Cronaca

Sei i sindaci già eletti nei Comuni pugliesi con più di 15mila abitanti

 

Sono sei i Primi cittadini eletti al primo turno, sul totale dei venti Comuni pugliesi con più di 15mila abitanti chiamati al voto per l’elezione del sindaco ed il rinnovo dell’Assemblea cittadina. Dei sei già eletti sindaci, quattro sono della provincia di Bari, ossia Michele Abbaticchio, sindaco uscente di Bitonto, riconfermato con il 60,3% dei consensi ed a capo di un drappello di 10 liste, in gran parte civiche con qualche eccezione di formazioni politiche minori, quali l’Italia dei valori e Direzione Bitonto, che si richiama al partito di cui è leader Raffaele Fitto. Quindi, il sindaco Abbaticchio, che nella Città metropolitana di Bari riveste anche la carica di vice di Antonio Decaro (Pd), ora è stato riconfermato al primo turno con una coalizione di forze civiche praticamente trasversali, contrariamente a ciò che avvenne nel 2012, quando a sorpresa andò al ballottaggio, e poi  eletto, contro le “corazzate” di centrodestra e centrosinistra capitanate rispettivamente dall’allora Pdl e dal Pd, con una coalizione di civiche e partiti esclusivamente di centrosinistra. Infatti, alle comunali bitontine, anche questa volta i grandi sconfitti sono stati le tre maggior forze politiche nazionale, vale a dire Pd, M5S e Forza Italia. Anche a Gravina di Puglia il sindaco uscente, Alessio Valente, è stato riconfermato al primo turno con il 52,27% dei voti validi. Valente, contrariamente ad Abbaticchio, è stato sostenuto da una coalizione di 8 liste, di cui 6 civiche e 2 di partito (Pd ed Udc), esclusivamente di centrosinistra. In provincia di Bari un altro sindaco uscente, Domenico Vitto, è stato riconfermato al primo turno al Comune di Polignano a Mare. Anche per Vitto il traguardo di vittoria si è attestato a poco più del 52% dei consensi. Sei le liste che hanno sostenuto Vitto per la riconferma e tutte marcatamente di centrosinistra. Infatti, la coalizione vincente era formata dal Pd insieme alle civiche “Vitto per Polignano”, “Emiliano sindaco di Puglia”, “Iniziativa democratica”, “Il sole che ride” e “Sinistra per Polignano”.  Una vittoria quasi analoga a quella riportata dal riconfermato sindaco di Bitonto, Abbaticchio, e quindi costituita da forze praticamente trasversali senza alcuna delle maggior sigle di partito, è quella riportata nel barese a Castellana Grotte, dove al primo turno si è affermato a sorpresa il farmacista Francesco De Ruvo, a capo di una cordata di 8 liste civiche (Amici castellanesi, Castellana civica, Castellana popolare, Fratelli per Castellana, Democratici per Castellana, Insieme cambiamo Castellana, Laboratorio comune ed Uniti si vince per Castellana) nate dall’incontro tra movimenti civici castellanesi ed esponenti politici locali di centrosinistra ed ex centrodestra, che con il metodo delle primarie avevano scelto De Ruvo per guidare la coalizione che domenica scorsa ha vinto le elezioni amministrative. Anche per De Ruvo, come per  Valente e Vitto, il traguardo della elezione si è attestato a poco più del 52% dei voti. Un particolare politico significativo per il neo sindaco di Castellana Grotte è che nel 2015 è stato candidato alle elezioni regionali nella lista di destra “Fratelli d’Italia” che sosteneva la candidatura di Francesco Schittulli a presidente della Puglia. Sia a Gravina di Puglia che a Polignano a Mare e Castellana Grotte, come a Bitonto, erano presenti candidati a sindaco del M5S che però non sono riusciti nell’impresa di eleggersi in consiglio comunale, ma non in quella di non far vincere al primo turno quelli che poi sono stati gli eletti. Gli altri due Comuni pugliesi con più di 15mila abitanti che domenica scorsa hanno eletto il loro Primo cittadino, senza il bisogno di ritornare al voto fra due settimane, sono due realtà della provincia di Taranto, ovvero Castellaneta e Sava, dove sono stati eletti sindaci rispettivamente Giovanni Gugliotti con il 61% circa e Dario Iaia con il 57,3% dei consensi. Entrambi sono espressioni del centrodestra locale in coalizione con civiche. In provincia di Bari i Comuni che il 24 e 25 giugno prossimo ritorneranno alle urne per eleggere la guida di Palazzo di Città per il prossimo quinquennio sono Molfetta, dove la sfida è tra Tommaso Minervini del centrosinistra, che al primo turno ha ottenuto il 45,6%, ed Antonella De Bari del centrodestra, che ha conseguito poco più del 30%. Alle comunali di Molfetta, che nel barese è, dopo il capoluogo ed Altamura, il terzo maggior Centro della provincia, non era presente sulla scheda elettorale un candidato sindaco del M5S. Al ballottaggio per la scelta del Primo cittadino anche Terlizzi, dove ci sarà il sindaco uscente di centrodestra in pole position con il 43,3%, Ninni Gemmato, che dovrà contendersi il traguardo della riconferma con il centrista Pasquale Vitagliano attestatosi al secondo posto con il 28,6% dei voti. Analoga sorte per il sindaco uscente di centrodestra di Giovinazzo, Tommaso De Palma, fermatosi al 45,5% al primo turno e che al ballottaggio affronterà la sfida con l’amministrativista locale Daniele De Gennaro, sostenuto al primo turno da una colazione di civiche di centrosinistra in coalizione con Sinistra italiana, che gli hanno prodotto un 28,6% di consensi. Sia a Giovinazzo che a Terlizzi i candidati sindaci sostenuti dal Pd al primo turno sono fuori dal ballottaggio di fine giugno. Altro Comune del barese in cui il Primo cittadino sarà scelto al secondo turno è Santeramo in Colle, dove a giocarsi la partita del ballottaggio sarà il candidato sindaco di centrodestra Franco Nuzzi, che domenica scorsa ha ottenuto il 22%, contro il pentastellato Fabrizio Baldassarre, che si  dovrebbe essere attestato con una percentuale di voti leggermente sotto a tale soglia. Quindi, il risultato elettorale, fra quindici giorni, di Santeramo in Colle in provincia di Bari sarà uno dei dati significativi, per capire se il M5S ha ancora spinta propulsiva necessaria a vincere almeno nel ballottaggio, e pertanto è ancora in grado di reggere nelle sfide, oppure il trend del Movimento grillino almeno in questa ultima tornata di amministrative si è fermato. Curiosità, questa, che tra gli addetti ai lavori non tarderà molto ancora per essere appagata. 

 

Giuseppe Palella


Pubblicato il 13 Giugno 2017

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