Cultura e Spettacoli

Severino disse no al Liverpool

E’ poco noto che il 2 luglio 1944 venne giocata un partita di grande valore simbolico allo Stadio Della Vittoria. Sul quel terreno sistemato alla meglio (fungeva da parcheggio per camion, jeep e autoblindo) si sfidarono una Rappresentativa Britannica e una Italiana. La prima era composta da soldati britannici di stanza a Bari, che in quei giorni era sotto occupazione alleata, la seconda si componeva dei calciatori che erano in circolazione (i quali per lo più militavano in squadre pugliesi). La sfida aveva assunto un preciso significato nella mente degli organizzatori : Ribadire agli italiani la vergogna della sconfitta. Per cui, il risultato non poteva essere che uno. Ma con amara sorpresa dei diecimila militari stranieri che affollavano gli spalti, i nostri si imposero per 4-0. Migliore in campo : Serino Cavone (un barese purosangue che in quel momento era in forza all’U.S. Lecce). Al termine della gara Sir Matt Busby, un ufficiale ed ex calciatore, più volte nazionale scozzese e che fino al 1940 era stato la stella del Liverpool, avvicinò Cavone e senza mezzi termini gli offrì di trasferirsi in Inghilterra dove l’avrebbe fatto tesserare coi Reeds. Il garbato rifiuto del giovanissimo Severino fu il secondo motivo di stupore della giornata. Troppo attaccato alla sua città, il Nostro non poteva che declinare la pur ghiotta offerta. Sicché ognuno prese la sua strada. Passato nelle file del Bari, Cavone si affermò nell’immediato dopoguerra come la più grande ala destra della storia della società biancorossa, con la cui casacca giocò in serie A più di cento partite ; e sarebbero state assai di più se un grave incidente di gioco non lo avesse costretto a chiudere anzitempo la carriera vestendo al maglia del Palo. E Busby? Dopo la guerra, appese le scarpe al chiodo, fu allenatore della Scozia, dell’Inghilterra e soprattutto del Machester United con cui vinse tutto (cinque campionati inglesi, due Coppe d’Inghilterra e una Coppa dei Campioni). Le strade di Matt Busby e di Cavone, si incrociarono nel 1973 in occasione del torneo anglo-italiano quando il Bari scese sul campo del Manchester United, dove perse per 3-1. Quando venne in contatto con Gianni Antonucci, allora giornalista al seguito del Bari, Busby gli chiese di Cavone. Antonucci gli rispose che smessa anche la carriera da allenatore, Cavone faceva tutt’altro, il commerciante ; la sua drogheria si apriva via Crispi. L’allenatore scozzese rimase un po’ deluso. Chissà se ebbe notizia della tragica morte di Severino avvenuta tre anni dopo : Cavone morì banalmente, a seguito di una caduta da un albero di ciliegie.

Italo Interesse 


Pubblicato il 25 Settembre 2012

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