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Sogliano: “Abbiamo fatto un buon mercato e lotteremo sino alla fine”

Si è svolta ieri la conferenza stampa del diesse Sogliano per tracciare il punto delle operazioni di mercato e sul momento che sta attraversando il Bari. Il direttore sportivo ha subito esordito con una stoccata agli addetti ai lavori e difendendo il suo operato, chiarendo quali fossero gli obiettivi principali: “Qui si fa troppo fantamercato. Quando abbiamo cambiato tanto siamo stati criticati. Quando abbiamo cambiato poco siamo stati criticati. Non faccio mercato per prendere un voto. Non mi interessa. Penso che il nostro mercato sia stato fatto per risolvere due problematiche per due giocatori fuori lista. Avevamo l’intenzione di continuare a cercare profili giovani. Prendere i giovani è una speranza. L’obiettivo primario era Memushaj. Nonostante fosse stata una trattativa avviata con l’agente, il Benevento ha deciso di venderlo solo attraverso l’acquisto del cartellino. Pagare un milione per un giocatore di 28-30 anni non era una cosa giusta da fare. Volevamo prenderlo in prestito e diventare proprietari del cartellino in base agli eventi di classifica. Non abbiamo preso un altro centrocampista perché sarebbe stato ingiusto. Sono scocciato di pensare che i giocatori degli altri sono sempre più forti dei nostri. Greco è andato a giocare a Foggia. Qua a Bari non poteva scendere in campo. Gioca a 50 km e fa il titolare. Dico lui, per fare un esempio. Dobbiamo credere in questa squadra, cercare di ripetere il girone d’andata e migliorando i difetti”. Su Anderson è stato lapidario ed ha detto che tornerà a disposizione di Grosso, in quanto le offerte pervenute non erano soddisfacenti e non valorizzavano il giovane. Sull’attacco forse qualcosina in più si sarebbe potuto fare ma il diesse ha controrisposto anche in questo caso: “Trovare un attaccante più forti di quelli in rosa era cosa ardua, e siamo rimasti così. Abbiamo preferito puntellare la difesa perché era il reparto che necessitava di più”. Su Floro ha detto: “Sono stato chiaro. Chi voleva andare via era libero di farlo. Chi vuole restare deve avere voglia di rimanere con lo spirito giusto, giocando anche poco. Noi crediamo in lui, ma chi sta qua deve accettare le scelte dell’allenatore. Chiarisco il discorso della rosa abbondante. Tutte le squadre di B hanno sotto contratto 28 giocatori. Noi abbiamo 29 giocatori tenendo presente i 3 portieri. Vi ricordo che le ultime partite le abbiamo giocate con 3-4 della Primavera. A me piacerebbe avere altri giovani in rosa, abbiamo preso un ragazzo dall’Arezzo, un altro del 2001. Mi dispiace che ogni volta venga detto che manca qualcosa. Non troviamo pace”. Al Bari tuttavia manca ancora qualcosa dato che ha conseguito sin qui otto sconfitte stagionale e contro le big, escluso la Cremonese è stata un flop: “Manca di realizzare qualcosa di importante. Questo atteggiamento non fa bene perché si crea qualcosa di strano intorno alla squadra. Mi dispiace leggere di partita chiave quella di Venezia. Noi lotteremo fino all’ultimo minuto per centrare l’obiettivo di play off. Con l’Empoli è stata una partita brutta, dove abbiamo sbagliato tutto però non mi piace che ci sia la sensazione che ogni volta si debba dire “questo non va bene e quello non va bene”. Alla fine poi ognuno è libero di dire quello che vuole”. Sull’esclusione di Anderson e Galano il dirigente ha ribadito che sono state scelte tecniche e sulla prossima gara ha detto: “I giocatori scenderanno col coltello tra i denti, il nostro obiettivo restano i playoff e siamo pienamente in corsa”. Su Grosso ha detto: “L’allenatore non si aspettava di giocarla così contro una squadra di Serie A, in tutto e per tutto. Io penso che il nostro tecnico è un ragazzo con personalità e carattere e questo non vuol dire che non può sbagliare qualcosa. La pressione accompagna tutti gli allenatori. Grosso è orgoglioso e ci tiene a tenere la testa alta. Deve migliorare, come tutti gli allenatori giovani. Mi fa sorridere che mi abbia chiesto di non prendere le sue parti facendogli da avvocato. Mi fa sorridere che fino a 15 giorni fa gli saltavano addosso per Bari e adesso si parla di esonero. Io non gli metto pressione, gli dico dove e se sbaglia. Se noi avessimo giocato una buona partita pur perdendo, avremmo gli stessi punti ma non ci sarebbe stato tutto questo casino. Prima di mettere pressione proviamo a rialzare la testa e andare avanti. Le critiche fanno bene. Non penso che lui abbia voluto fare una formazione difensiva. Sicuramente ha sbagliato, ma non per paura di giocare contro l’Empoli”. Sui piani futuri ha glissato ma ha predicato calma e concentrazione per l’obiettivo annuale, difendendo a più ripreso l’operato del tecnico e la linea societaria. La parola passa al campo, anche se a volte ammettere delle difficoltà evidenti rende onore, tuttavia, a questo punto basterà rimboccarsi le maniche e proseguire con la massima unità di intenti verso l’obiettivo stagionale.

M.I.


Pubblicato il 2 Febbraio 2018

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