Cronaca

Seduta monotematica per la Xylella il 23 maggio

Seduta monotematica del Consiglio regionale pugliese sulla Xylella mercoledì 23 maggio. Il dibattito generale in aula Alla sarà preceduto dalla relazione introduttiva dell’Assessore alle Risorse agroalimentari, Leonardo Di Gioia, mentre le conclusioni saranno tratte dal Presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano. La seduta dell’Assemblea legislativa pugliese con all’Odg l’epidemia fitosanitaria che sta sterminando gli ulivi nella nostra regione si svolgerà lo stesso giorno in cui la Commissione europea, che recentemente ha deferito l’Italia alla Corte di giustizia per non aver pienamente applicato le misure necessarie ad impedire la diffusione del batterio responsabile del disseccamento rapido degli ulivi, potrebbe proporre al Comitato sulla salute delle piante l’aggiornamento in Puglia delle aree da sottoporre ad osservazione e cura, spostando di ulteriori ventina di chilometri a nord la fascia di territorio pugliese in cui si devono applicate le misure per la lotta al patogeno. E, quindi, di includere tra le zone a rischio Xylella anche parte delle aree della provincia di Bari a sud del capoluogo. L’assessore Di Gioia, parlando con i giornalisti della procedura di infrazione comunitaria all’Italia per i ritardi nel contrasto alla Xyella, ha anticipato alcune delle considerazioni che verosimilmente saranno riportate nella sua relazione al Consiglio regionale ed ha dichiarato: “Sarebbe auspicabile un intervento europeo non solo in termini sanzionatori ma anche in termini di opportunità da concedere alla Puglia”. Inoltre, ha rilevato l’Assessore: “La presidenza del Consiglio dei ministri, in due riunioni tecniche ha riconosciuto che ci sono difficoltà oggettive e che ci sono norme fra loro contraddittorie”. Infatti, “da un lato – ha detto Di Gioia – c’è l’esigenza di accelerare i tagli, dall’altro esistono vincoli, pesi e gravami normativi che rallentano quest’ attività”. Quindi, secondo il responsabile pugliese dell’Agricoltura. “bisognerà fare un’ulteriore istruttoria, sapendo che non è la Puglia oggetto di procedura di infrazione, ma è lo Stato italiano, e questo la dice tutta su quali siano le responsabilità in campo in questo momento”. Per cui – ha sottolineato Di Gioia – “non può essere  solo la Regione Puglia a fronteggiare una emergenza che riguarda milioni di alberi di ulivo e centinaia di migliaia di ettari di territorio. Così come non può essere solo la Puglia a finanziare la ricerca, cosa che sta avvenendo adesso, e contemporaneamente prevedere strutture e misure anche all’interno del Piano di Sviluppo Rurale, e più in generale anche con fondi regionali, per riattivare un po’ di vitalità in un settore come quello olivicolo che, in Salento in particolare, rischia di morire”. “Quindi – ha concluso Di Gioia – non è la volontà di scaricare la responsabilità a qualcun altro, ma c’è la chiamata in corresponsabilità per le cose da fare in futuro quanto meno per il governo nazionale”. A  commentare il deferimento alla Corte europea dell’Italia per presunte violazioni di norme della Ue è intervenuta anche l’eurodeputata Rosa D’Amato del M5S che con una nota ha dichiarato: “Il deferimento alla Corte di giustizia dell’Ue è una sconfitta dei governi nazionale e regionale che pesa sulle spalle dei cittadini e della Puglia”. Però, per D’Amato, “la Commissione europea non è scevra da colpe perché con le sue misure, prima eccessivamente drastiche e poi modificate, ha creato il caos”. Infatti, secondo l’esponente pentastellato a Bruxelles, “si doveva allargare tempestivamente il campo della ricerca a livello europeo ed evitare i ritardi sulle autorizzazioni ai reimpianti, ritardi che hanno favorito speculazioni e confusione a danno degli agricoltori pugliesi”, ricordando, inoltre, “che la xylella non doveva entrare in Europa ed invece e’ oggi una piaga per i territori pugliesi anche a causa dei mancati controlli europei alle frontiere”. “Adesso – ha proseguito l’europarlamentare grillina – bisogna evitare la sanzione che sarebbe un’ulteriore ingiustizia per i cittadini e per la Puglia”, concludendo con la sua richiesta che “le risorse (ndr – pubbliche), anziché punire i cittadini, vengano destinate in modo tempestivo e adeguato per rilanciare l’economia delle zone colpite dalla Xylella, nel quadro di un progetto complessivo di sviluppo dell’agricoltura biologica”. A riguardo, poi, della polemica in atto sul “decreto Martina” che impone l’uso obbligatorio di pesticidi per combattere il batterio killer degli ulivi nella zona già colpita dalla Xylella fastidiosa, la sezione pugliese dell’Aiab (Associazione italiana agricoltura biologica) con una nota ha dichiarato di “auspicare che le Asl locali  vigilino sui trattamenti  previsti dal decreto Martina,  per limitare al massimo l’impatto sulla salute  dei cittadini  e sull’ambiente”.E perciò il presidente di Aiab-Puglia, Patrizia Masiello, ha affermato “di accoglierecon  soddisfazione  la  disponibilità  del presidente Emiliano a voler apportare modifiche al decreto  Martina”, perché la Puglia è “tra le prime regioni   italiane nel settore biologico e un’applicazione indiscriminata del decreto rischia di  inficiare questo primato, con danni dal punto di vista ecologico, sanitario e di economia territoriale”.  In un’ottica di pianificazione, inoltre, Masilello ha rinnovato l’appello all’assessore Di Gioia a partecipare al tavolo di partenariato strategico, per definire insieme a tutti gli interessati la strategia di contrasto più appropriata al problema. A chiede, invece, di procedere senza indugi con le misure previste dalla Ue e dal decreto Martina è Copagri-Puglia che, con una nota a firma del presidente Tommaso Battista e del direttore Alfonso Guerra, ha ricordato che il pericoloso batterio è ormai arrivato alle porte di Bari. “A distanza di quattro anni tutti concordano sul fatto di dover procedere alla eradicazione delle piante infette” hanno fatto notare Battista e Guerra, osservando che “le arature per eliminare le larve dei vettori non sono dannose, così come le buone pratiche agronomiche” e che “i fitofarmaci da utilizzare sono 5, di cui uno solo ha effetto sulle api” e che, quindi, potrebbe forse essere evitato. Mentre altre tre prodotti sono utilizzabili, tra l’altro, per il biologico e tutti sono stati autorizzati dal Ministero della Sanità. Ma anche su questo punto evidentemente la confusione regna sovrana e la Xylella continua inesorabilmente ad impadronirsi di ulteriori aree della Puglia, senza che né i tecnici, né la politica siano ancora riusciti a mettere punti fermi.

 

Giuseppe Palella


Pubblicato il 18 Maggio 2018

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