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Sede dell’Accademia: protocollo e soldi ci sono, mancano bando e volontà politica

Si trova ancora all’interno di un enorme complesso condominiale in via Re David, angolo De Ruggiero, a Bai, la sede dell’accademia delle Belle Arti. Eppure da circa un anno il sindaco Antonio Decaro ha siglato un “atto d’intesa” con la Città Metropolitana di Bari, rappresentata dal delegato alle politiche scolastiche Vito Lacoppola e il presidente dell’Accademia delle Belle Arti, Ennio Triggiani. Un protocollo col quale si doveva avviare un percorso che pareva in discesa per la realizzazione del Polo delle Arti della città di Bari all’interno dell’area della Caserma Rossani in sostituzione dell’immobile condominiale dove ci sono le aule dell’Accademia, in una situazione di assoluta precarietà. Fatto sta che il progetto di insediamento dell’Accademia nell’area della ex Caserma s’è praticamente arenato, nonostante sia finanziato coi fondi dell’ambiziosissimo <<Patto per lo sviluppo della città metropolitana>>, per un importo complessivo di 18 milioni di euro. I fondi sono stati resi disponibili tramite delibera già approvata dal CIPE l’anno scorso che però non ha prodotto alcun effetto concreto, per il trasferimento delle aule in una sede più consona. Anche la proposta del sindaco Decaro agli studenti dell’accademia e ai rappresentanti del Ministero della pubblica istruzione era maturata un anno fa, appunto, dopo incontri e sopralluoghi dei tecnici comunali e provinciali per trovare, appunto, una sede idonea all’Accademia delle belle arti di Bari, per una struttura nuova di zecca all’altezza del suo valore, visto che adesso i futuri artisti baresi si preparano in un immobile di proprietà privata, la cui locazione doveva essere disdetta dagli amministratori della Città Metropolitana. E invece l’Accademia è ancora lì, nonostante il Comune di Bari, come ha dichiarato lo stesso Sindaco Antonio Decaro a dicembre 2016, sia partito in quarta per un percorso con un duplice obiettivo: dare una sede degna all’Accademia delle Belle arti, che non ha solo un ruolo cittadino, ma metropolitano, vista la differente provenienza degli studenti che la frequentano e restituire funzionalità e vivibilità ad un altro pezzo di una delle aree più belle e importanti di Bari: la ex Caserma Rossani. <<Questa è una soluzione condivisa con gli studenti, con il Ministero e con i cittadini che hanno compreso l’importanza e il valore di realizzare in quei luoghi, un Polo della creatività che si integrerebbe perfettamente con il parco urbano che stiamo per realizzare nella zona a sud, con la casa della cittadinanza, con il polo bibliotecario regionale e con tutte le altre attività che intendiamo insediare nelle aree della ex Caserma. Anche dal punto di vista strategico, per via della vicinanza al polo universitario e a tutti gli hub di trasporto cittadino e metropolitano, gli spazi della Rossani sono i più idonei ad accogliere gli studenti e la loro arte che potrebbero anche mettere a servizio di quel luogo attività che lo rendano vivo tutto il giorno>>, ha spiegato ancora il primo cittadino barese. Ora, che i fondi sono stati stanziati dal Cipe (Delibera 2672016), nell’ambito degli accordi urbani, si tratta di rivitalizzare anche l’area della ex caserma, senza perdere di vista gli altri ruderi da riqualificare e da destinare a Polo della creatività. In fondo sono anni che si parla e straparla dell’Accademia da sistemare altrove, prima a Mola di Bari e poi, appunto, in un fabbricato della ex Caserma. Ad agosto 2012 era il sindaco Michele Emiliano a benedire l’intesa sulla sede nella Rossani, con una delibera della Giunta che consentiva di sbloccare i 13 milioni di euro, frutto della trattativa col Governo per la complessa operazione immobiliare, destinati alla riqualificazione della Caserma Rossani. “In tempi brevi – diceva pure Emiliano prima che si desse alla …politica alta! – vorremmo renderla fruibile. Un primo atto creativo riguarderà il destino del muro di cinta per il significato simbolico che riveste. Spesso si dimentica che la nostra civiltà passa attraverso i segni che hanno sempre tracciato la storia dell’uomo”. Fin dal 1970 l’Accademia di Belle Arti ha avuto dei problemi, nei primi 25 anni fu collocata in una sede precaria e da allora l’istituzione non mai ha avuto la centralità che meritava. Anche l’allora vicesindaco Alfonsino Pisicchio, che ha collaborato al raggiungimento dell’intesa sull’ex caserma, parlava di ‘…momento storico per l’Accademia di Belle Arti. Gli studenti potranno finalmente ritrovarsi in un luogo centrale e all’altezza dell’istituzione alla quale sono iscritti, dove poter svolgere le attività formative ed esprimere il loro talento”. Ora, dopo tanti anni di firme, protocolli e roboanti comunicati stampa, si aspetta di vedere politici e amministratori riprendere carta e penna per riavviare i procedimenti amministrativi del patto per lo sviluppo della Città Metropolitana di Bari. E resuscitare un percorso già segnato con lo scopo ultimo di trasferire l’Accademia barese delle Belle Arti in una sede che non sia assolutamente inadeguata (…per non dire altro!) come quella attuale…

 

Antonio De Luigi

 

 


Pubblicato il 22 Dicembre 2017

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