Sempre più a rischio il piano di sviluppo rurale: “Si lavori anche a Ferragosto, per non perdere i fondi…”
“Sui fondi per l’agricoltura non ci accontentiamo affatto di una nota stampa, vogliamo dati certi perché il settore primario versa in uno stato di grande difficoltà e perdere milioni di euro sarebbe un gravissimo fallimento politico. Per questo, ho depositato la richiesta di audizione dell’assessore regionale all’Agricoltura nella Commissione competente, per avere un quadro preciso e dettagliato della spesa relativa al PSR 2007-2013 e sapere a che punto è il nuovo Piano di Sviluppo Rurale, tornato indietro dopo la sonora bocciatura dell’Unione Europea”, centellina parola per parola, per far capire che fa sul serio, il consigliere regionale di Forza Italia, Domenico Damascelli, vice presidente della IV Commissione consiliare all’Agricoltura. “La Puglia –aggiunge ancora Damascelli- potrebbe essere costretta a restituire all’Ue i fondi non spesi della vecchia programmazione perché, anche qui, i ritardi collezionati sono stati fatali. E non vorremmo, visto che è passato quasi un anno, che il PSR 2014-2020 faccia la stessa fine, ritrovandoci poi a fare una nuova corsa contro il tempo per non perdere importanti risorse. Vogliamo vederci chiaro e non molleremo la presa, perché l’evidente incapacità nella programmazione della spesa sta privando gli agricoltori della possibilità di attingere ai fondi comunitari che, oggi, rappresenterebbero una vera e propria boccata d’ossigeno”.“Se necessario –conclude Damascelli- si lavori fino a notte, anche il 15 di agosto, per non far pesare sui cittadini le inefficienze di un’amministrazione che perde milioni di euro per una gestione superficiale e incerta delle politiche agricole regionali”. In effetti è trascorso un anno e poco più da quando, 22 luglio 2014, scadde il termine per l’approvazione e l’inoltro all’Unione Europea del Piano di Sviluppo Rurale in Puglia, ambizioso strumento essenziale per la gestione dei fondi europei relativi alla programmazione 2014-2020 all’interno del pianeta agricoltura, in Puglia. E oggi, primi di agosto 2015, non sappiamo che fine abbia fatto questo Psr, mentre gli agricoltori vengono tartassati da cartelle esattoriali, imu agricola e calamità naturali. Il rieletto consigliere regionale Nino marmo, che dell’agricoltura in Puglia è stato anche assessore ai tempi di Fitto e del centrodestra, non ha la memoria corta. Dopo tre mesi, ovvero a ottobre 2014, l’ex assessore all’Agricoltura Nardoni presentò in Commissione consiliare le linee guida del Piano. Il resto è storia nota, purtroppo: falle e una caterva di osservazioni dell’Unione Europea per colpa di una programmazione scellerata. Una programmazione densa di buchi neri e allocazioni finanziarie incredibili, dai 20 milioni di euro per le calamità naturali (alla faccia della Xylella fastidiosa), contro altri 33 milioni per le consulenze e 25 milioni per la comunicazione. <
Francesco De Martino
Pubblicato il 6 Agosto 2015