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Slitta la legge di stabilizzazione dei precari: “Ci sarebbero anche quelli senza paracadute…”

E’ slittato alla prossima seduta del Consiglio Regionale, in calendario martedi’ 11 novembre, la discussione sul disegno di legge in materia di organizzazione e riduzione della dotazione organica e della spesa del personale, contenente la stabilizzazione di trecentosettantanove precari in servizio presso l’Ente Regione Puglia. In Aula ieri l’aria pesante di tutti i precari che in alcuni casi lavorano anche da sei-sette anni alla Regione e che nei giorni scorsi non hanno lesinato pressioni su politici e amministratori per ottenere l’agognato posto fisso, bypassando il concorso pubblico sancito dalla Carta Costituzionale per occupare i ranghi dell’impiego pubblico. Ma tant’è. Ieri il presidente dell’Assemblea di via Capruzzi, Onofrio Introna, ha spiegato che l’intesa sul rinvio e’ stata raggiunta nella Conferenza dei presidenti dei gruppi consiliari per aderire alle sollecitazioni di approfondire la materia, fin troppo tribolata nonostante i via libera incassati nelle settimane scorse nelle commissioni consiliari competenti. E ieri, dopo il rinvio della discussione sulla stabilizzazione dei precari regionali, sono arrivate puntuali le prime reazioni politiche.

“In Consiglio erano presenti i precari della Regione che sognano il posto fisso senza concorso. Erano presenti, sorridenti e spudorati contro una platea di migliaia di giovani pugliesi che, a differenza loro, paracaduti politici non ne hanno”, ha dichiarato senza timore di perdere facili consensi elettorali il consigliere regionale di Forza Italia, Aldo Aloisi.

“Mi auguro – ha detto ancora Aloisi – che non abbiano timbrato il cartellino stamattina, perché sarebbe il colmo giacché sono stati tutto il giorno in via Capruzzi. Noi di Forza Italia ce la stiamo mettendo tutta per evitare che le Fabbriche di Nichi e simili possano fare un’occupazione della Regione per i prossimi 15 anni. Chi ha titoli e merito vincerà il concorso, perché è così che funziona negli enti pubblici”. “Noi vogliamo un concorso aperto a tutti ed è questa la strada giusta da seguire – conclude Aloisi – e che, tra l’altro, metterebbe a riparo le assunzioni da possibili giudizi di incostituzionalità della Consulta”. Certo, invece, che abbiano maturato i diritti per l’assunzione definitiva i circa quattrocento impiegati e funzionari a tempo determinato (…che poi in realtà sarebbero ottocento, con i colleghi che lavorano nelle agenzie regionali) il partito di Vendola. “Per esigenze di “maggiori approfondimenti” avanzate da Forza Italia è arrivato un altro rinvio sul provvedimento legislativo di stabilizzazione –ha spiegato il coordinatore pugliese di Sel, Gano – e a questo si aggiunge l’insinuazione del capogruppo Zullo per il quale il diritto dei lavoratori precari a manifestare a sostegno delle proprie rivendicazioni, è considerato addirittura un danno ai cittadini. Sel Puglia sostiene che le ragioni della stabilizzazione siano già state ampiamente spiegate e approfondite in tutte le sedi”. Continua, quindi, il sostegno di Sel affinchè venga varato il provvedimento legislativo. “La fine della precarietà per chi collaborato in maniera determinante la macchina amministrativa in questi anni è solo posticipata”, ha detto il rappresentante Sel con sicumera degna di miglior causa, concludendo che tutti saranno tenuti a spiegare le proprie ragioni a sostegno o anche in dissenso: ma “…nei luoghi deputati e senza più perdere tempo”.Sì, bisogna far presto, che magari alle elezioni del 2015 vincono le destre e tutti questi bravi ragazzi rischiano di tornare a casa, coi loro protettori politici. O peggio ancora… in fabbrica con Nichi!

 

Francesco De Martino

 

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Pubblicato il 6 Novembre 2014

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