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Sedute di commissioni a valanga per non perdere neppure un “gettone”

Non vogliono perdere neppure un “gettone” i consiglieri della Prima circoscrizione amministrativa di Bari, quella per l’appunto di Palese e Santo Spirito, dove il Presidente, Saverio Di Liso (Idv), ha preannunciato da una settimana di volersi dimettere durante la seduta di consiglio che avrebbe dovuto svolgersi nel pomeriggio dello scorso martedì. Infatti, nonostante sia noto da diversi giorni che la consigliatura circoscrizionale di Palese e Santo Spirito potrebbe essere ormai alla fine, a causa dello scioglimento anticipato conseguente alle dimissioni del Presidente, i consiglieri continuano imperturbati a riunirsi nelle commissioni e, quindi, ad accumulare le ultime presenze utili a conseguire i famosi “gettoni di presenza” prima dello sgradito annuncio del Di Liso con il “rompete le righe” e “tutti a casa”. Un “gettone” che per i consiglieri circoscrizionali, come è noto, vale circa 40 Euro lordi per ogni seduta di consiglio, o commissione. Indennità che, per i lavoratori dipendenti di enti privati, si unisce alla retribuzione di ciascun consigliere, percepita dal proprio datore di lavoro, che è tenuto comunque a pagare le ore non lavorate di assenza giustificata, per l’attività politico amministrativa svolta in Circoscrizione. Un costo, quest’ultimo, che ricade pure, a fine anno, a carico delle casse del Comune e, quindi, dei contribuenti. Però, un “gettone” la maggioranza dei consiglieri circoscrizionali di Palese e Santo Spirito lo ha perso volentieri. Ed è quello della seduta di consiglio dello scorso martedì, quando erano attese le dimissioni del presidente Di Liso, che così non è stato messo in condizioni di rassegnare le dimissioni in Aula, poiché il consiglio non si è manco insediato, per mancanza del numero legale, sia in prima che in seconda convocazione. E l’assenza dei consiglieri è stata pressoché trasversale e, quindi, sia tra le fila della maggioranza che dell’opposizione. Infatti, all’appello si sono presentati soltanto 5 rappresentanti (uno del gruppo Pd, uno del gruppo Pdl, il consigliere del Fli e quello dell’Udc) su 14, oltre il presidente Di Liso. Quindi, un numero di presenti chiaramente al di sotto di quello minimo, che è di 8 componenti consiliari. Ma il fatto più sorprendente della serata è stato non tanto l’assenza di ben 6 consiglieri su 8 tra le fila della maggioranza, bensì quello della mancanza di 4 esponenti su 5 del Pdl e, quindi, dell’opposizione di centrodestra, che se fosse stata presente al completo, o almeno con altri due consiglieri, avrebbe reso valida la seduta, mettendo così Di Liso alla prova, se questa volta mantiene effettivamente la promessa delle dimissioni oppure no. E’ quindi evidente che anche tra le fila dell’opposizione di centrodestra, come in quelle della maggioranza di centrosinistra, a Palese e Santo Spirito c’è chi vuol evitare lo scioglimento anticipato del consiglio circoscrizionale e pertanto tenta di ritardare il più possibile le dimissioni in Aula del Presidente, dimenticando che lo stesso, se volesse effettivamente dimettersi, come dichiarato nella sua nota dello scorso venerdì, potrebbe anche farlo immediatamente, quindi senza tanti preamboli, presentandole personalmente, per iscritto e secondo le formule di rito, al dirigente della Circoscrizione. “Possibilità – rilevano molti cittadini – che forse ignorano gli esponenti dell’opposizione, che non si sono resi minimamente conto che il loro prestare il fianco ai colleghi consiglieri di centrosinistra, nel tentativo di ritardare lo scioglimento del consiglio, li ha esposti a critiche ed accuse peggiori di quelle rivolte al Pd ed a gli altri partiti di maggioranza”. Infatti, osservano altri cittadini: “E’ paradossale che l’opposizione attraverso la stampa locale accusa di immobilismo e gestione fallimentare il presidente Di Liso e la sua maggioranza di centrosinistra, per cui ne auspica quanto prima le dimissioni. Mentre, in concreto, l’opposizione non si presenta in Aula per evitare di far insediare la seduta di consiglio, sapendo che tale riunione sarebbe l’ultima occasione per percepire il gettone di presenza”. Una figuraccia, questa, non da poco per il centrodestra a Palese e Santo Spirito, che per tale comportamento c’è già chi lo accusa di una condotta politicamente e moralmente             ambigua. Per intanto nella convocazione di ieri sera, la terza, pare che sia mancato il numero legale, anche se – a detta di qualcuno – erano presenti quattro consiglieri, oltre al Presidente. E, quindi, trattandosi di terza convocazione, la seduta sarebbe stata valida perché, come prevede la normativa, era presente un terzo del plenum, ovvero cinque componenti su quindici. Ma, a parte quest’ultima considerazione, pare che il Presidente Di Liso abbia già inviato per iscritto, lo scorso 18 ottobre, la lettera di dimissioni al sindaco Michele Emiliano. Un rebus, questo, ancora tutto da spiegare e da capire. “Però – dicono molti cittadini – se questa volta il comportamento del presidente Di Liso non è una farsa, a che serve questo accanimento terapeutico  che mantiene in vita una gestione già morta da tempo?”. Di sicuro per continuare ad arraffare qualche altro gettone di presenza.

 Giuseppe Palella 


Pubblicato il 25 Ottobre 2012

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