Se Pasculli fosse assolto Emiliano lo riporterebbe in giunta?
E se l’ex assessore ai contratti ed appalti del Comune di Bari, Lino Pasculli, venisse assolto dall’accusa per la quale nel 2011 è stato denunciato da Michele Emiliano per presunta concussione, che farebbe il Sindaco? Lo riporterebbe in giunta, o si limiterebbe soltanto a fargli delle scuse, forse neppure pubblicamente? A porsi l’interrogativo sono alcuni elettori baresi del partito di Antonio Di Pietro, l’Idv, che ora, alla luce delle tesi difensive dell’ex rappresentante comunale dei dipietristi e dalle dichiarazioni rilasciate da alcuni dirigenti stessi del Comune, chiamati a deporre nel corso del processo a carico dell’ex assessore, cominciano a nutrire forti dubbi sulla vicenda, che vede coinvolto il maggior suffragato della lista di Di Pietro nelle comunali del 2009 a Bari. Infatti, sembrerebbe che l’imputato anche se avesse voluto favorire un’impresa nell’appalto per le pulizie, non sarebbe stato effettivamente nelle condizioni di poterlo fare, visto che non rientrava tra i compiti dell’assessorato agli appalti stabilire il capitolato di gara. E ciò per il semplice fatto che questo compito rientra tra le competenze dell’Ufficio tecnico comunale che, come è noto, dipende direttamente ed unicamente dall’Assessorato ai lavori pubblici. Un particolare quest’ultimo che non sarebbe affatto irrilevante, ai fini dell’ipotesi di reato formulata dall’accusa sulla base dell’esposto denuncia che proprio il sindaco Emiliano, a suo tempo, aveva sporto contro Pasculli, quando era venuto a conoscenza, dal titolare di un’azienda subappaltatrice del servizio di pulizia all’interno del Comune, che l’assessore agli appalti della sua giunta avrebbe cercato di far inserire nell’elenco dei dipendenti che prestavano il servizio il nominativo di una persona di interesse dell’Assessore stesso. E ciò al fine di far poi transitare quel nominativo tra coloro che, di li a breve, sarebbero stati presi temporaneamente in carico dall’Azienda comunale di servizi, la Bari Multiservizi Spa, nelle more che fosse espletata la nuova gara d’appalto per il contratto delle pulizie. In definitiva, si sarebbe trattato di una semplice raccomandazione che l’ex Assessore avrebbe fatto ad un imprenditore per una persona bisognosa di un posto di lavoro. Per la verità, sembra alquanto inverosimile che un rappresentante istituzionale possa tentare addirittura una concussione per qualcosa che, invece, potrebbe ottenere come semplice cortesia. Ed è ancora più strano che un sindaco, di fronte ad una simile notizia, anziché cercare di capire effettivamente come stavano i fatti, approfondendo con i dirigenti della sua amministrazione e, soprattutto, con il suo assessore, si sia invece rivolto, immediatamente, all’Autorità giudiziaria. Infatti, secondo alcuni, sarebbe alquanto strano che un sindaco che di professione faceva il pm, anziché verificare ed approfondire i fatti, o suggerire all’ipotetico concusso di sporgere denuncia, abbia provveduto lui stesso a denunciare il suo Assessore, trasformando così l’imprenditore da presunta vittima anche in testimone oculare del presunto reato, considerandolo (non sappiamo se col fiuto di sindaco o con quello di ex pm) un testimone degno della massima attendibilità. Fatto sta che, appena qualche mese dopo, quando Emiliano apprende in via “preferenziale” che la Procura sta per mettere sotto accusa Pasculli, lo licenzia in tronco, senza neppure concedere all’interessato né il beneficio di un chiarimento tecnico dei fatti nel contesto di Giunta, né quello della cosiddetta “presunzione d’innocenza” che pur è dovuta in uno stato di diritto, e che Emiliano ben conosce in quanto l’ha applicata in altri casi molto più gravi, come quello dell’ex consigliere comunale, Nino Anaclerio, nominato nel cda dell’Amgas srl proprio dallo stesso Emiliano a luglio del 2009, e riconfermato nel luglio 2011, nonostante un procedimento penale in corso che vede Anaclerio accusato di concussione aggravata. “Come mai – si chiedono alcuni cittadini – Emiliano ha usato due pesi e due misure nel volersi erigere a tutore della moralità istituzionale?” E gli stessi cittadini, inoltre, si chiedono: “Perché il sindaco Emiliano da un punto di vista politico si mostra moralmente intransigente con Pasculli, mentre con altri, a cominciare da Anaclerio, è stato moralmente tollerante?”. Ed ecco, allora, che la tesi difensiva di Pasculli nel processo che lo riguarda assume una rilevanza ed un’attendibilità tutt’altro che trascurabile. Infatti, l’ex assessore non a caso sostiene che il sindaco Emiliano abbia ordito un “complotto” a suo danno, al sol fine di crearsi un alibi per estrometterlo dalla giunta, perché – a dire stesso dell’accusato – sin dall’agosto 2009, data di presentazione in Consiglio della nuova giunta comunale, già da consigliere Pasculli aveva evidenziato pubblicamente alcuni conflitti d’interesse all’interno dell’esecutivo di Emiliano. E l’esempio più esplicito che l’ex assessore chiama in ballo è quello del posto a suo tempo attribuito in giunta ad Annabella Degennaro, figlia di uno dei titolari della Dec. A questo punto, però, alla luce dei fatti che vedono coinvolti i Degennaro della Dec ed alcuni alti dirigenti comunali, il dubbio che sorge in molti cittadini è che la trama ordita da Emiliano per estromettere dalla scena comunale un personaggio che avrebbe potuto rivelarsi estremamente scomodo, possa essere ancor più complessa e sofisticata. Infatti, secondo qualcuno, il sindaco nel febbraio 2011 potrebbe aver deciso di portare in giunta Pasculli, per toglierlo dall’Aula del consiglio comunale, pensando, forse, sin da allora a come costruire un movente per poi lasciarlo definitivamente fuori dall’attuale compagine comunale. “Un’ipotesi, questa, diabolica – sostengono alcuni – ma non inverosimile, per chi conosce bene Emiliano”. Per conoscere la verità processuale sull’ex assessore Pasculli occorrerà attendere ancora un po’ di tempo, e nulla può essere dato per scontato. Una cosa, però, è già certa sin da ora. E cioè che i conflitti d’interesse, ed i rapporti privilegiati intrattenuti dal sindaco Emiliano con certi imprenditori locali, anticipati da Pasculli quando sedeva in consiglio comunale, sono ora un dato di fatto incontestabile, indipendentemente dalla sentenza che interesserà l’ex Assessore.
Giuseppe Palella
Pubblicato il 19 Ottobre 2012