Cronaca

Si perpetua la vecchia politica: niente decentramento e città metropolitana

Decentramento e città metropolitana addio, ennesimi ‘buchi neri’ sulla strada della malamministrazione lastricata solo dalle buone intenzioni della giunta comunale Emiliano-bis. Per capirlo basta guardare al crono-programma approvato dalla Giunta comunale il 4 febbraio 2010 con il quale si prevedeva l´adozione, con deliberazione di Consiglio Comunale dell´istituzione dei Municipi, è definitivamente inabissato. Gli impegni assunti dal Sindaco Michele Emiliano in occasione dell´approvazione dei comuni autonomi delle zone di Palese/Santo Spirito e di Carbonara/Ceglie/Loseto da parte del consiglio regionale a seguito dei referendum consultivi sono saltati. Le ragioni che hanno impedito il rispetto dei tempi di attuazione del Decentramento amministrativo sono molteplici, a partire dalla mancanza a livello comunale di una guida politica esperta con conoscenza approfondita dello svilupparsi delle dinamiche del Decentramento amministrativo sin dalle sue origini. Non sono incoraggianti le scelte di indirizzo dell´Assessorato al Decentramento amministrativo guidato dall’inesperta e totalmente asente Annabella Degennaro, con le quali si evidenzia in modo chiaro e lampante la logica del rinvio. E, ancor peggio, dello svuotamento dei contenuti da attribuire ai futuri Municipi. Infatti, si prevede che la  revisione degli organi amministrativi del Comune, il ridisegno dei ruoli dirigenziali e amministrativi e l´innovazione nei sistemi decisionali, oltre  ad un ulteriore implementazione delle funzioni corrispondenti al Tuel per i comuni di pari popolazione, si attueranno con l´istituzione della Città metropolitana.
“Il Comune di Bari non vuole assolutamente cedere poteri”
 Tonino Gadaleta, animatore del comitato impegnato per la riattivazione del passaggio di deleghe e poteri dall’ente centrale a quelli periferici, non usa mezzi termini, come al solito: “”Mentre si rinvia l´istituzione vera dei Municipi, le scelte dell´Amministrazione comunale orientate a ridurre il numero degli istituti decentrati s’incanalano verso l’idea d’una controriforma del comune, con la previsione d’un modello organizzativo di tipo piramidale a garanzia di processi decisionali in modo accentrato. Rendendo, in tal modo, vana ogni forma di decentramento amministrativo, e contribuendo ad incentivare lo sperpero di danaro pubblico promuovendo soltanto Municipi di facciata come le attuali circoscrizioni””. Non è un caso, infatti, se anche la commissione comunale tecnica presieduta dall´Assessora al Decntramento Annabella Degennaro, e incaricata a dare esecuzione all´art. 63 punto 9 del Regolamento in materia, non riesce a definire il modello organizzativo dei Municipi. “”Da quello che è dato sapere –continua Gadaleta- sono nati all´interno dei contrasti tra le diverse Ripartizioni comunali sulla concorrenza delle funzioni da attribuire tra Comune e futuri Municipi. L´opinione è che l´indirizzo politico deve cambiare ed il lavoro deve essere orientato nel rispetto delle norme regolamentari che lo stesso consiglio comunale di Bari si è dato sin dal 4 maggio 2006””. Il rinvio di ogni decisone, a questo punto, potrebbe avere un´unica ragione utile (a meno di elezioni politiche anticipate) solo nel caso si provveda a cambiare, ovviamente, l´indirizzo politico con iniziare a dare esecuzione alle disposizioni legislative in materia, art. 17 punto 5 del D.Lgs. 267/00 come, del resto, sancito nelle finalità (art. 1) del vigente Regolamento sul Decentramento amministrativo. Conclusione? Per Tonino Gadaleta (IdV) la classe dirigente a livello comunale, che sia quella istituzionale o dei partiti “”…deve smetterla di perpetrare la politica dello struzzo nascondendo la testa nella sabbia per poi essere invece vigile ed attenta alle nomine ed incarichi per amici e parenti. La posta in gioco è molto alta, l´avvenire e lo sviluppo armonico di Bari in una visione strategica di Area Metropolitana deve prendere subito l´avvio perché incombe la data di previsione entro il maggio 2012, attraverso un percorso legislativo fissato dall´art. 23 della legge 42/09 , del decollo della Città metropolitana, nuovo livello istituzionale a potestà statutaria in sostituzione dell´attuale Provincia””. L´istituzione della Città metropolitana, difatti, è conseguente a quella dell´Area metropolitana che rappresenta la perimetrazione entro cui istituire il nuovo livello istituzionale. I comuni che faranno parte dell´Area saranno definiti metropolitani ed il punto di riferimento istituzionale sarà la Città metropolitana che rispetto all´attuale provincia godrà di maggiori risorse  finanziarie per corrispondere allo sviluppo policentrico del territorio in diversi funzioni fondamentali a partire dai trasporti e dall´Urbanistica, dall´istruzione, dall´ambiente, dalla Sanità eccetera. Bari non può restare  come organizzazione comunale quella che oggi si rappresenta, deve prepararsi all´appuntamento  decentrando le funzioni a livello di governo del territorio con i Municipi ed in una visione metropolitana. Tutto è fermo.
Francesco De Martino
 
 
 
 
 


Pubblicato il 19 Maggio 2011

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