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Sei professori in corsa per guidare l’Ateneo tra welfare, merito e territorio

Rettorato Uniba, al via il confronto pubblico promosso da “La Giusta Causa”

Il rapporto col territorio e il welfare per gli studenti: sembrano questi i punti in comune tra i sei candidati al rettorato Uniba secondo quanto si è visto in occasione di un dibattito pubblico organizzato di recente dall’ associazione culturale La Giusta Causa. L’ associazione, infatti ha ospitato un incontro moderato da Alessandra Candela con i sei papabili al rettorato Uniba per le votazioni che si terranno in prima tornata il 21 e 22 maggio, il 29 e 29 maggio ballottaggio tra i due più suffragati, e se non si raggiunge la maggioranza assoluta, ballottaggio definitivo il 4 e 5 giugno sempre tra i due più suffragati. È ragionevole presupporre che avremo la… fumata bianca il 5 giugno e il sei sapremo chi sarà il nuovo Magnifico Rettore della Uniba. Non a caso, il titolo dell’incontro era: Magnifica, l’Uniba che vorrei. Abbiamo tastato il polso ai sei aspirati rettore. Partiamo col professor Alessandro Bertolino: ” Le mie priorità indicate nel programma elettorale sono tre: creare valore da parte del’ Università, internazionalizzazione e semplificazione amministrativa. Occorre rendere l’Università sempre più importante ed attrattiva per gli studenti affinché possiamo pescare nel bacino di altre regioni e nazioni. Un altro aspetto che mi preme è l’autonomia finanziaria affinché l’ateneo non debba essere soggetto ad altri poteri. Aggiungo e penso sia rilevante, la semplificazione amministrativa, cosa non sempre raggiunta negli ultimi tempi. E poi naturalmente il welfare per gli studenti, migliori possibilità di accoglienza e di soggiorno e soprattutto le mense. Ovviamente questo non è compito specifico dell’università, ma dobbiamo sollecitare questo agli organi competenti. Poi insistiamo sul concetto di merito”. Il professor Roberto Bellotti: ” Considero una delle reali priorità quella di assicurare ai nostri studenti migliori qualità di vita con mense, alloggi a prezzi ragionevoli e quanto serva per agevolare lo studio a chi viene da fuori. Poi non dimentichiamo che l’ Uniba ha visto negli ultimi tempi un’alta mobilità passiva con 45.000 studenti che sono andati altrove. Bisogna fare in modo da renderla attrattiva per riportarli e far venire persone da altre regioni limitrofe e dal bacino del Mediterraneo. Inoltre, è indispensabile essere aggiornati nell’ utilizzare i fondi regionali e incrementare il rapporto col territorio. Infine, credo sia indispensabile incrementare la ricerca e da ultimo incentivare il rapporto con le imprese”. Professor Danilo Caivano: “I tre assi su cui mi muovo sono: identità, reputazione ed attrazione. Identità perchè abbiamo necessità di una Uniba con un volto certo e chiaro, la reputazione è figlia ed origine della identità perché, se l’identità è chiara e forte, di conseguenza ne risente positivamente la reputazione. Poi l’attrazione: vogliamo una Uniba che sia capace di attrarre studenti non solo dal luogo ove essa è, ma anche da altre regioni e nazioni. Tutto questo deve basarsi sul merito e sul legame col territorio, agevolando per gli studenti condizioni favorevoli allo studio e alla permanenza”. Professor Paolo Ponzio: ” La mia priorità è quella di internazionalizzare l’ Uniba aprendo per quanto possibile a studenti di altri territori. Per fare questo bisogna assicurare a chi studia condizioni serene di vita e dunque va aumentato il welfare per gli studenti. E’ giusto ricordare che l’ Uniba è il primo ente pubblico per grandezza e numero nella Puglia e per questo un’altra delle cose indispensabili da fare è incrementare il già forte legame col territorio, essendo il nostro un ateneo fortemente identitario e col mondo imprenditoriale. E poi penso sia centrale valorizzare il merito”. Professor Nicola Decaro: ” La relazione di Uniba con la città di Bari e la Regione è già forte, ma deve essere ulteriormente potenziata. Spesso nel recente passato non siamo stati in grado come Uniba di far valere i nostri progetti e dobbiamo interrogarci se è colpa nostra o degli altri. Un altro aspetto non marginale è il potenziamento della digitalizzazione amministrativa e della macchina comunicativa non sempre all’altezza delle aspettative. Siamo nel mondo della conoscenza e del digitale e dunque Uniba deve saper comunicare meglio. Infine, è necessario valorizzare il rapporto con le imprese senza essere loro prigioniere anche con ipotesi di coworking”. Infine, il prof. Luigi Palmieri: “Insistere su certi argomenti è come vendere il gelato agli esquimesi. Se Uniba ha un innegabile legame col territorio, va detto che il rapporto tra università e grandi città, Bari va annoverata tra esse, non è sempre molto robusto. Questo accade al contrario tra Università e piccoli centri. Occorre ua nuova concezione dell’ateneo che sappia dare risposte reali agli studenti e questo lo si fa incrementando il merito, agevolando le condizioni di vita degli studenti con migliori servizi e dialogando intelligentemente col territorio sapendo comunicare meglio di quanto abbiamo fatto ad oggi”.

Bruno Volpe


Pubblicato il 14 Maggio 2025

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