Cultura e Spettacoli

Sinfonia per grande schermo

Fa specie occuparsi dell’ultimo (bel) disco di Mirko Signorile mentre al Galleria si susseguono le proiezioni del Bif&st. Perché ‘Soundtrack Cinema’ (etichetta Auand) è omaggio del compositore-esecutore barese alla settima arte. Undici brani per solo pianoforte (salvo lievi ed episodici inserimenti elettronici di Marco Messina), quarantaquattro minuti di musica divisi tra riletture di temi di autori ‘affini’, composizioni originali e cose tratte da incisioni precedenti. L’insieme può configurarsi come una possibile sinfonia per grande schermo in undici movimenti. Apre il disco l’equilibrato e introspettivo ‘Ideal point’ cui segue un gesto di ossequio a Ryuchi Sakamoto (il celebre ‘Merry Christmas Mr Lawrence’ suona più pensoso e ‘indipendente’). ‘Nice to meet you’ è riflessione composta e breve, dall’aspetto fragile ma dalla natura tenace, proprio come la figura di Nelson Mandela cui il brano è dedicato. A seguire, un altro Maestro : il tema de ‘La vita è bella’ (di Nicola Piovani) trova qui un’espressione più raccolta, riflessiva, lontana dall’astuta malinconia festosa della composizione originale.’Come burattini’ (già apprezzato in ‘Magnolia’) si conferma al riascolto brano lieto ed energico. Il successivo ‘Waves’ sembra non avere principio e nemmeno fine, proprio come il moto ondoso.  Con ‘I’ve seen it all’ Signorile torna ad attingere dai Maestri (qui da  Björk) : una composizione inquieta, anche spigolosa ma dalle svolte dolci. E’ poi la volta di ‘For a film’ (già presente in ‘From the heel’), brano indecifrabile per questo suo essere tutto come niente. Certamente  migliore ‘Un passo dopo l’altro’, che sa di meditabondo, di marciapiedi affollati e percorsi senza attenzione. Delicatezza e nostalgia intridono la struggente rivisitazione di ‘Comptine d’un autre été – l’après midi’ di Yann Tiersen). Ponendosi sullo stesso colore melodico, chiude l’opera ‘Gli occhi della musa’. Più che l’idea di un devoto della settima arte, ‘Soundtrack cinema’ sollecita quella di un autore restio a guardarsi intorno senza che la musica gli passi per il capo. Sembra che la sua pellicola ideale Signorile ce l’abbia sotto gli occhi tutti i giorni. Chissà che comporrebbe stando allo stadio, stando imbottigliato nel traffico, dinanzi ad un corteo di dimostranti… Sarebbe piaciuto a Mirko vivere ai tempi del muto e guadagnarsi il pane improvvisando al piano, un occhio alla tastiera, l’altro al gran lenzuolo bianco sul quale sprizzano scintille le gag di Charlot o di Stanlio ed Ollio? Forse sì. Ma non sarebbe durata. Perché Buster Keaton e compagni gli avrebbero ispirato certe fughe per la tangente…

 

Italo Interesse

 

 


Pubblicato il 26 Marzo 2015

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