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Sfilano altri testimoni sulle fatture gonfiate alla Formazione Professionale

Riprende stamane dinanzi al collegio giudicante della Prima Sezione Penale presso il Tribunale di Bari (Presidente Mattencini)  il processo a carico di una mezza dozzina di persone, fra cui due imputati appartenenti all’Eurispes, per le fatture gonfiate alla Formazione Professionale della regione Puglia. Questa mattina dovrebbe continuare, dunque, la sfilata dei testimoni con le deposizioni di tutor, docenti e formatori presenti ieri in Aula, a Via H. Nazariantz. La vicenda, che si riferisce ad un troncone di un’indagine piu’ complessa seguita dagli investigatori della procura barese, si riferisce allo scandalo dei corsi di Formazione Professionale organizzati nel 2000/2002 dalla Regione Puglia e gestiti, appunto, dall’Eurispes presieduto da Giovanni Maria Fara e Francesco De Fazio, responsabile del Centro Studi. La societa’ romana fu coinvolta nell’inchiesta avviata diversi anni fa dalla Procura della Repubblica di Bari e coordinata dal Sostituto Procuratore della Repubblica Roberto Rossi su fatture gonfiate e corsi fantasma ottenuti, appunto, dalla Regione. Secondo l’accusa l’istituto di vigilanza nazionale operante nel campo della ricerca politica, economica e sociale avrebbe gonfiato le spese relative ad una ventina di corsi, di cui tredici svolti nel capoluogo dall’Enaip ed altri sei a Lecce, affidati alla societa’ “Ikos”, riuscendo a sottrarre alla Regione Puglia ed alla Comunita’ Europea circa otto miliardi di vecchie lire su finanziamenti ammontanti a diverse decine di miliardi. Sei gli imputati di peculato e corruzione, fra cui lo stesso presidente Fara ed altri cinque collaboratori, finiti prima agli arresti domiciliari ed infine sul banco della Pubblica Accusa a seguito di una lunga e puntigliosa inchiesta che aveva coinvolto, almeno all’inizio, una trentina di persone. Le indagini svolte dalla sezione di Polizia Giudiziaria presso la Procura della Repubblica del capoluogo pugliese furono avviate, come detto, all’inizio del 2000 a seguito di numerose denunce, fra le quali vale la pena di ricordare il corposo esposto-denuncia dell’ex assessore regionale pugliese alla Formazione Professionale, Giuseppe Di Donna. Il quale, dopo aver diretto l’assessorato per alcuni mesi, aveva puntato il dito su centinaia di corsi organizzati dall’Ente regionale, perlopiu’ rimasti soltanto sulla carta, che avevano visto anche l’Eurispes coinvolta in una cinquantina di episodi scoperti dalla Magistratura barese. Dagli atti processuali che fra un paio di settimane torneranno al vaglio del collegio giudicante della Prima Sezione presso il Tribunale, risulterebbe che i programmatori guadagnavano circa 1 milione di lire all’ora, vale a dire il quadruplo del normale prezzo di mercato, mentre il noleggio di un computer per sei mesi veniva a costare a Regione e Comunita’ Europea circa 6 milioni e mezzo di lire. Cioe’, come hanno poi accertato gli investigatori, piu’ del doppio di quanto si sarebbe speso acquistandolo. Ma non basta. Dall’inchiesta e’ emerso che parecchi insegnanti e formatori assunti dalla regione Puglia per i corsi non fossero neppure laureati e che per gonfiare le spese facessero risultare un monte-ore svolto di parecchio superiore a quello poi effettivamente svolto. Il procedimento in corso dinanzi alla Prima Sezione Penale riprenderà con l’ascolto di altri testimoni proprio per accertare meglio fatti sui quali e’ ancora puntata la lente d’ingrandimento degli investigatori con altri tronconi d’inchiesta in corso presso la Procura barese. Nel corso d’una delle ultime udienze, dopo la variazione del collegio giudicante, ha deposto a lungo il presidente Eurispes, Giovanni Maria Fara, respingendo in sostanza tutte le accuse mosse dalla Procura della Repubblica di Bari.
 
Antonio De Luigi
 
 
 
 
 
 


Pubblicato il 10 Giugno 2011

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