Cronaca

Sergio Fontana: “Occorre attendere con pazienza altri provvedimenti”

Il governo Meloni ha da poco licenziato la sua prima manovra finanziaria con l’ eterno problema della coperta corta, alias risorse limitate. Ma non è una novità questa. Il Quotidiano ha intervistato per un commento il Presidente di Confindustria Puglia dottor Sergio Fontana il quale assieme ad una certa dose di indulgenza vista la situazione, ha anche qualche piccola critica da muovere.

Presidente Fontana, che giudizio di sintesi possiamo dare della manovra?

“Ci rendiamo conto che la situazione è difficile per tutti e lavorare in queste condizioni non è facile. Del pari si tratta della prima manovra Meloni e dunque occorre attendere con pazienza altri provvedimenti. Tuttavia esiste qualche elemento negativo o per lo meno non soddisfacente”.

Quale?

“In questa manovra il sud è assente, non se ne parla o al massimo in bassa percentuale. Non si comprende ancora una volta che il sud, al contrario, è il motore del Paese e che se non riparte il Mezzogiorno, il Paese resta bloccato. Il Sud non è un problema, ma una ricchezza da tenere in conto. Invece in questa manovra, a leggerla bene, del Mezzogiorno non si fa riferimento, viene ignorato”.

Che suggerimento indica?

“Di correggere la rotta perché il Mezzogiorno è vitale non per sé stesso, ma per il sistema Italia, per tutta la nostra economia”

Vi aspettavate più soldi nel piatto?

“Qui bisogna essere realisti e riconoscere che le risorse sono limitate. Certamente bisogna intervenire con interventi strutturali e non più con la logica dei bonus e degli spiccioli evitando inutile e cattivo debito pubblico. Si può e direi persino avere il coraggio del debito pubblico, ma quando è davvero necessario. Personalmente sono contrario alla flat tax e soprattutto ad ogni forma di condono o rottamazione delle cartelle. I condoni, di qualunque natura siano, sono diseducativi, incoraggiano ad evadere perché la gente pensa che prima o dopo ci sarà un condono e infine premia i cittadini disonesti che non hanno pagato le tasse”

Quando è necessario fare debito?

“Per investire su famiglie ed imprese nel caso del caro energia. De resto se non si fa debito, alla fine lo si crea ugualmente. Infatti se le imprese chiudono e tante sono al limite della sopravvivenza e rischiano di sospendere la produzione, lo Stato deve intervenire con provvedimenti di welfare che ugualmente fanno debito. Tanto vale proteggere l’economia reale”.

Reddito di cittadinanza, il governo lo ha rimodulato…

“Ha fatto bene. Prima di tutto era ed è sbagliato il nome, infatti il reddito lo crea il lavoro Uno stato adeguato investe sul lavoro e non sull’ assistenzialismo. Noi siamo per aiutare chi sta indietro per motivi di salute o per l’ età, la solidarietà sociale è necessaria. Tuttavia il reddito di cittadinanza ha creato solo disastri e spreco di denaro per come è stato impostato alla pari del fallimentare istituto dei navigator”.

Che fare
“Abbassare il costo del lavoro riducendo il cuneo fiscale. In questo modo si avvantaggiano sia le imprese che i lavoratori nelle cui tasche vanno più soldi. Inoltre bisogna abbassare la tassazione che oggi è insostenibile. Tutto questo rende i nostri prodotti, considerato che siamo un Paese manifatturiero e di esportazione, meno competitivi sui mercati internazionali”.

Bruno Volpe


Pubblicato il 30 Novembre 2022

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