” Siamo sulla strada di un’ economia di guerra”: il noto economista prof Leonardo Becchetti, docente all’ ateneo Roma Tre conferma quello che detto recentemente il ministro per la transizione ecologica Cingolani. Abbiamo intervistato il prof. Leonardo Becchetti.
Professor Becchetti, Cingolani ha parlato di economia di guerra: che ne pensa?
” Effettivamente il conflitto tra Russia ed Ucraina ci sta creando molti problemi da risolvere. In quanto alla definizione di economia di guerra il ministro alludeva secondo me a due punti nodali: l’ impennata del costo di prodotti energetici e materie prima da un lato, crescita dell’ inflazione al sette per cento dall’ altro. Il combinato disposto di questi elementi fa in modo che si entri in quella che è un’ economia di guerra”.
I prezzi delle materie prime e degli stessi alimenti sono cresciuti in modo rapido..
” E questo contrbuisce al salire dell’ inflazione. E’ oggi difficile fare una previsione su quando torneremo alla normalità, la cosa certa è che tutta questa situazione è strettamente connessa al conflitto in atto e dunque se non si risolve la guerra difficilmente torneremo alla normalità”.
Quale la sua ricetta da economista?
” Io sempre propongo tre passaggi: aumentare e subito gli impianti per la creazione di energia alle imprese dando un credito di imposta a quelle che se ne dotano, poi stimolare le comunità energetiche, infine premiare quelle imprese che si dotino di pannelli fotovoltaici sui loro capannoni e dunque si rendono autonome dal punto di vista energetico”.
Un’ impresa che sia autonoma dal punto di vista energetico che vantaggi ha?
” Diventa competitiva sul mercato. Oggi il prodotto italiano ha in parte perduto competitività proprio per il caro energia”.
Bonus famiglia da 200 euro alle famiglie in difficoltà, che ne pensa?
” Certamente è una misura palliativa e non strutturale , dunque non risolve i problemi. Tuttavia ci sono famiglie in stato di povertà alle quali quel piccolo sussidio fa comodo”.
Reddito di cittadinanza?
” Per me è una misura di civiltà perchè protegge chi è in crisi e non ha occupazione. Tuttavia bisogna evitare storrture applicative che avvantaggino furbetti o persone che non ne hanno diritto ed occorre incentivare la ricerca del lavoro”.
Bruno Volpe
Pubblicato il 28 Maggio 2022
