Cronaca

Sisto (Fi) verso la Corte Costituzionale, Cea (Ncd) alla Camera torna in Fi

Mentre in Puglia la coalizione di centrodestra si spacca sul nome di Francesco Schittulli, dopo che già da due mesi è in corsa come candidato presidente di tutte le sigle politiche del centrodestra, a Roma la stessa coalizione potrebbe aver raggiunto un accordo più ampio in Parlamento per l’elezione a giudice della Corte Costituzionale del deputato forzista barese Francesco Paolo Sisto. Nomina che passa necessariamente attraverso una votazione a maggioranza qualificata e che, quindi, dovrebbe veder convergere sul nome di Sisto anche i voti parlamentari delle forze di governo. Il passaggio di Sisto alla Consulta farebbe scattare il posto alla Camera ad un altro barese, Domenico Cea, che dal 1995 fino al 2014 è stato ininterrottamente esponente di Fi a Palazzo di Città, dove negli ultimi due mandati è stato il capo dell’opposizione all’amministrazione Emiliano. Cea alle ultime amministrative non si è ripresentato e subito dopo ha aderito al partito di Angelino Alfano, Ncd, di cui è attualmente responsabile cittadino. Però, in caso di subentro a Sisto al seggio della Camera, Cea ha dichiarato che aderirebbe al gruppo di Fi. In Puglia comunque il centrodestra continua a restare diviso, dopo la frattura tra il candidato alla presidenza della Regione Francesco Schittulli (schieratosi apertamente a favore di Raffaele Fitto nella contesa interna a Forza Italia) ed il partito di Silvio Berlusconi. Una spaccatura forse impossibile da ricomporre visto che il rappresentante ufficiale di Fi in Puglia, Luigi Vitali, ha già messo in campo il nome di un altro candidato presidente per il suo partito, Adriana Poli Bortone, che anche cinque anni fa ha corso per le regionali da candidato presidente di una formazione centrista composta dall’ Udc e da una propria lista civica,  ‘Io sud’, abbinata al Movimento autonomista dell’ex governatore siciliano Raffaele Lombardo. Ora, invece, Poli Bortone pur facendo parte di un partito nazionale di centrodestra,  ‘Fratelli d’Italia-An’ di cui è anche componente dell’Ufficio di presidenza nazionale, proprio il suo attuale partito non si è mostrato particolarmente entusiasta sulla sua candidatura alla presidenza della Regione, se il centrodestra pugliese dovesse presentarsi diviso alle prossime regionali. Anzi, qualora dovesse verificarsi tale ipotesi, il partito pugliese di Giorgia Meloni resterà al fianco di Schittulli nella corsa alla successione a Nichi Vendola, come ha già reso noto lunedì sera la stessa Meloni ed anche il capogruppo alla Camera di Fdi, Fabio Rampelli, che ha dichiarato: “Se Berlusconi si ritiene ancora il federatore del centrodestra lo dimostri sulle elezioni regionali rispondendo all’appello di Fdi per mettere insieme tutta la coalizione in Puglia e rendere possibile la vittoria sulla sinistra”. Ma Rampelli, continuando, ha pure rilevato: “L’impressione é che sia circondato ancora da persone che lo aizzano e lo inducono a fare la guerra a tutti, senza che ci si renda conto che non siamo nel 1994 e questo é il momento della conciliazione non delle prove muscolari. Quindi se non emerge una proposta che sia unificante per tutto il centrodestra e tutta Forza Italia, Fitto compreso, noi continueremo la nostra campagna elettorale con Francesco Schittulli”. Ma ad escludere categoricamente che Fitto possa convergere sulla Poli Bortone è il parlamentare forzista di area “fittiana” Maurizio Bianconi, che in una nota ha commentato tale ipotesi come fantascientifica, perché – a suo dire – l’eurodeputato di Maglie (Le) “non mollerà mai Schittulli”. Possibilista è invece la Poli Bortone, che in un’intervista radiofonica di una nota emittente locale ha detto:  “Nel 2012 su Lecce feci un passo indietro su richiesta di Raffele Fitto e in nome dell’unità, credo che nulla è ancora perduto”. A riguardo, poi, della ventilata ipotesi di un suo possibile abbandono del partito della Meloni qualora non dovesse sostenerla nella candidatura offerta da Forza Italia, l’ex sindaco di Lecce ha precisato: “Le mie dimissioni da Fratelli d’Italia sono solo una ipotesi giornalistica. Ci sono delle trattative tra partiti nazionali (Forza Italia, Lega e Fratelli d’Italia) che stanno continuando ad andare avanti”. Ed ha aggiunto: “Anche quello che è stato detto ieri nell’ufficio di Presidenza di Fratelli d’Italia, cioè ricercare l’unità, è l’obiettivo politico che ci interessa al di là del numero dei candidati nei singoli partiti”, insistendo sul fatto che “la Meloni ha giustamente ripercorso nella sua mente la vicenda vissuta a Lecce nel 2012”, quando Fitto chiese di evitare spaccature, e quindi di evitare una candidatura di Poli Bortone a sindaco del capoluogo salentino, per convergere sul suo candidato forzista Perrone. “Allora – ha ricordato inoltre la Poli Bortone – abbiamo messo da parte risentimenti e situazioni spiacevoli che si erano verificate nell’amministrazione precedente. Ed in nome e per conto di un obiettivo politico io non ho fatto presentare candidature alternative”. “Immagino –  ha concluso la nota esponente leccese di Fdi nell’intervista radiofonica – che il percorso sia proprio questo: ricordare a Raffaele che, così come accaduto nel 2012, così si debba ricercare fino in fondo l’unità per evitare di dare la vittoria alla sinistra”. E proprio su quest’ultima frase qualche addetto a lavori di buona memoria ha ricordato, rilevando ironicamente: “Ma se Fitto già alle regionali del 2010 (ndr – quando lui era ministro e Berlusconi presidente del Consiglio) non volle seguire il suggerimento di appoggiare la candidatura della Poli Bortone, come indicatogli da Berlusconi, figuriamoci se ora deve accettare l’invito all’unità del centrodestra della Meloni!”. Quest’ultima, però,  in serata ha confermato il sostegno di Fdi a Schittulli, invitando la Poli Bortone a non “prestarsi ad un’operazione strumentale”, perché così rischia di arrivare terza e, quindi, di non entrare neppure da consigliere alla Regione. Ed ora la “bollente patata pugliese” del centrodestra è nuovamente nelle mani del responsabile regionale di Fi, Vitali. E, quindi, del leader nazionale di Fi, Berlusconi, che in Puglia, alle prossime regionali,  con Fitto si gioca forse la partita più importante della propria avventura politica nei vent’anni di Forza Italia.

    Giuseppe Palella


Pubblicato il 15 Aprile 2015

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