“Si apre una porta che ne apre altre cento”
E’ stato inaugurato il nuovo centro polifunzionale Giovanni Paolo II, al quartiere San Paolo, una struttura d’eccellenza capace di rispondere in modo innovativo ai bisogni socio-educativi della comunità locale, non solo di bambini e ragazzi, ma anche di adulti ed anziani. E’ un grande complesso, che può ospitare fino a 1500 utenti ed offrirà una vasta molteplicità di servizi, come aule didattiche, di informatica, di musica, uffici ed infermeria, ludoteche, attrezzature sportive e campi di calcetto, pallavolo e bocce, un ludobus, una ludoteca itinerante, nonché un grande centro multimediale, per una capienza di 140 posti, attrezzato per realizzare conferenze, e per proiettare film e spettacoli teatrali. E’ privo di barriere architettoniche e permette un facile accesso ai disabili. Inoltre, il Centro possiede un grande impianto fotovoltaico, nel rispetto dell’ambiente circostante, che produrrà l’energia necessaria a soddisfare tutte le esigenze. Il Centro, nato grazie alla sinergia e alla collaborazione tra enti pubblici e privati, è sorto sulle ceneri del Centro sociale, chiuso a febbraio 2008, in seguito ad un accordo tra il Comune di Bari, l’Arcidiocesi di Bari-Bitonto e la Fondazione Giovanni Paolo II, che ha donato al Comune del capoluogo pugliese, il suolo di sua proprietà, mentre l’Arcidiocesi, ha dato un grande contributo economico, al fine di realizzare questo importante Centro. Il Comune, dal canto suo, ha investito 3,8 milioni di euro, a cui si sono aggiunte le risorse non solo economiche, ma anche umane, investite dalla Fondazione Vodafone Italia, che ha fornito le attrezzature per il microcinema del centro multimediale. Il centro polifunzionale aprirà le porte, non solo in senso simbolico, nel mese di ottobre ed offrirà numerosi servizi. Dopo il taglio del nastro da parte del Sindaco Michele Emiliano e dopo la commovente benedizione del Centro, data dall’Arcivescovo Francesco Cacucci, tra gli applausi dei numerosi spettatori, diversi sono stati gli interventi, da parte di coloro che hanno contribuito attivamente alla realizzazione di questo progetto, che si pone come obiettivo principale, quello di promuovere il quartiere San Paolo e le altre zone periferiche della città di Bari. “L’idea di realizzare un centro polifunzionale in questo quartiere è nata nel lontano 1984, quando il Santo Padre Giovanni Paolo II, giunto nel suddetto quartiere, disse che evidente, era la volontà unanime dei cittadini residenti, di superare quelle che erano le difficoltà strutturali e sociali di cui era vittima il quartiere stesso. Proprio in seguito a queste parole, nel 1986, Mons. Mariano Magrassi, Arcivescovo di Bari-Bitonto, inviò nel quartiere San Paolo Mons. Nicola Bonerba e ben presto, fu costituita la Fondazione Giovanni Paolo II Onlus e – ha continuato entusiasta Gianfranco Dioguardi, Presidente della Fondazione – la prima pietra è stata posta per merito di Pietro Alberotanza. Il Centro sociale ha avuto una lunga vita, iniziata dal 1992 e durata fino al 2008, quando è stato chiuso, per poi dare vita a questo nuovo Centro, di oltre 3000 mq”. Il connubio di enti pubblici e privati ha reso possibile tutto questo, ma è necessario andare avanti, guardare oltre, come ha sostenuto Il Presidente Dioguardi, il quale ha sottolineato l’importanza di creare una rete virtuosa di auto-organizzazione, guidata dal Centro polifunzionale, “oggi è l’alba di un grande giorno, un’alba nuova che sa di antico, un’alba – ha continuato il Presidente della Fondazione – che unisce innovazione e cultura”.Presente anche Ludovico Abbaticchio, Assessore al Welfare, il quale ha riportato i complimenti del Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, che ha premiato il Comune di Bari, per i traguardi raggiunti nel welfare. Il Sindaco Michele Emiliano, dopo l’intervento dell’Assessore Abbaticchio, ha parlato delle difficoltà affrontate durante la realizzazione di questo progetto, difficoltà soprattutto di carattere economico e burocratico, “ma proprio quando stavamo per arrenderci, tutto è andato per il verso giusto e i sacrifici che abbiamo fatto, sono stati ripagati. Questo non è un traguardo solo materiale, ma anche e soprattutto sociale. Tempo addietro, questo quartiere era nominato solo in riferimento a fatti di cronaca locale, oggi non è più così. Attraverso questo Centro sarà possibile ‘parlare tutti insieme’, costruendo un futuro migliore, non solo per noi, ma anche per i nostri figli”.
Nicole Cascione
Pubblicato il 23 Giugno 2011