Sempre più ombre nella gestione dell’Autorità Portuale del Levante
Sono davvero troppi negli ultimi tempi i lati oscuri nella gestione dell’Autorità del Levante e quello di Bari, ormai, non si può più definire un “porto quieto”. Sono trascorsi ormai più di due anni da quando la Procura della Repubblica del capoluogo pugliese ha aperto non pochi filoni d’indagine rigaurdanti assunzioni, appalti e concessione di servizi al porto di Bari, mentre l’attenzione degli inquirenti s’è focalizzata in particolare sulla gara per i servizi di vigilanza, security e controllo della viabilità nel porto barese. Un giro d’affari per circa quattro milioni di euro nell’ente portuale gestito dal Presidente Francesco Palmiro Mariani, con un appalto finito provvidenzialmente nelle mani della Cooperativa Multiservizi portuali. Eppure l’Aldo Tarricone srl, società indebitamente esclusa per ben due volte dalle preselezioni in sede di gara, nonostante i ricorsi vinti sia davanti al Tribunale Amministrativo e poi davanti al Consiglio di Stato, ha aspramente denunciato non solo la totale inadeguatezza della Multiservizi ad assolvere a certe procedure (come quelle relative ai controlli sull’antiterrorismo), ma anche la mancanza di titoli per i ruoli di guardia giurata. Per tutta risposta all’impugnativa legale dell’appalto da parte della società investigativa barese, l’Autorità portuale rappresentata da Mariani ha ben pensato di sospendere il concorso e assegnare direttamente alla Cooperativa Multiservizi la gestione dei servizi di sicurezza portuali, in (eterna) attesa di ribandire la gara. Ma queste denunce, come detto, risalgono al 2008 e pur riguardando il ‘core business’ della gestione portuale, languno al terzo e quarto piano di via H. Nazariantz, mentre tornano a galla brutte voci sulle assunzioni senza concorso negli uffici di piazzale Caracciolo. L’inchiesta in corso, condotta dal sostituto procuratore della Repubblica Isabella Ginefra, in ogni caso, ha già messo in luce l’ipotesi che molti addetti della Multiservizi e, giova ribadirlo, preposti alla sicurezza, siano pregiudicati, uomini vicini cioè alla criminalità organizzata. A ribadire tutto ciò, non molto tempo fa, è stato anche Michele Carofiglio, presidente della Bari Porto Mediterraneo, che ha più volte fatto presente al presidente Mariani, alla Capitaneria di Porto, al Prefetto e al Sindaco di Bari, i ripetuti atteggiamenti minatori degli operatori della Multiservizi rispetto al lavoro regolarmente svolto dalla sua società, nella gestione del parcheggio Banchina Massi del porto. Negli esposti di Carofiglio l’attenzione ha riguardato, in particolare, la modalità di svolgimento dei servizi nelle giornate di approdo delle navi da crociera in cui gli impiegati della cooperativa avrebbero inibito, con atteggiamente duri e alquanto provocatori, non solo la ricerca di clienti da parte della Bpm, ma anche la possibilità di provvedere alla sistemazione delle imbarcazioni. A ben guardare, insomma, risultava quanto meno imbarazzante la risoluzione messa a punto dall’Autorità portuale, che si sarebbe limitata a chiedere conferma alla Multiservizi sull’onestà del suo operato, senza ulteriori verifiche e sanzioni, ignorando la pesante criticità della Bpn. In ogni caso, le indagini sull’integrità morale dei dipendenti Multiservizi e sulla regolarità delle selezioni svolte a suo tempo, sono ancora in corso. Un altro risvolto sconcertante della vicenda dell’Autorità portuale, infatti, riguarda l’arbitrarierà di moltissime assunzioni, avvenute aggirando le procedure concorsuali com’è ovvio che sia, trattandosi di un ente pubblico. Persino la Corte dei Conti, analizzando i conti consuntivi dell’Autorità portuale di Bari per gli anni 2007 e 2008 ha rilevato che la pianta organica, ovvero il personale assunto, si è quasi raddoppiata e presenta un rapporto sproporzionato tra posizioni dirigenziali e impiegatizie. Per dirla in soldoni, nel biennio sopracitato, sono stati generosamente assegnati incarichi dirigenziali ‘ad personam’,senza prendersi la briga di svolgere le rigorose procedure concorsuali previste dalla normativa in materia di assunzioni a tempo indeterminato. E cioè svolgendo regolari concorsi pubblici, come ha fatto rilevare per iscritto a Mariani la direzione generale del Ministero a Infrastrutture e Trasporti. Davvero tante, per non dire troppe, le questioni in sospeso sull’Autorità Portuale del Levante affidata a Franco mariani, per non aspettare con sempre più ansia che la giustizia faccia il suo corso.
Lucia De Crescenzio
Pubblicato il 28 Febbraio 2011