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Si allarga all’Udc il fronte di “Noi con l’Italia”, Cera e Longo possibili capilista

Si allarga il fronte dei centristi che alle elezioni politiche per 4 Marzo prossimo farà parte della coalizione di centrodestra sostenuta dall’ex premier Silvio Berlusconi. Infatti, la “quarta gamba” del tradizionale asse di centrodestra, costituito da Forza Italia, Lega e Fratelli d’Italia, presentata a Roma circa quindici giorni fa col nome “Noi con l’Italia” e formata dall’unione di alcune sigle e movimenti politici minori tradizionalmente di centrodestra, con i fuoriusciti di Ap (Alleanza popolare) rientrati nell’originario alveo berlusconiano, si è rafforzata con l’ingresso sotto la stessa bandiera dell’Udc di Lorenzo Cesa. Ad ufficializzare l’intesa romana del neo polo politico di “Noi con l’Italia” con l’Udc è una nota congiunta del segretario dell’Udc, Cesa per l’appunto, ed presidente di “Noi con l’Italia”, il pugliese Raffaele Fitto, già leader del gruppo politico di Direzione Italia. L’accordo, giunto dopo una trattativa finalizzata ad unire le forze in vista della prossima campagna elettorale per il Parlamento e quindi alla presentazione di una lista comune di  candidati nel proporzionale, mira a far nascere un movimento politico comune che metta insieme, sotto un’unica bandiera, anime cattoliche e leberal-popolari che, riconoscendosi nel centrodestra alle elezioni di Marzo prossimo, intendono dar vita ad un nuovo partito moderato del panorama politico nazionale. Infatti, si legge nella nota: “Nel 2018 nascerà un movimento politico e si terrà il primo congresso. Noi con l’Italia e l’Udc rafforzano in modo decisivo il percorso di aggregazione di movimenti, storie, culture e personalità. Le componenti liberali e popolari, con pari dignità e forza, intendono offrire un contributo fondamentale per vincere, collegio per collegio, regione per regione. E soprattutto un contributo determinante per rivolgersi a milioni di italiani astenuti, delusi, indecisi, che non hanno ancora scelto. La decisione è dunque di convergere con il centrodestra, e di partecipare in sede locale e nazionale, ad ogni livello, all’alleanza”. E, continuando nella lettura del comunicato, inoltre si legge: “Costruendo una forza per rappresentare il ceto medio, le famiglie, il risparmio, la proprietà, le piccole e piccolissime imprese, gli artigiani, i commercianti, le partite Iva, i professionisti”. Nei prossimi giorni – si preannuncia sempre nel comunicato –  saranno proposti alcuni obiettivi programmatici come fondamento dell’azione politica di questo accordo elettorale e dell’alleanza con il centrodestra. E si avverte: “E’ un errore cercare la polemica e lo scontro con noi, con una formazione politica che sarà decisiva per la vittoria del centrodestra”, perché “Noi giochiamo per vincere e siamo convinti che tutte le componenti del centrodestra abbiano lo stesso obiettivo, sia per le elezioni politiche che per le elezioni regionali in Lombardia, Friuli Venezia Giulia, Lazio e Molise”. Le priorità di questa nuova forza – si afferma ancora nel comunicato –  saranno le risposte concrete ai problemi del Paese, perché “lo scontro sulle candidature è l’ultima cosa alla quale gli elettori vogliono assistere”, sottolineando che il bersaglio politico della neo formazione liberal-popolare saranno gli “avversari, non gli alleati”, in quanto – si ribadisce nella nota – “c’è un elettorato più liberale e moderato che va rispettato e convinto ed al quale noi vogliamo dare una rappresentanza”. Cesa e Fitto avranno anche il compito di coordinare il nuovo soggetto politico e di avviare una fase di consultazione con tutte le forze politiche ed i movimenti interessati a far parte del progetto già ora e, quindi, per l’ormai imminente consultazione. Ma vediamo quali potrebbero essere le ricadute pugliesi di questo recente accordo tra Fitto e Cesa nella suddivisione delle candidature per il Parlamento, sia all’interno dell’aggregazione di “Noi con l’Italia” con l’Udc, che nella coalizione di cui fanno parte, ossia nel centrodestra pugliese. In Puglia – come è noto – uno dei fedelissimi di Cesa è il deputato uscente Angelo Cera (della provincia di Foggia) che, alla luce di quest’alleanza, potrebbe essere capolista del listino proporzionale di “Noi con l’Italia” proprio in quella provincia, oltre che candidato dell’intera coalizione di centrodestra in uno dei collegi maggioritari della Daunia. Però, tra i centristi pugliesi dell’Udc che aspirano ad un seggio sicuro in Parlamento alle prossime politiche vi sono anche numerosi altri esponenti di livello istituzionale più basso come, ad esempio, il vice-presidente del Consiglio regionale, il modugnese Peppino Longo, che già alle politiche del 2013 avrebbe voluto fare il salto da via Capruzzi a Palazzo Madama, partecipando alla competizione in posizione di possibile elezione nel listino bloccato per il Senato. Non fu possibile allora, ma potrebbe esserlo adesso, anche alla luce dei recenti dissapori e della  conseguente rottura verificatesi all’interno del gruppo dell’Udc alla Regione, a seguito dell’ascesa dell’esterno Salvatore Ruggeri alla carica di assessore al Welfare al posto del cognato Totò Negro, scomparso lo scorso mese di Ottobre. Infatti, secondo qualche bene informato della politica regionale, Longo avrebbe già da tempo avviato una trattativa con Cesa, per tentare di ottenere un posto con sicura elezione al Senato. Quindi, è possibile che questa volta il vice di Loizzo in via Capruzzi possa, in quota Udc, ottenere il ruolo di capolista nelle candidature di “Noi con l’Italia” per il Senato nel barese, oltre alla designazione, sempre per il Senato, in un collegio del maggioritario della stessa provincia per la coalizione di centrodestra. Queste, per il momento, sono solo ipotesi ed indiscrezioni. Ma, forse, non affatto inverosimili. Per le certezze, invece, bisognerà attendere ancora qualche altra settimana.

 

Giuseppe Palella


Pubblicato il 5 Gennaio 2018

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