Cronaca

“Se mi dessero un lavoro a reddito fisso consegnerei volentieri le chiavi del panificio”

“Se mi dessero un lavoro a reddito fisso consegnerei volentieri le chiavi del panificio”: lo sfogo è di Giuseppe Bolumetto, titolare a Bari Vecchia dello storico panificio Santa Rita, tempio della eccellente focaccia, esercizio premiato e meta dei buongustai. Che cosa sta accadendo? L’ aumento esponenziale di luce, gas e materie prime (semola e farina) bastona i panificatori, forse tra quelli maggiormente penalizzati. Il Quotidiano ha interpellato alcuni di essi cominciando da Giuseppe Bolumetto. Dice: ” Farina e semola sono cresciute del 37 per cento, quasi un raddoppio, lo stesso dicasi per i pomodori e il lievito. Io ho aumentato i prezzi al consumo del dieci per cento, non mi sento di ritoccare di più, ho la coscienza di valutare che il pane è un bene di prima necessità. I margini di guadagno si sono ristretti tantissimo in un’attività stressante. Se oggi mi offrissero un lavoro a reddito fisso non ci penserei due volte a lasciare tutto e consegnerei le chiavi”. Stesse lamentazioni dal panificio Fiore, città vecchia: ” Tutto è cresciuto nei prezzi, penso alla luce, al gas, alla farina. La gente si lamenta con noi, ma dal canto nostro che cosa possiamo fare? Ci rendiamo conto che il pane è un bene prezioso alla base della nostra alimentazione”. Parola a Giuseppe Dicintio del celebre panificio Magda, fabbrica della buona focaccia: ” Non ne possiamo più. Assieme a luce e gas, fronteggiamo la crescita esponenziale di prodotti quali farina, lievito, olio, tutte le materie prime sono cresciute. Registriamo un calo nelle vendite, specie dei prodotti detti accessori. Penso che questo calo sia causato da due fattori: circola meno gente nelle strade, da un lato, e per altro verso la gente ha meno disponibilità di denaro. Un brutto momento”. Antonella Millantoni, del noto panificio San Pasquale: “Il gas è cresciuto di oltre il trenta per cento, davvero impossibile da gestire. A tutto questo si assommi la crescita a dir poco esponenziale di prodotti come la farina, la semola, l’ olio. A conti fatti i prezzi di questi prodotti sono triplicati. Registriamo una flessione considerevole nelle vendite e nei consumi della gente. Noi abbiamo ritoccato leggermente i prezzi, ma non possiamo andare oltre. Ci rendiamo conto che il pane è un bene di prima necessità e calcare la mano sarebbe ingiusto”.

BV


Pubblicato il 16 Febbraio 2022

Articoli Correlati

Pulsante per tornare all'inizio