Si apre oggi a Bari l’assemblea Anci che incoronerà Decaro presidente
A poco più di 24 ore dalla sua proclamazione a presidente nazionale dell’Anci, l’Associazione che rappresenta ben 7318 Comuni italiani su un totale di 7998, il Primo cittadino di Bari, Antonio Decaro, nel presentare gli appuntamenti che si svolgeranno nel capoluogo pugliese da oggi, mercoledì 12, a venerdì 14 ottobre, in occasione della XXXIII Assemblea nazionale che lo eleggerà al vertice dell’Associazione, parla già come un leader pur non avendone né i modi, né tantomeno il carisma. Sta di fatto, però, che, con l’ormai scontata elezione alla guida nazionale dell’Anci, il sindaco Decaro assume un’importanza ed un rilievo di primo piano nello scenario politico pugliese, ma anche nazionale. Infatti, la scelta del premier e segretario nazionale del Pd, Matteo Renzi, di puntare tutto sul suo pupillo pugliese del Pd, Decaro per l’appunto, come successore dell’ex Primo cittadino di Torino, Piero Fassino (anch’egli Pd e renziano), è la conferma che l’inquilino di Palazzo Chigi abbia scelto il referente pugliese della sua corrente interna al Pd, nonché sindaco di Bari, per lanciarlo ad un livello alto di prestigio istituzionale, qual è la presidenza nazionale dell’Anci, e quindi di visibilità politica complessiva nella regione ed oltre. Una scelta, questa di Renzi, non certo casuale, considerato che proprio in Puglia il premier ha quello che molti ormai considerano il suo “nemico” più temibile interno al Pd, vale a dire il Presidente della Regione, Michele Emiliano, che, nonostante la comune identità di partito, non fa mistero delle sue divergenze con la linea politica del governo sia nei confronti del Sud e della Puglia in particolare (vedi vicenda Ilva, gasdotto Tap, riforma della scuola, ecc.), sia nei confronti di questioni prettamente nazionali e di partito, come la riforma costituzionale e la posizione da assumere per il relativo referendum del 4 dicembre prossimo. Infatti, la decisione del premier di portare Decaro al vertice nazionale dell’Anci alla vigilia dell’importante appuntamento referendario di dicembre, secondo qualche bene informato, è conseguente al clima di forte incertezza che vige soprattutto in Puglia sull’esito del referendum costituzionale che, stando ai sondaggi, vedrebbe un’ampia prevalenza del “No” non solo grazie alle forze di opposizione al governo Renzi che sono notoriamente schierate su questo fronte, ma anche per l’apporto della frangia interna al Pd che sul referendum dissente dal segretario-premier. E tra questi, ci sarebbe anche il governatore pugliese che sulla riforma costituzionale finora ha mostrato parecchi dubbi e perplessità. Quindi, il premier con la promozione di Decaro alla presidenza nazionale dell’Anci spera di creare in Puglia, soprattutto nel Pd, una leadership politica che metta in ombra il governatore Emiliano sulla base di una legittimazione verticistica impartita dai piani alti della politica nazionale. Ed in tal senso andrebbe interpretata anche un’altra decisione di Renzi riguardante la Puglia, quale ad esempio quella di aver indicato Bari come sede per ospitare il vertice italiano del G 7 del prossimo maggio. Insomma il premier, rafforzando la figura di Decaro a suo esponente di riferimento, auspica di fare di lui un autorevole contraltare da contrapporre ad Emiliano, sia nella leadership pugliese del Pd che in quella istituzionale per i rapporti con il governo. E la presidenza nazionale dell’Anci dovrebbe essere il piedistallo da cui poter svolgere tale ruolo. Infatti, l’assemblea barese dell’Anci sarà la sede dove i rappresentanti di oltre 7000 Comuni italiani si confronteranno con il Governo (data la presenza a Bari del Presidente del Consiglio e di 15 tra ministri e sottosegretari), con le forze politiche, il mondo delle imprese e del lavoro. Durante i tre giorni Bari ospiterà circa 800 amministratori provenienti da tutta Italia, 11 Ministri, il Presidente della Repubblica e il Presidente del Consiglio, il cui arrivo è previsto giovedì 13. “Oggi sono il sindaco orgoglioso di Bari, che è lieta di ospitare la 33° assemblea dell’Associazione Nazionale dei Comuni” ha affermato Decaro nel concludere la conferenza stampa di presentazione dell’evento, durante la quale ha, tra l’altro, dichiarato: “ Cercheremo di mostrare agli ospiti i luoghi più belli di Bari, con un momento importante in programma domani sera al Teatro Petruzzelli, nel corso del quale consegneremo le chiavi della città a Lino Banfi, interprete autentico della pugliesità”. Ed ancora: “Sarà anche l’occasione per donare simbolicamente il ricavato dell’Anci ai sindaci dei Comuni del centro – Italia colpiti dal terremoto”. “Sono sicuro – ha aggiunto Decaro – che la città e i baresi sono pronti e all’altezza delle sfide che ci attendono e che affronteremo insieme, perché io sarò il sindaco di Bari anche dopo l’appuntamento di domani(ndr – oggi, per chi legge mercoledì)”. “È l’impegno preso con la mia città – ha proseguito il Primo cittadino barese – che mi ha permesso nella vita di fare tutte le esperienze che ho fatto, e di questo devo ringraziare i baresi che in questi anni mi hanno prima di tutto insegnato tanto. Senza di loro non avrei potuto imparare molte cose, che ho condiviso con tutti i sindaci d’Italia in questi mesi in cui ho svolto il ruolo di vicepresidente dell’Anci. Ai baresi voglio fare una promessa, che suona forse un po’ come una minaccia: non vi libererete di me. Io sono fermamente intenzionato a portare a termine gli impegni presi con i miei concittadini quando mi hanno eletto due anni fa”. Come dire che porterà a termine il mandato di sindaco e che non utilizzerà la posizione di presidente nazionale dell’Anci come trampolino di lancio per lasciare in anticipo la poltrona di Primo cittadino, candidandosi alle prossime elezioni politiche. Ed è possibile, quindi, che Renzi gli abbia spianato la strada alla guida dell’Anci a patto che si ricandidi a sindaco, promettendogli magari che nel caso passasse la riforma costituzionale, nel 2018 lo porti da subito nel nuovo Senato delle Autonomie. Ora però, a detta di molti, Decaro dovrebbe essersi impegnato con Renzi a sovvertire i pronostici sul referendum costituzionale in Puglia e soprattutto a Bari, dove il “No” – secondo i sondaggi – sarebbe in vantaggio di parecchio sui “Sì”. Ma per questo bisognerà forse vedere che ne pensa il governatore Emiliano che proprio da Renzi nel 2011, come sindaco di Bari fu stoppato, durante l’assemblea nazionale Anci di Brindisi, nella scalata alla presidenza, che fu invece conquistata dal sindaco “renziano doc” di Reggio Emilia, Graziano Delrio, odierno ministro alle Infrastrutture con un ruolo di punta nel governo Renzi. E Decaro, forse, spera pure di trarre più vantaggio dal suo doppio ruolo in commedia (lanciato da Emiliano ed approdato nelle grazie “renziane”) per la sua attuale e futura carriera politica.
Giuseppe Palella
Pubblicato il 12 Ottobre 2016