“Se questo è amore”: amore coniugale, come l’erba cattiva
Se questo è amore‘ è un atto unico che trae origine da un fatto realmente accaduto: Nella Francia degli anni novanta una scrittrice di successo circuisce un minore e viene condannata a tre mesi di carcere. Il lavoro andato in scena al teatro di via Cotugno si concentra sul momento del difficile reinserimento in società di Matilde: all’arrivo a casa l’aspetta Pierre, il marito. L’incontro si consuma all’interno di una stanza in cui regna un gran disordine (c’è aria di separazione…). Matilde però non rientra a testa bassa ; piuttosto tracotante malgrado la colpa solare, aggredisce il marito, gli rimprovera cose, gliene rinfaccia altre. Pierre è come costretto alla difensiva ; afflitto e calmo, para colpi, infligge rare stoccate. ‘Se questo è amore’ è un braccio di ferro, un lungo duello verbale che per un’ora scorre fra acuti aspri, segnati da un sarcasmo feroce, e improvvisi cedimenti ; ogni cedimento è una svolta che prelude al rinnovarsi di un confronto costantemente serrato. E così via sino alla resa reciproca : Incerottato, l’amore si rimette in piedi e riprende il suo cammino. Venendo agli interpreti, Cristina Angiuli e Leo Lestingi costituiscono una coppia bene assortita per l’essere ognuno nelle condizioni di esprimere il meglio della cifra attorale. Per cui, all’impeto umorale dell’una, fa buon contrasto la recitazione pacata e limpida dell’altro. Qualche perplessità invece in ordine alla regia : Si comincia bene con lo smarrimento di Matilde al momento del ritorno a casa (smarrimento espresso con l’azione che dalla platea tracima in palcoscenico). Poi la staticità a mezzo busto di Pierre, che per buona parte dello spettacolo permane a centro scena dietro un tavolino, obbliga Matilde a un prevedibile movimento a pendolo. Il che, alla lunga flettendo l’attenzione della platea, torna a danno della bellezza del botta e risposta. Musiche di Lorenzo Testini, assistenza tecnica di Luigi Spadaro. Al termine, molti applausi ed altrettanti consensi a proposito dell’opportunità di puntare l’indice su un tema così delicato. Un tema che qui non è una scandalosa circuizione di minore (peraltro appena sfiorata nel testo), bensì la tenacia con cui Matilde e Pierre, ciascuno a modo suo, ricompongono i cocci dell’amore coniugale ; tenacia destinata a restare senza risultato se lo stesso sentimento non sapesse fare mostra di una sorprendente capacità di sopravvivenza (che a ben guardare, poi, è una variante della vecchia storia dell’erba cattiva che non muore mai). In tempi di dilagante divorzio, il messaggio ci pare edificante.
Italo Interesse
Pubblicato il 26 Maggio 2015