Se vince Olivieri sarà Emiliano a perdere e non Decaro
Manca meno di dieci giorni alla data di celebrazione delle primarie baresi del centrosinistra per la scelta del nome di coalizione da candidare a sindaco di Bari alle amministrative di fine maggio, però il dibattito tra i tre candidati in corsa, ossia Antonio Decaro (Pd), Giacomo Olivieri (Realtà Italia) ed Elio Sannicandro (Indipendente della “Lista Emiliano”), sembra che in questi ultimi giorni sia stato affievolito, in parte dalle recenti tensioni apertesi a livello regionale tra il neo-segretario in pectore del Pd pugliese, nonché sindaco uscente del capoluogo, Michele Emiliano, con il governatore Nichi Vendola e, per altra parte, dallo scontro politico in corso a Roma tra il neo-segretario nazionale del Pd, Matteo Renzi, con il presidente del Consiglio dei Ministri, Enrico Letta, anch’egli del Pd. Eppure nella partita barese delle primarie del 23 febbraio prossimo si giocano non solo le sorti politiche dei tre citati esponenti in corsa per la candidatura a sindaco, ma è in discussione soprattutto il destino politico del sindaco uscente, che nello scenario locale si è fatto carico in prima persona del nome di Decaro come naturale candidato a suo successore. E quindi come migliore candidatura possibile della coalizione, per assicurare al centrosinistra la riconferma a guidare la città. Infatti, secondo Emiliano, la scelta di Decaro sarebbe l’unica a poter assicurare la coesione di tutte le forze politiche dell’attuale quadro di maggioranza, oltre che la sola in grado di far vincere nuovamente il centrosinistra al Comune di Bari. Una responsabilità non da poco per il sindaco uscente, se si considera che avrebbe potuto benissimo mantenersi fuori dalla contesa, lasciando che fossero stati i patiti della sua coalizione a scegliere il nome da portare aventi nella battaglia elettorale, per riconquistare la poltrona di Primo cittadino. Infatti, per Emiliano sarebbe stato più semplice fare da spettatore e pensare unicamente al proprio futuro politico che, tra l’altro, forse gli sarebbe stato pure più facile da programmare stando fermo ed attendendo l’evolversi degli eventi. Invece il sindaco uscente ha scelto di non stare a guardare, ma di essere lui il protagonista principale delle prossime amministrative baresi, pur non potendo essere più lui candidato sindaco. E questo, evidentemente, perché ritiene che, egemonizzando comunque la scena politica barese, dovrebbe essergli più facile raggiungere i suoi prossimi e prefissati obiettivi politici e di potere. E tra tali mete c’è sicuramente quella di succedere a Vendola, nella primavera del 2015, alla guida della Regione. Insomma Emiliano, dalle intraprese iniziative, si intuisce che tenta di essere il protagonista assoluto non solo all’interno del proprio partito, ma dell’intero schieramento di cui il Pd è la forza più rappresentativa. Sta di fatto, però, che la situazione per lui rischia di complicarsi politicamente proprio nella sua città, dove già le primarie del centrosinistra, per la scelta del candidato sindaco, potrebbero diventare per Emiliano il primo vero scoglio su cui infrangersi, perché il candidato da lui sponsorizzato potrebbe non ottenere l’ipotizzato risultato plebiscitario o, peggio, rischiare una debacle che lo metterebbe fuori gioco, con conseguenze disastrose non tanto per Decaro quanto per il suo sponsor, Emiliano per l’appunto. E l’insidia potrebbe essere Olivieri che, comunque vadano le primarie del 23 febbraio, potrebbe essere una vera “mina vagante” per il centrosinistra, sia nel caso che le vincesse che in caso contrario. Infatti, se le primarie le vincesse Olivieri, la coalizione di centrosinistra di fatto si deflagrerebbe, poiché il Sel di Vendola ma, forse, anche altre forze minori ed una parte del Pd si sfilerebbero dal gioco. Nel caso in cui fossero rispettate le previsioni, e quindi a vincere fosse Decaro, allora Pd e Sel dovrebbero accettare il peso determinante e ponderante che Olivieri farebbe valere nella coalizione. Un peso che lo stesso Olivieri difficilmente collocherebbe a sostegno di un candidato sindaco a rischio, quale potrebbe rivelarsi Decaro proprio a causa del sindaco uscente, che lo ha sponsorizzato al punto tale da farlo apparire quasi come una sua protesi politica, per continuare lui a gestire, sia pure indirettamente, il potere comunale. E questo è ciò che forse una maggioranza silenziosa di baresi, molti dei quali anche di centrosinistra, proprio non si auspica. Pertanto nell’ultima settimana che ancora manca all’appuntamento con le primarie baresi, benché i riflettori della politica siano concentrati maggiormente su altri più importanti scenari, a Bari si giocherà una partita decisiva nel centrosinistra locale, ma ancor più decisiva per il sindaco uscente che, con il ritorno alla segreteria regionale del Pd, si appresta a gettare le basi per una nuova stagione di vittorie elettorali del centrosinistra, oppure per una completamente opposta. Ovvero di “cappotto” del centrosinistra da parte delle odierne forze all’opposizione. Di sicuro, con Emiliano protagonista politico di prossimi appuntamenti elettorali, comunali e regionali, vie di mezzo non ve ne sono. Solo che questa volta, alle amministrative baresi, nella sfida a rimanere sul campo non sarebbe solo lui. E le primarie potrebbero essere un primo sintomo di ciò che potrebbe verificarsi a fine maggio prossimo.
Giuseppe Palella
Pubblicato il 14 Febbraio 2014