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Sede unica della Giustizia: ecco perché la Manifattura è un bluff….

Ancora un tentativo di prendere tempo non sapendo che pesci pigliare, oppure il tentativo di arpionare un altro appalto o quantomeno il tentativo di affidare un progetto a qualche altro privato? Oppure ancora, come qualcuno ipotizza, il tentativo di crearsi un alibi (con la Corte dei Conti e la Procura della Repubblica che fiatano sul collo), fingendo di fare qualcosa per rimediare al penoso stato dell´edilizia giudiziaria, stato che tutti addebitano ai quasi nove anni di amministrazione di Emiliano? Sono questi gli interrogativi che pone l’avvocato Ettore Bucciero, da sempre in prima linea sull’annosa questione sede unica della Giustizia a Bari, anche nella sua veste di ex componente della Commissione Giustizia a Palazzo Madama. Secondo il suo punto di vista (e non è l’unico) per fingere di rispondere alla disperata necessità di uffici giudiziari, il Comune rifiuta la “Cittadella della Giustizia” proposta dall’Impresa Pizzarotti da Parma, ma contemporaneamente propone di restaurare parte dell’ex Manifattura dei Tabacchi. E non è chiaro se Sindaco e Assessore all’Urbanistica siano talmente accecati dalla voglia di punire Pizzarotti (per aver loro sottratto la possibilità di indire la gara d´appalto) da non avvedersi delle plateali differenze tra le due ipotesi. Quali? Innanzitutto la Cittadella ospiterebbe tutti gli uffici giudiziari e per giunta offrirebbe il suolo confinante per un nuovo carcere, mentre la tanto sbandierata soluzione Manifattura ospiterebbe soltanto il penale, giudici di pace e Tribunale per i Minori (quest´ultimo speriamo in plesso separato dagli altri due). Ma anche sui costi a carico dell’Erario Pubblico la bilancia pende tutta dalla parte Cittadella al Tondo di Carbonara, con circa 3 milioni di euro annui a carico del Ministero. Che peraltro, sottolinea ancora l’ex senatore barese, è d´accordo, mentre il costo per occupare l’ex fabbrica dei tabacchi nel cuore del Libertà sarebbe di 3,5 milioni annui per un mutuo a carico del Comune ( 20-30 anni: non si capisce!) Ma a favore del progetto Pizzarotti/Cutolo gioca anche il fattore/tempo: 2 – 2,5 anni per la consegna (progetto già pronto e cantierabile), imprecisati e indefinibili quelli per rimettere a posto la Manifattura, trattandosi: a) di lavori su edificio vincolato b) enorme difficoltà di conciliare il vincolo con il totale rifacimento dei solai anche per le norme antisismiche oltre che per i carichi c) di lavori speciali per norme antincendio d) progetto da studiare ab imis. Eppure Michele Emiliano e Raffaele Sannicandro dicono che alla Manifattura ci sono 45 mila metri quadri di superficie. “”Ma non dicono che questa è la misura dell´intera area, compresi i viali e i giardini e non della superficie utile. Perché l´assessore Sannicandro non rivela che la superficie utile è di soli 15mila metri? Perché non spiega che lo stesso Comune – nell´abortito 2° palazzo di via della Carboneria – prevedeva 29.000 mq di superficie utile per il solo penale? E che fa l’assessore/ingegnere Sannicandro? Restringe gli spazi necessari a suo piacere? E stabilisce lui che in una stanza debbano essere stipati magari tre magistrati? E che farà quando saranno soppresse le sezioni distaccate del Tribunale e gli uffici del Giudice di Pace? Dove schiafferà i circa 900 addetti che…. avanzeranno?””, si chiede ancora l’avvocato Ettore Bucciero, ancora in pressing sull’amministrazione civica. Purtuttavia l´Assessore ha detto che sta lavorando all´ipotesi Manifattura, e cioè ad un piano di fattibilità. Di grazia, con quali strutture e uomini ci sta lavorando? Suvvia, provi un po’ a spiegarlo, senza dietrologie, visto che in ballo ci sono questioni che richiedono soluzioni immediate, o almeno medio tempore…..

 

Francesco De Martino


Pubblicato il 24 Ottobre 2012

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