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Società dei rifiuti: la Corte dei Conti frena, la Regione ingrana la quinta

L'accordo sul nuovo soggetto pubblico sotto gli attacchi delle Opposizioni e i rilievi degli esperti contabili

“Il presidente Emiliano ha deciso di andare avanti come un caterpillar sulla costituzione del nuovo soggetto pubblico Ager-Aseco per lo smaltimento dei rifiuti, nonostante una serie di rilievi sollevate finanche alla Corte dei Conti. Gli ultimi in ordine di arrivo in quella che si prospetta una grande operazione di gestione del potere, dove persino sindaci di centrosinistra sostengono di non conoscere i dettagli industriali e l’Ager utilizza le risorse dell’Ecotassa per acquistare il 40% dell’Aseco nonostante quelle risorse – per legge regionale – devono essere destinate ad altri scopi, fra i quali abbassare la tassazione (Tari) che in Puglia è fra le più alte”, attacca a testa bassa il consigliere Francesco Ventola (FdI). I giudici amministrativi, in una relazione lunga una quarantina di pagine, rilevano come non vi sia certezza sulla sostenibilità finanziaria, non essendo adeguatamente dimostrato come si raggiungano i risultati senza una dettagliata organizzazione e rendicontazione (dal personale, al management, fino a costi/ricavi). Ma i giudici contabili hanno espresso perplessità anche sull’utilizzo dei fondi dell’eco-tassa che dovrebbero essere destinati ai Comuni per migliorare il servizio, e che invece Ager/Puglia utilizzerebbe per acquisire le quote Aseco. Insomma, a poco più d’un anno dall’approvazione del Piano Rifiuti, Emiliano tira fuori dal cilindro questo ‘capolavoro’ societario -continua Ventola – con Aseco che ha un solo impianto sequestrato e bilanci in passivo, ma che deterrà la maggioranza (60%) del capitale, promettendo tariffe scontate: come a e a chi?, un mistero, né il piano industriale, men che meno quello economico è a conoscenza dell’Anci, né è stata fatta chiarezza su chi e come ha votato a favore. “Siamo alle solite, nella Puglia di Emiliano quando bisogna risolvere tour-court un problema che si è lasciato incancrenire per anni, come la mancata chiusura del ciclo dei rifiuti, ecco che il presidente sforna una nuova serie di poltrone. In questo caso -continua Ventola – vista la grandezza della società siamo in presenza di un vero e proprio divano a più posti. E a pagare sono solo e sempre i pugliesi”. Eppure il presidente della Regione Emiliano, ma anche l’assessore regionale all’Ambiente Maraschio, la presidente Ager/Puglia Pascazio e il presidente di Aqp Laforgia hanno appoggiato questo progetto che vede coinvolti l’agenzia pugliese per la gestione dei rifiuti con Aseco, società interamente controllata da Acquedotto Pugliese, con la promessa, appunto, di abbassare la pressione della fiscalità nei confronti dei Comuni. Un’operazione – come ha già spiegato l’assessore Maraschio – finalizzata ad attuare gli indirizzi del Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti Urbani (PRGRU), rafforzando la dotazione impiantistica pubblica del territorio per chiudere il ciclo dei rifiuti urbani in applicazione dei principi comunitari e nazionali di “autosufficienza” e “prossimità”. In tal modo Aqp potrà affidare alla nuova società il recupero dei fanghi di depurazione, mentre Ager la gestione della Frazione Organica da Rifiuto Urbano (Forsu) colmando -sempre secondo i ‘desiderata’ degli amministratori – il gap impiantistico per chiudere il ciclo dei rifiuti. La società che metterà insieme Ager e Acquedotto pugliese sarà piramidale: Ager acquisterà il 40 per cento delle quote di Aseco, società partecipata di Aqp e occuperà della gestione diretta degli impianti, in particolare il trattamento dei fanghi di depurazione, riducendo le attuali spese per lo smaltimento fuori regione ed ottenendo così – come ha sottolineato il presidente Laforgia – la riduzione del costo a carico della tariffa del servizio idrico integrato e di quello ambientale per il trasporto. Ma il tempo di rilievi e discussioni sembra già scaduto: l’operazione dev’essere completata entro il 30 marzo, termine ultimo di legge per assegnare la gestione del ciclo dei rifiuti.

Francesco De Martino


Pubblicato il 29 Marzo 2023

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