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Sistema Edotto: Asl in rete con le carte elettroniche per i celiaci

Cosa fare per evitare altri disagi a chi soffre di particolari malattie? Per esempio trasformare i buoni cartacei che la Regione Puglia riconosce ai circa 11mila cittadini celiaci pugliesi in tessere elettroniche consentendo un risparmio stimato in circa 400mila euro, assicurando strumenti più efficaci di gestione e libertà negli acquisiti. Ma anche verifica e monitoraggio delle prestazioni erogate, peraltro liberando risorse umane ed economiche che potrebbero essere destinate ad interventi a favore del miglioramento dei servizi per il paziente celiaco. Ebbene, dopo la battaglia condotta dal consigliere regionale penta stellato Mario Conca, che aveva chiesto un anno fa che la Giunta portasse all’attenzione della Conferenza-Regioni e delle Province autonome sia la questione relativa all’allineamento tra i sessi del valore dei buoni per l’acquisto di prodotti per celiaci, sia la necessità di dotare il soggetto affetto da celiachia di un codice personale valido su tutto il territorio nazionale da inserire elettronicamente nella tessera sanitaria, tutto è funzionante. In Puglia, infatti, l’attribuzione dei buoni mensili ai pazienti aventi diritto fino ad agosto 2016 era subordinata alla documentazione cartacea con conseguente spreco di risorse e disagi per chi beneficiava del servizio. Ora invece è stato raggiunto l’obiettivo della dematerializzazione dei buoni cartacei, mediante utilizzo di strumenti elettronici, onde evitare i problemi derivanti da stampa, distribuzione,   rendicontazione   manuale,   custodia,   inquinamento   ambientale. Procedura che era già in atto in altre regioni italiane, tra cui le vicine Basilicata e Umbria, garantendo la sostenibilità dell’assistenza alla terapia dei celiaci con indubbi vantaggi per tutti gli attori coinvolti nel processo. E ora entriamo nei dettagli. I circa 11mila pugliesi affetti da celiachia   percepiscono buoni per un ammontare complessivo di 15 milioni di euro, per cui ogni cittadino celiaco pugliese che riceveva mensilmente un buono cartaceo di importo pari ad euro 140,00 euro per gli uomini (dai   10   anni   in   su)   ed   euro   110,00   per   le  donne   (dai   10   anni   in   su),   divisi rispettivamente in 4 parti di 35 euro per gli uomini e in 3 parti da 27,00 euro + 1 parte da 29,00 per le donne, ora attraverso un software collegato al sistema sanitario regionale – ha precisato Conca – in Puglia il sistema “Edotto” è predisposto per la gestione di tale processo. Prima la Asl Bat da Aprile eppoi via via tutte le altre aziende sanitarie, sono in rete con i punti vendita convenzionati e i pazienti. Consentendo all’utente di accedere direttamente ai propri buoni, visualizzare il credito disponibile sulla propria tessera sanitaria o altra carta magnetica e utilizzarlo immediatamente per i relativi acquisti di prodotti alimentari presso i punti vendita convenzionati (farmacia, negozi, G.d.O.). In tal modo il credito viene scalato ad ogni spesa, sì che non dovrà più essere rispettata la spesa minima e gli acquisti potranno essere effettuati su tutto il territorio regionale”.   La tecnologia è utile se viene utilizzata, magari anche a fin di bene, oltre che per risparmiare, specie se si tratta di salute e sofferenza…

 

Francesco De Martino


Pubblicato il 4 Ottobre 2017

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