Cultura e Spettacoli

Senza entusiasmo la Monviso salpò da Brindisi

La mattina del 3 agosto 1942 salpava da Brindisi la nave Monviso, un ‘apparente mercantile’. La sua meta era Bengasi e trasportava rifornimenti. Una missione rischiosa e strategicamente determinante ma di cui a bordo nessuno si sentiva fiero. Musi lunghi quel giorno tra ufficiali, sottoufficiali, marinai-meccanici, marinai ‘addetti ai pezzi’ e gli altri diciotto uomini di cui si componeva l’equipaggio d’assalto. Perché quella nave non avrebbe dovuto trasportare munizioni, vettovaglie e pezzi di ricambio, essendo stata pensata, anzi ‘ripensata’ per svolgere tutt’altra funzione. La breve e sconosciuta storia della guerra ‘di corsa’ italiana durante il secondo conflitto mondiale si ferma a tre sole unità. La Monginevro, la Monviso e la Monreale erano motonavi di moderna concezione appartenenti alla Società Anonima di navigazione Alta Italia che, all’ingresso dell’Italia in guerra, vennero requisite dalla Regia Marina per svolgere attività ‘corsara’. La guerra di corsa prevedeva che mercantili trasformati in incrociatori ausiliari mantenessero per mezzo di camuffamenti l’aspetto di innocui bastimenti. Battendo bandiere ‘neutrali’ e fingendo richieste di soccorso, queste unità potevano avvicinare mercantili nemici senza destare sospetti. Una volta stabilito il contatto, l’equipaggio d’assalto passava all’azione e il mercantile nemico veniva a seconda dei casi depredato, catturato o mandato a fondo a colpi di cannone o con un siluro. Modalità affatto cavalleresche, come si vede, ma la guerra è guerra e quando sei alle pezze ti attacchi a tutto. Eppure, malgrado l’Italia stesse messa peggio del più potente alleato germanico (che invece della guerra di corsa fece una religione consentendo a unità come Atlantis e Pinguin di entrare nella storia), le nostre navi corsare non svolsero mai quella proditoria attività. Pur ben armate, abbastanza veloci e dotate di grande autonomia, le tre navi non conobbero quell’utilizzo che peraltro sarebbe stato produttivo solo fuori del Mediterraneo. Stante la carenza di naviglio mercantile e la disperata necessità di rifornire le truppe impegnate sul fronte africano, Supermarina si vide costretta a snaturare la funzione di queste unità. Nessuna di esse, infatti, fece d’alcun mercantile nemico la sua vittima, limitandosi a comuni compiti  di trasporto. La Monginevro affondò sotto i colpi due motosiluranti inglesi mentre navigava da Biserta verso Trapani. La Monreale, ripetutamente danneggiata da bombe d’aereo a Genova, fu affondata dai Tedeschi per ostruire l’ingresso di quel porto. E la Monviso? A otto miglia dalla costa africana, all’altezza di Sidi Sueicher, venne colpita da due siluri del sommergibile britannico HMS Thorn e colò a picco.

Italo Interesse


Pubblicato il 11 Dicembre 2012

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