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Si sta mettendo in ginocchio l’economia nella nostra città

Nel capoluogo pugliese i commercianti sono vittime di una vera e propria aggressione municipale e di un accanimento apparentemente ingiustificato che non fa altro che rendere più grave la già profonda crisi esistente tra la pubblica amministrazione e il commercio. I servizi continuano ad essere inesistenti e i vigili eccessivamente severi verso i cittadini: le conseguenze di questa severità ha avuto notevoli riscontri soprattutto nelle vendite registrate in occasione degli ultimi saldi. Abbiamo raccolto diverse testimonianze e il parere dei commercianti baresi è unanime anche in questo caso. “Quest’anno abbiamo riscontrato un netto calo delle vendite, siamo come minimo sul 30-40% in meno rispetto alle stagioni passate”, dichiara Claudio Catinella, del negozio di articoli sportivi “Football Club” in via Piccinni “La crisi è generale, ma dovrebbero incentivare il commercio con tariffazioni particolari, perché pagare 2 € all’ora mi pare esagerato. Certo, non si deve parcheggiare in doppia fila, ma per lo meno devono agevolare i parcheggi regolari. Il calo delle vendite, quindi, è dovuto non soltanto alla crisi che sta dilaniando l’Italia, ma anche all’alto tenore delle multe: è normale che la gente preferisca andare nei centri commerciali dove trovano maggiori servizi a loro vantaggio.” Concorda Filippo Antonio Carioggia, titolare del negozio di abbigliamento Cognac in corso Cavour: “Quest’anno abbiamo avvertito moltissimo il calo delle vendite: non si è venduto molto perché la città è diventata senz’anima. I vigili sono pronti ad agire con foto e telecamere, non hanno tolleranza nemmeno se qualcuno si ferma a prendere un gelato: devono vigilare, certamente, ma non creare uno stato di polizia. Noi commercianti non siamo nemmeno uniti, ai “profili alti” non interessano le sorti dei piccoli e medi commercianti, non facciamo comunione: ecco perché le cose non vanno bene.” “Al posto di avere la pubblica amministrazione dalla nostra parte, l’abbiamo contro”, interviene Marcello Signorile, presidente dell’Associazione Libera Terziario: “Ben vengano le regole, ma che siano più semplici e a vantaggio dei cittadini: con servizi così, li fanno solamente scappare. Le istituzioni devono sì fare prevenzione, ma devono agire anche a favore della categoria dei commercianti: hanno addirittura fatto chiudere per un giorno un bar del centro solo perché aveva i tavolini fuori. Non si può andare avanti in questa maniera: non è possibile che la burocrazia sia così complessa e articolata, perché non agevola chi vuole offrire un servizio. Ma la colpa non è dei vigili: è dell’amministrazione comunale, da cui provengono le pressioni a fare multe a destra e a manca, senza pietà. All’infuori degli isolati maggiori, via Sparano, via Argiro e via Melo, c’è il deserto: se continuiamo su questa strada, non rimarrà più niente e non riusciremo più ad andare avanti.” Aldo Memola, titolare del negozio di abbigliamento Via Larga in via Andrea da Bari, ha riscontrato un netto calo delle vendite: minimo il 40% in meno rispetto alle stagioni passate . Anche secondo lui il problema della nostra città è l’eccessiva severità da parte della pubblica amministrazione nei confronti dei commercianti e dei clienti: “Sabato mattina la città era desolata; un mio cliente aveva accompagnato un suo amico con problemi di deambulazione e quando sono arrivati i vigili gli hanno fatto subito la multa perchè aveva parcheggiato un attimo qui, davanti al negozio. Ha spiegato di aver accompagnato un attimo l’amico con le stampelle e i vigili gli hanno semplicemente risposto che lui non era disabile e non poteva parcheggiare in quel punto. Dopo avergli fatto la multa, se ne sono andati, nonostante la città fosse deserta e la macchina piccola, non ostacolava nessuno. È chiaro che la crisi si sta facendo sentire, ma sono anche questi atteggiamenti che non incentivano le persone a venire in centro a spendere: la gente va nei centri commerciali, sembra tutto fatto apposta per questo e alla fine siamo noi a pagarne le conseguenze. In più non ci sono poli d’attrazione, la città è sporca e dove dovrebbero esserci maggiori controlli, non ci sono: è pieno di zingari che rubano nelle tasche e nelle borse dei cittadini, le persone hanno paura a venire in centro” Fiore all’occhiello, l’ultimo episodio che ha colpito Francesco Lamuraglia: in uno dei suoi negozi di calzature, in pieno centro, i vigili dell’Annona hanno realizzato controlli a tappeto nei giorni precedenti i saldi: “Anziché guardare la regolarità del saldo fanno una vera e propria caccia al pelo nell’uovo: su centomila articoli vanno a trovare l’unico capo non prezzato che può sfuggire per semplice disattenzione. Nonostante, quindi, tutto il resto sia in perfetta regola, fanno verbali solo per quell’articolo che, invece, non lo è. Vogliono uscire necessariamente con un verbale. E, cosa molto grave, mentre fanno controlli e ispezioni nei nostri negozi, quando escono fanno finta di niente con i venditori ambulanti di borse contraffatte. Il calo delle vendite che stiamo riscontrando è dovuto sicuramente anche a questa veemenza da parte della pubblica amministrazione: i vigili tartassano i cittadini con le multe, dovrebbero cambiare questo atteggiamento troppo aggressivo e selvaggio.”Le regole esistono e i commercianti sono tenuti a rispettarle, anche e soprattutto nel rispetto dei cittadini e dei clienti, ma ciò che si richiede alla pubblica amministrazione è un atteggiamento meno intransigente in casi come questo: sarebbe più opportuno indagare piuttosto che colpire direttamente senza le opportune verifiche del caso e soprattutto ci si aspetta un comportamento più chiaro e trasparente, che non venga stravolto dalla mattina alla sera da provvedimenti apparentemente immotivati. Una burocrazia al servizio del cittadino, insomma.

 

Lorena Perchiazzi


Pubblicato il 19 Luglio 2012

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