Cronaca

Sempre disordine sui dipendenti. E arriva la fine dell’anno…

Sempre calde le questioni riguardanti il personale dell’Ente Regione Puglia anche perché, come sanno bene i più anziani e scaltri in servizio, si avvicina il periodo festivo tra Natale e Capodanno. Periodo notoriamente indicato per ‘blitz’ e provvedimenti infilati qua e là, magari “fuori sacco” che, all’interno degli uffici preposti, significano talvolta promozioni, piani, progetti, assunzioni e provvedimenti piuttosto frettolosi, per non dire altro. Del resto non è stato difficile toccare con mano come perfino certuni consiglieri regionali di Opposizione siano così male informati –in buona o cattiva fede – da far la figura dei pivellini, specie sulle sempre intricatissime questioni del personale regionale. Sfiorando come ha fatto qualcuno nei giorni scorsi soltanto nodi che, al contrario, si trascinano anche da oltre trent’anni alla Regione Puglia. E non si sa, come detto, se per ignoranza o malafede. Certo, la Costituzione Italiana (art. 97) stabilisce un presupposto cardine sulle assunzioni nella pubblica amministrazione e cioè che avvengano tramite concorso. Per cui, tornando alla Regione Puglia, nel gruppone di assunti dei giorni scorsi (94 su 200 in totale) sono tutti vincitori di concorso. Però, chi non ha la memoria corta, rammenta bene che esse sono conseguenza di una sentenza della Corte Costituzionale di alcuni anni fa per evitare le famigerate e tanto temute ‘retrocessioni’ di tutti i dipendenti pugliesi. Compresi quei dirigenti – vincitori di concorso – risalente al 2007/2009. Che poi esista un problema di stabilizzazioni, short liste e precari vari, che siano alcune decine o alcune centinaia, tenendo conto delle agenzie regionali e delle fabbriche di Nichi Vendola e soci, non è questione da poco. Anche perché in mezzo c’è anche la questione dei dipendenti delle ex province pugliesi, secondo i decreti stabiliti da Delrio e Renzi, in ordine di tempo, un’altra bella grana che galleggia tra interrogazioni, interpellanze, mozioni e adesso anche minacce di denunce da parte dei rappresentanti sindacali autonomi. Ciò che meraviglia di fronte a tutto ciò, in questi giorni, è stata poi la definizione della pianta organica 2016 con tanto di deliberazione di giunta regionale: un atto che non conta e soprattutto non serve a niente, essendo il 2016 oramai terminato. Qualcuno dimentica -…o finge di dimenticare – che dal lontano 2009 in poi il piano del fabbisogno del personale triennale non risulta nemmeno preso in considerazione. E il fatto che l’ultima norma Madia (nell’attuale Governo Gentiloni) il termine per la validità delle graduatorie di concorso pubblico sia stato prorogato di un altro anno, fino al 2017, non farà altro che far lievitare un minimo di speranze. Anche a quei diciassette/diciotto sopravvissuti del concorso per dirigenti indetto dalla Regione che sempre da quel lontano 2009 aspettano speranzosi notizie. Forse qualcuno di loro ormai quasi al limite della tanto sospirata pensione, essendo almeno 2/3 dipendenti ‘storici’ che s’illudono ancora di concludere degnamente un percorso professionale, con un minimo di riconoscimento in più. E dire che il Piano ‘MAIA’ per rilanciare la burocrazia interna dell’Ente, tanto ma così tanto celebrato dal capo della giunta Emiliano e dai suoi ‘cervelloni’ annaspa ancora nella palude regionale, con una revisione totale affidata all’Ipres giusta una delibera giuntale praticamente irrintracciabile sul sito dell’Ente, aggiornato ai primi giorni del mese in corso. Con buona pace della beneamata e tanto sbandierata trasparenza amministrativa.

 

Francesco De Martino  


Pubblicato il 23 Dicembre 2016

Articoli Correlati

Pulsante per tornare all'inizio