disposizione degli appassionati sul genere. L’idea, ispirata dai più importanti ‘Studios’ d’oltreoceano, è nata da una geniale intuizione di Antonio Todisco, in arte ‘Macko’, artista originario di Monopoli dove nel 2004 ha aperto il suo primo tattoo shop.<<Questo studio è il mio personale omaggio al mondo dell’arte>> ha dichiarato l’artista pugliese a “Repubblica”. Classe 1980, a soli 37 anni è già uno dei tatuatori italiani più affermati sul panorama internazionale. Diplomato al liceo artistico e laureato all’Accademia delle Belle Arti di Firenze, Todisco è divenutofamoso grazie al programma tv ‘Milano City Tattoo’, omonimo dello studio ‘Milano City Ink’ dove è socio. Il suo stile è fortemente legato all’arte ‘chicana’ e alla scena ‘black and grey’ californiana. Tra i suoi clienti si contano diversi personaggi famosi: da J-Ax a Club Dogo ma anche calciatori e appassionati provenienti da ogni parte del mondo (Cile, Giappone, California)per fare della propria pelle un’opera d’arte. Non è un caso, infatti,che Macko abbia vinto il primo premio alla London Tattoo Convention per un tatuaggio che rappresentava il Mosè di Michelangelo. In un’intervista rilasciata al blog ‘TattooLife’, Macko ha spiegato che il suo nuovo studio è nato con l’idea di creare una vera e propria galleria d’arte. E’ per questo che la scelta di un locale storico nel centro di Bari non è stata affatto casuale: nei 400 mq ubicati su due livelli ha voluto dare continuità all’arte conciliando antico e moderno in una sorta di legame ideale coi grandi artisti del passato. Oggi che l’arte, intesa nel senso più classico del termine, soffre del disinteresse dei più giovani, quale miglior sistema quello di una galleria moderna dove esporre le riproduzioni dei grandi classici accanto alle opere dei maggiori ‘tattoo artists’ del momento. La particolare forma artistica del tatuaggio è stata portata in Europa nel 1744 dal Capitano James Cook, che l’aveva conosciuta dagli indigeni nel corso dei suoi viaggi nell’Oceano Pacifico e della quale è rimasta traccia negli scritti del suo diario. Seppur guardati con sospetto dai più anziani o legati a retaggi di vecchi stereotipi negativi, pian piano i tatuaggi sono diventati una sorta di cultura nell’immaginario collettivo , un modo di essere e sentirsi, di comunicare con la società. Oggi sono diffusissimi tra uomini e donne di ogni nazionalità e di qualsiasi età e la tendenza che sta prendendo piede negli ultimi tempi è proprio quella di farsi tatuare l’opera d’arte di un pittore classico del passato. Ecco che i dipinti di Van Gogh, Dalì, Magritte, Leonardo e persino Michelangelo passano dalla tela alla pelle e acquisiscono una nuova vita, facendo di ognuno di noi un testimonial dell’arte senza tempo. Però è bene far attenzione a chi ci si rivolge per farsi tatuare un’opera del genere, non solo perché bisogna affidarsi sempre e solo a professionisti accreditati che rispettino tutte le norme igieniche ma, in questo caso specifico,bisogna sincerarsi che siano in grado di riprodurre il più fedelmente possibile il soggetto proposto, in modo da evitare il rischio di ritrovarsi sulla pelle un disegno poco gradevole. In Via De Rossi 9, per tutto il mese di settembre, sono in esposizione le opere di Alfredo Mojo, Fede Zanobi, Noa Palmisano e Antonio Todisco, a cui faranno seguito altre esposizioni temporanee di artisti provenienti da tutto il mondo.
Maria Giovanna Depalma
Pubblicato il 21 Settembre 2017