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Servizio ‘118’ nel caos: ora tolgono anche gli infermieri dalle ambulanze

Sempre più difficile e precario lo svolgimento del servizio di soccorso d’emergenza con le ambulanze del ‘118’ a Bari. Ambulanze che tra non molto, andando avanti di questo passo, rimarranno solo con gli autisti, a bordo. Con ordini di servizio diramati dagli uffici di Asl e Regione Puglia, infatti, anche agli infermieri che prestano la loro opera professionale sulle ambulanze medicalizzate viene ordinato di scendere dai loro automezzi bianchi e rossi e di andare a prestare servizio presso i Punti di Primo Intervento Territoriale. Così oggi molte ambulanze medicalizzate si ritrovano o prive di medico, oppure prive di infermieri o, peggio ancora, prive di entrambe le figure professionali, lasciando i soccorritori da soli sul posto degli incidenti. Il servizio di emergenza territoriale rappresenta un´articolazione fondamentale dei sistema sanitario teso a garantire la salute dei cittadini. L´organizzazione prevede la presenza di 550 medici in Puglia impegnati su 58 ambulanze, 30 automediche e 16 Punti di Primo Intervento ed è chiaro che la presenza dei medici sulle ambulanze e sulle auto mediche contribuisce a garantire una corretta gestione dei codici gialli o rossi che riguardano patologie che possono mettere a rischio la vita del paziente, mentre nei Punti di Primo Intervento Territoriale gli interventi di assistenza riguardano patologie meno impegnative. Patologie, come sanno bene gli addetti ai lavori, classificate come codici bianchi o verdi. La chiusura degli ospedali con la relativa trasformazione in Punti di Primo Intervento Territoriale e la carenza del personale sanitario stanno determinando una situazione paradossale, per cui per garantire la presenza di personale medico e infermieristico nei Punti di Primo Intervento Territoriale si de-medicalizzano le ambulanze che assicurano, invece, gli interventi urgenti classificati come i codici rosso e giallo. Nell’Azienda Sanitaria Locale di Bari a fronte di 140 medici previsti dalla pianta organica, sono in servizio 114 medici di cui il 20% a tempo determinato. A questo punto vale la pena di ricordare che la Regione Puglia (con Delibera n. 2488 del 15 dicembre 2009) ha varato il nuovo assetto organizzativo del Servizio di emergenza 118. “Con la nuova organizzazione, l´intervento del 118″ – si legge nella delibera – ” è garantito dall´auto medica e dall´ambulanza medicalizzata che si integrano con l´ambulanza dotata di personale infermieristico e i Punti di Primo Intervento territoriali. Il territorio viene diviso in Aree in una logica che mira a sviluppare competenze e a promuovere un modello flessibile di lavoro. Con la individuazione del Referente di Area si rafforza la catena di responsabilità che fa capo al Responsabile della Centrale Operativa”. Il mancato utilizzo delle auto mediche e l´apertura di nuovi Punti di Primo Intervento Territoriale hanno messo in crisi l´intero sistema, costringendo a scendere in campo a tutela della salute dei pugliesi sindacati e federazioni mediche. “Chiediamo di poter discutere degli assetti organizzativi del servizio 118”, ha dichiarato il dott. Filippo Anelli – Segretario Generale della Fimmg Puglia. “Per questo abbiamo diffidato le aziende sanitarie locali a procedere senza il coinvolgimento degli operatori sanitari, così come prevede la legge”. L’Asl di Bari ha, infatti, disposto l´uscita di ambulanze prive di infermiere a bordo e, in conseguenza, è accaduto che un medico in servizio abbia riportato lesioni svolgendo i compiti propri del personale infermieristico assente. “Siamo particolarmente preoccupati per la salute dei cittadini e per gli effetti negativi che si ripercuotono sul personale sanitario, a causa di queste disposizioni. Questa disorganizzazione incide negativamente sulla qualità del lavoro mettendo in discussione la corretta applicazione di tutte quelle norme che dovrebbero tutelare l´integrità fisica dei lavoratori ed un corretto svolgimento delle attività professionali”, ha continuato Anelli”. “Per questo abbiamo scritto al Prefetto di Bari chiedendo un suo intervento, dopo quello inascoltato della Regione Puglia”.
Antonio De Luigi
 
 
 
 
 


Pubblicato il 5 Agosto 2011

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