Sede unica della giustizia alle “Casermette”: in vista i fondi per i progetti
Sede unica della giustizia a Bari, buone nuove. Il Senato, infatti, ha approvato un emendamento che introduce nel Decreto Mezzogiorno la somma di 90 milioni di euro per l’edilizia giudiziaria, fondi che potranno essere impiegati anche per l’edilizia giudiziaria a Bari. Sono molto soddisfatta perché, grazie al lavoro di squadra tra noi parlamentari Pd ed il Governo, sono state raccolte le nostre sollecitazioni in tal senso”. Lo dichiara l’on. Liliana Ventricelli, deputata del Partito Democratico, nell’annunciare un’ulteriore iniziativa sul tema dell’edilizia giudiziaria a Bari su cui è fortemente impegnata. “In attesa che la Città Metropolitana di Bari presenti al Governo il progetto di fattibilità realizzato da InvItalia, per la prossima settimana – aggiunge Ventricelli – sto organizzando un incontro a Roma con il ministro Orlando per approfondire lo studio, in prima battuta con il sindaco Decaro; quindi, con il coinvolgimento attivo dell’avvocatura e dei rappresentanti degli uffici giudiziari per siglare un protocollo tra Città metropolitana e Ministero. E’ una grande occasione e non possiamo sprecarla, bisogna evitare gli sprechi avvenuti in passato con locazioni passive ed immobili non all’altezza della situazione. Per questo ritengo importante giungere alla firma di un protocollo d’intesa che preveda reciproci impegni. Lo stato attuale è insostenibile e c’è la necessità, nell’immediato, di adibire allo scopo le caserme Milano e Capozzi”. Ma non è tutto. “Bisogna, quindi, chiudere una volta per tutte il problema dell’edilizia giudiziaria – sottolinea Ventricelli – La quantificazione dei costi, sulla base dello studio di InvItalia, è un altro passaggio importante di questa fase. I fondi ora previsti dal Decreto Mezzogiorno sulla base dell’emendamento approvato al Senato potranno coprire una parte degli oneri della progettazione della nuova cittadella giudiziaria di Bari”. Nel frattempo, però, c’è chi non vede proprio di buon occhio il progetto proposto da un sindaco che ha proposto e “imposto” di allocare gli uffici giudiziari (quali?) presso delle caserme dismesse (Capozzi-Milano). <<Lo ha fatto nel 2014 e adesso (aprile 2017) nulla -neppure uno studio di fattibilità- esiste! Anch’egli, quindi, percorre la strada del nulla! Eppure la soluzione è già (in parte) esistente, sebbene oggi (e solo oggi), stante la definizione del procedimento amministrativo “Pizzarotti”, è riattivabile>>. Il consigliere comunale barese Giuseppe Carrieri, dunque, che di mestiere fa proprio l’avvocato, riaccende i riflettori sul progetto relativo al secondo Palazzo di Giustizia di Via della Carboneria; un progetto di oltre 41mila metri quadrati allo stato completo e definitivo; che è già costato alla Città di Bari oltre 5 milioni di euro (per pagare i progettisti) e che giace miseramente nei cassetti del Comune di Bari. Sembra incredibile, ma è cosi’! Conclusione? <<Per quel che potrò, mi batterò affinchè non si riparta da zero con l’ipotesi delle caserme Capozzi-Milano, che forse i nostri nipoti vedranno. Ma si riparta da quei progetti -già pagati- del secondo Palazzo di Giustizia di Via della Carboneria (anche alla luce dell’ultimazione del ponte dell’asse nord-sud), per consentire ai nostri figli (almeno) di veder realizzato un nuovo, decoroso, moderno ed efficiente luogo dove si amministra Giustizia>>. Il guaio è che tra un progetto e l’altro a Bari non si fa mai niente per evitare la vergogna dei tribunali e palagiustizia sparpagliati agli antipodi della Città. E intanto il tempo passa, caspita se passa…
Antonio De Luigi
Pubblicato il 22 Luglio 2017