Primo Piano

Sempre peggio: Bari ‘quasi’ maglia nera sulla qualità ambientale

Ancora una classifica delle città italiane che vede Bari nelle ultime posizioni. Stavolta tocca al rapporto di quest’anno sulla qualità ambientale delle città capoluogo di provincia (Ecosistema Urbano) redatto da Legambiente e Sole24 Ore, che vede Bari posizionarsi al 84esimo posto su 104 città italiane. Un vero e proprio slalom in negativo: in discesa libera di ben diciotto posizioni rispetto al 2015! Un disastro, insomma, l’ennesimo dell’amministrazione Decaro che nei giorni scorsi, però, ne ha elegantemente preso atto. Pessimi, invece, tutti gli indicatori: dispersione del 52% dell’acqua immessa in rete (Macerata è al 8%); produzione procapite di 574 kg di rifiuti (Isernia è a 366 kg); tassi di raccolta differenziata al 30% (Verbania è all’86%); piste ciclabili per 16,5 Km (Reggio Emilia è a 204 Km); produzione di energia solare su edifici comunali di 4,90 kw ogni 1000 abitanti (Salerno è a 188 kw); verde pubblico pari a 7,8 mq per abitante (Trento è a 401 mq) e neppure è disponibile il dato numerico delle alberature cittadine. Dopo ben dodici anni di amministrazione della Città da parte del centrosinistra, guidato prima da Michele Emiliano e dopo da Antonio Decaro, Bari non solo è sempre agli ultimi posti di quasi tutte le classifiche, ma addirittura peggiora! <>, tagliano corto i consiglieri di Opposizione Fabio Romito, Filippo Melchiorre e Giuseppe Carrieri. La Puglia ha registrato, in ogni caso, anche se la cosa consola poco e niente, altre maglie grigie e nere: nella classifica nazionale Foggia è al 16° posto, Brindisi al 22°, Bari all’84°, Lecce e Taranto rispettivamente all’88° e 99° posto, mentre al Comune di Bari è andato anche un segno più per la bonifica definitiva della Fibronit e alla Regione Puglia e FAL per la velostazione del capoluogo. Pochi, come detto, i passi avanti fatti dai capoluoghi pugliesi che mostrano situazioni ambientali sostanzialmente statiche. Ma occorre tenere presente la bonifica definitiva dell’area ex Fibronit – ha spiegato l’altro giorno Francesco Tarantini, presidente di Legambiente Puglia – cominciata il mese sorso dopo troppi anni di attesa. La velostazione rimane aperta 24 ore su 24 con accesso consentito a chi è in possesso di ticket e biglietto giornaliero e sono previste formule di abbonamento e sconti sul biglietto integrato di treno e bus, mentre in fase di allestimento sono ancora parecchie piste ciclabili, a Bari, Città ancora troppo in chiaroscuro per le statistiche nazionali di esperti, mass/media e associazioni ecologiste.

 

Francesco De Martino 


Pubblicato il 15 Novembre 2016

Articoli Correlati

Pulsante per tornare all'inizio