Slava’s Snow Show, la clownerie d’ eccezione torna al Petruzzelli
Lo spettacolo del geniale clown russo Slava Polunin in programma a Bari fino a domenica 16 marzo

La poesia di Slava’s Snowshow continua a incantare milioni di spettatori di tutte le nazionalità del mondo. A grande richiesta, per la Stagione 2025 della Fondazione Teatro Petruzzelli, torna a Bari dopo aver conquistato il pubblico nel 2019. Il suo geniale, eccentrico e pluripremiato ideatore, il russo Slava Polunin, è stato definito “il miglior clown del mondo”, e afferma di amare «un teatro che nasce dai sogni e dalle fiabe; un teatro ricco di speranze, di desideri e di nostalgie, di mancanze e disillusioni. Un teatro che sfugge a qualsiasi definizione e a qualsiasi tentativo di limitazione della sua libertà». La regia dello spettacolo e le scene sono curate anche da Viktor Kramer, il suono da Roman Dubinnikov. In programma al Petruzzelli fino a domenica 16 marzo, con la collaborazione di Alveare Produzioni. Snowshow è un genere a sé stante, uno show che riesce a esser spontaneo e magico come il primo giorno in cui è stato rappresento: libero, lirico, ironico, fantasioso, ma caratterizzato anche da una vena di malinconia. Slava si ispira a maestri come Leonid Engibarov, clown triste, o al raffinato Marcel Marceau, o alla delicata comicità di Charlie Chaplin. Una performance che si articola in una sequenza di sorprendenti magie come una nevicata di carta che infuria su tutta la sala, enormi, leggerissimi e colorati palloni che planano sulla platea, tra happening e circo. Il teatro di Slava riesce a materializzare un mondo immaginario da cui è impossibile non lasciarsi trasportare. «Tutti siamo stati bambini, solo che pochi di noi se ne ricordano», diceva Antoine de Saint-Exupéry. L’invito rivolto allo spettatore è quello di riportare alla mente l’infanzia e tutti gli elementi legati a un modo di guardare il mondo innocente, spontaneo e pulito, come spiega l’autore in alcune sue riflessioni: «Un giorno mi resi conto che volevo creare uno spettacolo che ci riportasse ai nostri sogni d’infanzia. Uno spettacolo che aiutasse le persone che sarebbero venute a teatro a liberare dall’ossessione dell’età adulta i bambini e le bambine che erano una volta. Così mi misi alla ricerca di ciò che avrebbe dato una nuova scarica di ispirazione al teatro che volevo fare. È stata una ricerca incantevole: sentivo di essere sulla strada per una nuova terra inesplorata e affascinante». Nel suo modo di fare teatro Slava approfondisce la tragicommedia, esaminando quel territorio di confine in cui il dramma si fonde con la risata. Per comprendere il percorso attraverso il quale un personaggio mite, indeciso e perplesso, per esempio, può attrarre il pubblico contemporaneo, abituato a passi folli in un caleidoscopio infinito di eventi, colori, suoni, spazi e tempi. L’artista si immerge completamente in queste dinamiche Gogoliane e Beckettiane, dando vita a un personaggio epico e lirico, tenero e appassionato, saggio e ingenuo allo stesso tempo.
Rossella Cea
Pubblicato il 14 Marzo 2025