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Sede unica: “Decisione alle spalle dei baresi, altro che partecipazione…”

Per arrivare al “Parco della Giustizia” per unire in un’unica sede i tribunali sparpagliati per la città, secondo gli ultimi protocolli da costruire nell’ex area militare alla periferia sud di Bari – meglio nota come ‘zona casermette’ – troppi ritardi e promesse a vuoto si sono susseguite negli ultimi vent’anni, per non pensare che possa trattarsi dell’ennesima utopia. Tra commissioni di giudici e magistrati, progetti inutili portati avanti da sindaci, ministri e commentatori vari, si sono sprecati fiumi di inchiostro e quintali di pagine sui giornali che hanno alimentato solo chiacchiere, illusioni e sogni. Illudendo vanamente di volta in volta gli operatori della giustizia baresi, da sempre con le valigie in mano per occupare, alla fine, tende della protezione civile e palazzoni in periferia, dove c’era la Telecom. E dove dall’inizio dell’anno si celebrano le udienze penali. Con l’ex presidente della Sesta Circoscrizione Carrassi-San Pasquale-Mungivacca Leonardo Scorza, che non molto tempo fa ha raccolto firme e petizioni consegnati inutilmente a Palazzo di Città per opporsi all’ultimo progetto della sede unica della giustizia alle casermette, torniamo in argomento. Allora ingegnere, da dove cominciamo?

<<Per il ‘Parco della Giustizia alle Casermette, nel quartiere Carrassi, inizialmente si parlo’ d’uno studio di fattibilità di Invitalia, che in realtà era solo una ricognizione del fabbisogno di metri quadri. E non c’era nulla che potesse accostarlo a un vero studio, privo com’era di grafici, disegni, piano economico/finanziario e inquadramento urbanistico. Bene, quello studio -pare pagato 300mila euro dalla Città Metropolitana – stabiliva il fabbisogno per la sede unica della giustizia in 104.000 mq. In tempi non sospetti denunciammo la mancanza d’uno studio preliminare dei flussi di traffico nell’area coinvolta e di possibile variante urbanistica su un’area destinata a verde di quartiere nel vigente Piano Regolatore, senza nessuna valutazione di impatto ambientale>>.

Beh, al Comune sono convinti che su quella variante non ci siano problemi insormontabili, ancor meno su traffico e smog a livelli record… 

<<Buon per loro. Di recente però, in attuazione del protocollo tra Ministero di Giustizia e Demanio Regionale, un tavolo di lavoro tenuto presso quel Comune di Bari che secondo il protocollo non dovrebbe svolgere più alcun ruolo, scopriamo che il fabbisogno, predisposto dalla Corte d’appello, è di circa 135mila mq comprensiva anche delle aree di servizio. Beh, allora i conti non tornano: come si arriva a 176mila mq? Hanno incluso per caso l’area dell’ex Ospedale Militare, di cui però nel protocollo non esiste traccia? Aspettiamo di saperne di più, prima di chiedere l’accesso agli atti. Ma temiamo pure che non si abbia consapevolezza della situazione di mobilità e traffico nella zona delle ‘Casermette’, a oggi veramente intensa. E’ questa una modalità d’intervento che lascia sgomenti i cittadini-residenti a Carrassi, quartiere che vede la sua popolazione ignorata, specialmente quando evidenzia la già pessima qualità della vita nell’area. E che dire degli organi decentrati succedutisi negli ultimi anni, che non hanno mai espresso il proprio punto di vista? Per formarsi un’idea, ricordiamo che in questi anni s’è proceduto all’apertura d’un ‘Pronto soccorso’ alla ‘Mater Day’, che nell’ultimo anno aveva accorpato in quella sede tutte le strutture sanitarie CBH, creando così un ospedale da 450 posti letto. Peccato che l’unico accesso per le ambulanze sia solo attraverso Via Hannemann  dove, oltre a un complesso residenziale da duecento famiglie, si trova l’ingresso del Liceo ‘Fermi’ (parliamo di circa 1600 alunni e 150 docenti), oltre a un frequentatissimo ristorante-pizzeria. Non solo, l’ex Ospedaletto dei Bambini ha all’interno un parcheggio da 400 posti, con ben due accessi sulla stessa Via Hanneman, ignorando che nella stessa zona gravitano uffici di Ministero delle Finanze, Equitalia, l’istituto ‘Gorjux’ (600 alunni) e a oggi l’unica soluzione è stata chiedere al ‘Fermi’ di inibire agli studenti l’accesso da Via Hannemann. Aggiungiamo che in Via Bovio, da dicembre 2019. è legittimamente in funzione un supermercato e che da novembre in Via Conte Giusso è stato aperto un altro supermercato. In questa cornice, senza alcuno studio sui flussi di traffico, sulle necessarie aree di parcheggio e un dettagliato piano particolareggiato, s’è deciso di collocare il ‘Parco della Giustizia’>>.

Pura follia, ignorando viabilità e conformazione urbanistica di quella fetta di città…

<<E non è finita; considerata la dimensione sovra-comunale dei servizi giudiziari, senza uno svincolo diretto di entrata e uscita in tangenziale, e tranne quella di Corso De Gasperi, da tempo in condizioni critiche, l’intera area collasserà, con un degrado della vita dei residenti, oltre che l’aumento dell’inquinamento acustico e atmosferico che raggiungerà livelli molto pericolosi per la salute. Se penso poi che da decenni, pur indicati nel Piano Triennale delle Opere Pubbliche, si aspettano tra le altre cose l’allargamento di Via Marzano, la sistemazione di via Alberotanza e un’area-parcheggio a Via Lattanzio, si capisce la superficialità con cui si sta affrontando la questione. Un’altra ‘chicca’ su tutto questo? Durante l’incontro partecipato sul Piano Urbanistico Generale (PUG) di sabato 23 Ottobre 2016 presso l’Urban Center all’ex caserma Rossani, anche i tecnici incaricati allora della redazione del PUG (poi sostituiti) esprimevano l’assoluta contrarietà alla collocazione del Polo Giustizia alle ex casermette di Via Fanelli. E infine, non meno importante, si sono dimenticate le conclusioni della Commissione Parlamentare sulle periferie che aveva tenuto a ribadire come la presenza degli uffici giudiziari nel quartiere Libertà rappresentava un’opportunità economico-sociale per l’intera città. A che serve enfatizzare i processi  partecipati, se poi le cose vengono decise altrove?>> Per di più alle spalle, anzi sulla pelle dei cittadini baresi….

Francesco De Martino


Pubblicato il 16 Dicembre 2020

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