Cronaca

Servizi di lavanderia: “Annullare la gara per non sperperare 90 milioni”

Sulla gara per l’affidamento dei lucrosi servizi di lavanderia all’interno delle Aziende Sanitarie della Regione Puglia, stranamente ancora tutto tace, nonostante il tempo che passa inesorabilmente e le interrogazioni piovute dai banchi di Opposizione al Presidente/Assessore alla Sanità Emiliano, senza parlare degli esposti inviati all’Anac, Corte dei Conti, Innovapuglia e Azienda Sanitaria Locale Bari con un esposto assai dettagliato del consigliere Cinquestelle Mario Conca. Che, per essere certodi non sbagliare, ha trasmesso carte e documenti del bando e della relativa gara d’appalto anche in Procura della Repubblica, a Bari. <<Continuerò a dare battaglia per chiedere l’annullamento di una gara che, se perfezionata, farà sprecare non meno di 45 milioni di euro e, se si pagasse a consumo anziché a giornata di degenza, addirittura 90 milioni>>, riattacca il consigliere Conca, che ne mesi scorsi -come detto – ha  presentato un esposto alla Corte dei Conti e all’ANAC per far conoscere i contorni e ricevere finalmente chiarezza sulla gara telematica a procedura aperta per l’affidamento dei servizi di lavanolo. Ma Conca ha depositato un’interrogazione indirizzata a Emiliano per chiedere, più precisamente, di convincere i dirigenti preposti a sospendere il bando, in autotutela. Fatto sta che a interrogazione, esposti e denunce, almeno finora, a distanza di mesi non è mai pervenuta risposta. Un silenzio talmente eloquente da costringere il battagliero consigliere di Minoranza a riprendere il bandolo della matassa dal princiapio. E allora torniamo indietro, per capire come si può arrivare ad arrischiare somme così elevate nel campo minato della sanità pubblica pugliese. La gara telematica per affidare i servizi interni di lavanderia e affini nelle aziende sanitarie pugliesi è stata predisposta dalla società regionale ‘in house’ InnovaPuglia S.p.A”. in un unico lotto per un importo massimo complessivo di 187 milioni di euro e per una durata massima di sette anni (5+2) ed è attualmente in corso di espletamento. “Mi chiedo – incalza il pentastellato – se sia un sistema sanitario giusto quello che da una parte spreca 90 milioni di euro per una gara che invece andrebbe annullata e, dall’altra, fa penare migliaia di pugliesi nel vedersi riconosciuta, o peggio ancora negata, una protesi, un ausilio, una riabilitazione, una visita specialistica, una fisioterapia per cerebrolesi, etc…”. Conca ha perso la pazienza e adesso torna chiedere a tutti i soggetti interessati risposte sia alle domande contenute nell’interrogazione presentata in Consiglio regionale, che a quelle formulate nell’esposto inviato alla Corte dei Conti, dal momento, spiega, che “la nota esplicativa della ASL di Bari arrivata lo scorso 23 maggio non solo non fornisce i chiarimenti richiesti, ma fa confusione con le tabelle dell’ANAC”. Nella nota – detto in poche parole – si parla di scelte coerenti con le politiche di ‘spending review’, mentre in realtà gli aumenti saranno immediati e i presunti risparmi, inesistenti, o perlomeno incerti e futuri. <<Allora mi chiedo perchè non viene fornito un solo numero per dimostrare l’ammontare del risparmio effettivo di questa nuova gara, se non per tutte le ASL, almeno per la ASL BA, in qualità di capofila? Quando si utilizzano termini come ‘spending review’, contenimento della spesa, economia di scala -si inalbera Mario Conca – si dovrebbe dimostrare con i numeri il risparmio del denaro della collettività, altrimenti ci si nasconde dietro le belle parole che fanno presa sull’opinione pubblica>>. Peraltro, bisogna dirlo, il testo del bando e degli atti preliminari e conseguenziali fanno riferimento anche ad una approfondita consultazione preliminare di mercato, di cui però stranamente i risultati non sono stati resi pubblici, e ai ribassi che verranno praticati in sede di gara. Che secondo la ASL “…assesteranno i prezzi a livelli di assoluta competitività”. È opportuno precisare che i ribassi che saranno praticati non saranno di assoluta competitività perché – sempre secondo il consigliere pugliese Cinquestelle –  l’offerta economica ha un peso del 30% mentre la qualità complessiva della proposta (offerta tecnica) ha un peso del 70%, quindi, come spesso accade, chi ha stabilito il prezzo più alto potrebbe aggiudicarsi l’appalto, avendo ottenuto un punteggio più alto nell’offerta tecnica. Conclusione? A questo punto la cosa più conveniente per le casse della Regione sarebbe senza dubbio il ritiro in autotutela della procedura per predisporre una gara suddivisa per lotti e adeguarla ai costi reali di mercato, eliminando gli articoli monouso dalla pratica del noleggio e magari prediligendo il pagamento a consumo che soppianti il vuoto per pieno insito nella giornata di degenza. Ciò consentirebbe un incremento della partecipazione delle Piccole e Medie Imprese (PMI), una maggiore concorrenza e un miglior utilizzo del denaro della collettività. Meditate, amministratori e burocrati regionali, meditate….

Francesco De Martino


Pubblicato il 25 Luglio 2018

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