Cronaca

“Senza legge per i compiti delle province, commissariamento della Regione Puglia”

“Nel ribadire alla Regione Puglia la completa disponibilità a proseguire, anche dopo il 31 dicembre prossimo, l’erogazione dei servizi rinvenienti dalle funzioni non più di competenza delle Province, a condizione che la delega comprenda anche le ulteriori risorse necessarie, il direttivo Upi Puglia ha unanimemente stabilito di assumere una precisa e determinata posizione. Insomma, se entro il 31 dicembre prossimo – data ultima stabilita affinché le Regioni approvino una Legge che riorganizzi e ricollochi le funzioni “eccedenti” delle Province – la Regione Puglia non avrà legiferato in modo puntuale e specifico (vale a dire su: 1) a chi sono attribuite le funzioni non più di competenza delle Province; 2) da quale momento in poi queste devono essere esercitate dagli enti territoriali individuati; 3) quali risorse correlate sono stanziate per garantire l’erogazione dei servizi derivanti dalle suddette funzioni, ndr) l’Upi Puglia attiverà come associazione unitaria, ma anche attraverso le singole Province, sia le azioni di recupero per le risorse mancanti e indispensabili per non interrompere un pubblico servizio a danno dei cittadini, sia per chiedere al Governo l’attivazione della procedura per commissariamento della Regione Puglia (così come previsto dall’art. 8 della Legge n. 131 del 2003)”. Addio province anche in Puglia, dunque, ma ancora con tanti, troppi lati oscuri e a pochissimi giorni dal rompete le righe, stabilito senza altre proroghe anche per le province di Lecce, Brindisi, Taranto, Foggia e Bat per il 31 dicembre. Ma anche nella Città Metropolitana nuova di zecca di Bari si pone il problema, per esempio, della fine che faranno gli agenti del corpo di Polizia Provinciale. Dal primo gennaio, in provincia di Bari, nessuno sa ancora bene chi e come dovrà controllare discariche abusive e perseguire i reati ambientali. E il territorio, ancora una volta, pagherà un conto altissimo per scelte dettate dalla spending review. La polizia provinciale, infatti, con la nascita della Città metropolitana, scomparirà. Il settore non è previsto nell’organizzazione delle Città metropolitane, dunque, se non cambia nulla da qui al 31 dicembre, si dissolverà. Significa, in concreto, che i lavoratori della polizia provinciale barese non sanno né per chi lavoreranno né che mansioni avranno tra meno di un mese.
< Ci sono in effetti due ipotesi: il trasferimento della polizia provinciale ai Comuni, che però sono preoccupati perché a malapena sostengono i propri dipendenti. Oppure alla Regione, che parrebbe un più naturale approdo, sotto l’egida dell’assessorato all’Ambiente. La preoccupazione dei lavoratori in divisa grigia è alta: anche perché un emendamento presentato dal governo, in Senato, alla legge finanziaria prevede una riduzione automatica del 30% dei dipendenti nel passaggio dalla Provincia alla Città metropolitana. Che, a Bari, potrebbe significare 255 dipendenti in meno. Anche più grave la situazione delle altre Province della Puglia che saranno costrette a ridurre fino al 50% il proprio personale. Che sarà riciclato in Regione, nei Comuni o negli uffici periferici dello Stato. A chiedere risposte concrete ai troppi interrogativi ancora aperti e a lanciare l’allarme concreto occupazionale sono i sindacati della Funzione pubblica di Cgil, Cisl e Uil che ieri mattina, alle 11, hanno protestato dinanzi alla sede del Consiglio Regionale, in via Capruzzi.

 

Antonio De Luigi


Pubblicato il 20 Dicembre 2014

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