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Sicurezza zero nelle nostre scuole: aspettiamo un altro morto?

Il ‘venditore di frutta’, come chiamano oramai i dipendenti delle pubbliche amministrazioni baresi il giovane psicolabile (…abbastanza violento) che gira per scuole, enti ed amministrazioni pubbliche con una busta di plastica in mano vendendo, appunto, frutta di stagione, ma se può anche arraffando quel che può, ha colpito ancora. Stavolta nell’asilo nido ‘Villari’, pochi giorni fa, con solita aggressione finale a un dipendente della struttura, durante l’orario di apertura del Nido. Fatti che accadono puntualmente da mesi (con qualche breve pausa) in una città che, a parte denunce e segnalazioni, non fa niente. Per questo il consigliere comunale Michele Caradonna l’altro giorno s’è recato personalmente per comprendere meglio cosa fosse accaduto: “ho voluto constatare di persona quali fossero i sistemi e le modalità di accesso alla struttura che hanno potuto permettere simili accadimenti”. Già nel 2015 un episodio presso una Scuola d’Infanzia comunale (Principessa Iolanda) a pochi metri dal Villari, sempre legato al tema della sicurezza nelle scuole: un bambino si allontanava da scuola indisturbato percorrendo diversi isolati prima di giungere completamente solo a casa. Un altro caso di disattenzione fortunatamente finito bene. Ma già quel caso aveva allarmato Caradonna, che in Consiglio Comunale ha interrogato l’Assessore Romano chiedendo d’attuare un Piano di Sicurezza per le scuole comunali.  Tuttavia per l’Assessore tutto era sotto: qualche ausiliario in più e il sistema informatizzato di rilevazione delle presenze dei bambini sarebbe bastato. Misure che evidentemente non sono state ancora attuate. Ma ciò che è accaduto in via Villari è un problema di sicurezza, legato al controllo degli ingressi: le porte antipanico non funzionano come dovrebbero, gli estintori hanno la revisione scaduta, i soffitti presentano tracce di infiltrazioni di acqua con crepe e intonaco cadente, inoltre i caloriferi non sono dotati di protezione, così come sono presenti battiscopa ad angoli vivi. Quello che però più di ogni altra cosa ha allarmato il consigliere Michele Caradonna, però, è stato constatare che le finestre del secondo piano della struttura non solo sono posizionate in basso tanto da essere raggiungibili dai bambini, ma non hanno nessuna protezione. “Ho purtroppo dovuto constatare con i miei occhi che effettivamente il Villari presenta delle condizioni strutturali inadeguate ad ospitare i piccoli fruitori, circa 80/90 bambini di età compresa tra i 3 e i 36 mesi.” E non basta. “Se la struttura non è completamente idonea ad ospitare piccoli fruitori, il compito degli Educatori e delle Insegnanti, già di per sé di grande responsabilità, si aggrava di ulteriori responsabilità di sorveglianza e messa in sicurezza degli spazi. Solo il grande impegno e la dedizione degli Educatori e degli Insegnanti, ha evitato fin ora gravi e imprevedibili conseguenze sul piano della sicurezza, ma non si può continuare a ignorare il problema”. Conclusione? Diversi gli accadimenti che negli ultimi anni avrebbero dovuto “allarmare” l’Assessore Romano a progettare e attuare il Piano di Sicurezza per le scuole comunali, magari ascoltando le urgenze e le criticità rilevate da genitori, personale scolastico e dirigenti. “Ho cercato più volte di richiamare l’attenzione dell’Assessore a un maggior controllo e supervisione della situazione presso gli asili nido e le Scuole comunali, probabilmente a inizio mandato ho giustificato le disattenzioni con l’inesperienza e la giovane età dell’Assessore, ma è evidente che al terzo anno di mandato, si contano troppe disattenzioni da poter essere giustificare con l’inesperienza”. Sicurezza zero in scuole ed edifici pubblici in generale, a Bari. E la morte della povera dottoressa Paola Labriola all’interno d’una Asl, non lontano dal centro cittadino, sembra sia servito a poco. O niente….

 

Francesco De Martino


Pubblicato il 3 Novembre 2017

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