Cronaca

Si surriscalda il clima politico al Comune

Pur mancando meno di un anno alla scadenza naturale del secondo mandato da sindaco di Michele Emiliano, la politica barese sembrava essersi quasi addormentata dopo le elezioni dello scorso fine febbraio, quando gli elettori sono stati chiamati per il rinnovo di Camera e Senato. Invece,  in questa settimana entrambi gli schieramenti politici presenti a Palazzo di Città pare che abbiano avviato le prime schermaglie politiche, che potrebbero effettivamente dare inizio ad una lunga campagna elettorale per le amministrative baresi di primavera del 2014. Infatti, ad innescare la miccia delle polemiche ci ha pensato il centrodestra cittadino, con una conferenza stampa al Comune durante la quale il coordinatore delle opposizioni, Domenico Cea, ci ha tenuto a precisare che l’ex sindaco di centrodestra, Simeone Di Cagno Abbrescia, era stato eletto due volte “proprio come Emiliano, ma il primo mandato, per legge, fu quattro anni e non di cinque, perché solo successivamente intervenne la modifica legislativa che riportò a 5 anni la durata dell’incarico.” E, puntualizzazione a parte, Cea ha evidenziato che Di Cagno Abbrescia fu eletto sindaco al primo turno sia nel 1995 che nel 1999, a differenza di Emiliano che nel 2009 fu costretto al ballottaggio proprio da Di Cagno. Ma polemiche a parte sulla seconda elezione di Emiliano, le forze di opposizione hanno presentato un elenco di 21 promesse non mantenute ai baresi dall’Amministrazione di centrosinistra in oltre nove anni di gestione della città di Bari. E nel lungo elenco delle cose non fatte si va dai famosi 30mila posti di lavoro promessi,e mai dati, dal sindaco Emiliano durante la campagna elettorale del 2009 all’allegra gestione, poi commissariata, del teatro Petruzzelli, al Decentramento comunale non ancora riformato o al “mistero del Piano strategico che non si sa che fine abbia fatto”. Ed alla fine Cea, per concludere, si limita a ricordare la vicenda più inquietante della gestione Emiliano, qual è l’inchiesta tutt’ora aperta sui grandi appalti del Comune, che nella primavera del 2012 ha solo sfiorato il sindaco Emiliano che alla fine del 2007 aveva accettato un grandioso dono natalizio, a base di pesci, frutti di mare e champagne, da uno dei titolari dell’impresa di costruzioni Dec, che al Comune era tra quelle con i maggiori contratti d’opera. La stessa Dec che, come ènoto, durante il secondo mandato di Emiliano, poteva contare anche sulla presenza in giunta di un assessore, Annabella Degennaro, figlia di uno dei suoi titolari. Posto abbandonato, poi, improvvisamente alla fine del 2011, appena qualche mese prima del clamoroso scandalo che ha interessato l’impresa di famiglia. Ora, però, a rispondere alle critiche di qualche giorno fa del centrodestra barese ci ha pensato il segretario cittadino del Pd, Anna Tamborrino, che dopo un lungo periodo di silenzio politico (Tamborrino è segretaria del Pd barese da oltre due anni) interviene nel dibattito politico, per difendere l’amministrazione Emiliano dagli improvvisi attacchi dell’opposizione. “Evidentemente – rileva Tamborrino in una recente nota – il centrodestra barese ha la memoria corta ed estremamente selettiva. Comunque molto offuscata, forse a causa della tensione eccessiva da clima pre-elettorale, che deliberatamente si prova a far diventare rovente, magari limitando il confronto politico sul piano della critica feroce, in mancanza di argomenti seri e concreti da sottoporre ad un sereno dibattito politico”.  E, sempre con la stessa nota, la segretaria barese del Pd, affonda il colpo forse più duro del suo intervento contro le forze d’opposizione: “Innanzitutto ci sarebbe da chiedersi da che pulpito viene la predica  giacché chi oggi accusa il rivale politico, poco o nulla ha fatto per il bene della città negli anni precedenti all’elezione di Michele Emiliano. E, peraltro, negli ultimi nove anni non si è certo reso protagonista di un’opposizione costruttiva, bensì di un’azione volta spesso a mettere i bastoni fra le ruote a prescindere alle iniziative della giunta e della maggioranza, senza mai considerare gli interessi reali dei baresi”. Poi, nella nota, l’esponente cittadino del Pd si cimenta nel richiamare, in chiave con il centrodestra, alcune delle più significative iniziative del sindaco Emiliano nei nove anni di governo della Città. Iniziative che, secondo Tamborrino, hanno portato Bari in testa alla classifica delle “Smat Cities” del meridione. E, concludendo la nota, Tamborrino annuncia: “In vista delle prossime elezioni abbiamo già avviato una serie di incontri tra le forze politiche di maggioranza e il mondo associazionistico locale per mettere a fuoco, coinvolgendo i cittadini, le priorità di fine mandato e per impostare un percorso progettuale da proporre ai baresi per la Bari del prossimo futuro. Sia chiaro, gli interessi della città non possono essere derogati a causa di una competizione elettorale, né immolati sull’altare della caccia indiscriminata al voto, ma devono rappresentare l’unica base di confronto sui cui la politica dovrebbe raffrontarsi, senza isterismi, ma con competenza e obiettività”.  Un’obiettività che in politica, come è risaputo, é sempre relativa.  E per questo, forse, non avrebbe alcuna ragione per essere chiamata in causa, se la maggioranza dei baresi fosse convinta di avere una classe politica locale, di governo ed opposizione, effettivamente all’altezza dei propri ruoli.

 

 

Giuseppe Palella


Pubblicato il 12 Luglio 2013

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