Primo Piano

“Si faccia chiarezza sulla gestione di Aeroporti di Puglia, una volta per tutte”

La società che gestisce i cinque scali aeroportuali pugliesi per conto della Regione Puglia, “Aeroporti  di Puglia”, ha ottemperato agli “obblighi di  pubblicità e  trasparenza “ imposti dalla normativa in vigore, e precisamente dal Decreto Legislativo n. 33/2013 che interessa anche le società partecipate e quelle controllate”. E’ quanto emerso nel corso delle seduta di ieri mattina della V commissione regionale,  presieduta da Arnaldo Sala,  in cui sono stati ascoltati, su richiesta dell’ex assessore Nino Marmo (FI) l’amministratore unico  di Adp Giuseppe Acierno e il direttore amministrativo, Patrizio Summa.

Al di là di impegni e promesse emerse anche ieri nell’aula di commissione, i dubbi restano. Marmo, tanto per essere chiari, ha contestato la mancata pubblicazione sul sito internet aziendale delle informazioni relative ai titolari di incarichi amministrativi di vertice e di incarichi dirigenziali, a qualsiasi titolo conferiti, nonché di collaborazione o consulenza, facendo riferimento anche alle stabilizzazioni di personale assunto inzialmente con contratti ‘part/time’ che la società sta effettuando, proprio in queste ultime settimane. L’amministratore unico Acierno ha fatto presente che l’azienda ha ottemperato a tutti obblighi di trasparenza, nonostante un ricorso presentato al Tribunale Amministrativo Regionale delle società di gestione degli aeroporti italiani che non ritengono, per la loro configurazione giuridica oltre che per una normativa complessiva non sufficientemente organica al riguardo, di essere soggetti alla legislazione in questione. Nelle more della definizione del contenzioso,  Adp ha dato esecuzione comunque agli adempimenti richiesti, anche con riferimento, per quel che riguarda la manutenzione,  ai criteri di scelta delle aziende  per gli appalti in economia e alle modalità di definizione degli albi fiduciari dei professionisti di cui l’azienda si può avvalere per gli affidamenti fino a 100mila euro. Ma non basta. In Commissione a via Capruzzi ieri Acierno ha anche specificato che nel 2013  (anno del suo insediamento) ha trovato alcune consulenze e collaborazioni che sono venute meno mentre ha proceduto all’assunzione di due nuove unità di personale: un appartenente alle categorie protette a Bari e un responsabile di scalo a Brindisi. Nel frattempo l’azienda ha proceduto, come detto, alla stabilizzazione di una settantina di unità di personale, mentre 10 unità sono in procinto di passare alla società di handling HG in virtù del principio della  clausola sociale . L’amministratore unito ha contestato il  calo nel movimenti dei passeggeri lamentato da Marmo  ( + 7,9% a gennaio 2015 rispetto al corrispondente mese del 2014). Rispetto all’altra richiesta di informazione sull’ammontare e sulle modalità di utilizzo dei fondi europei impiegati, l’ingegnere Acierno si è riservato di far pervenire una nota scritta alla commissione.

Piuttosto critico l’intervento di Tommy Attanasio che ha definito la società aeroportuale quasi interamente di proprietà regionale (la Regione infatti è socia al 98 per cento, il resto diviso tra Comune ed ex Provincia di Bari)  come “la società  a maggiore opacità” tra quelle controllate dalla stessa Regione. L’ex consigliere di Alleanza Nazionale, per questo, ieri ha chiesto l’elenco delle assunzioni effettuate negli ultimi cinque anni, dopo le voci di favori e assunzioni clientelari che circolano ormai da tempo, nei corridoi dell’ente regionale. Attanasio, infine,  ha chiesto la convocazione del consiglio di amministrazione di Aeroporti di Puglia per mettere a punto indirizzi precisi  da assegnare all’attuale ‘management’, scansando ombre, sospetti e, soprattutto, nuvole all’orizzonte…

 

Francesco De Martino

 

 


Pubblicato il 12 Febbraio 2015

Articoli Correlati

Pulsante per tornare all'inizio