Sport

Sogliano: “Il Bari ha una tifoseria da A e tornerà dove gli compete”

Dopo la doccia gelata di lunedì sera e la mancata iscrizione al prossimo campionato cadetto, sono giunti da tutte le parti appelli e messaggi di solidarietà e dispiacere per i dipendenti della Fc Bari 1908, per ricordare una storia di un club di 110 anni. Una società di calcio distrutta da una a dir poco scellerata gestione dell’ultimo presidente Cosmo Giancaspro e prima ancora Paparesta, il quale forse col senno di poi avrebbe fatto prima a non intervenire all’asta fallimentare. Tuttavia da tale esperienza bisognerà farne tesoro, dato che da venerdì sarà ufficialmente passato tutto nelle mani del Primo Cittadino, Antonio De Caro; e se il Bari dovrà ripartire dalla serie Dilettanti o Lega Pro (qualora ci fosse un Lodo SalvaBari), sarà fondamentale affidare la gestione del club a persone competenti, affidabili, coscienziose, con la fedina penale immacolata e un ‘curriculum’ tale per poter prendere le redini di una città che merita rispetto. Così purtroppo non è stato ed il presidente ‘dimissionario’ o uscente ha preferito creare debiti su debiti, rispedendo a Maggio i possibili acquirenti, ed ingannando il suo staff, i tesserati, una tifoseria intera ed accumulando penalizzazioni e debiti a tal punto da fallire, ed attualmente per sapere dove si trova bisognerebbe assumere un detective. Nella giornata di ieri abbiamo, comunque, intercettato telefonicamente il diesse Sean Sogliano che nelle ultime due stagioni è stato un dirigente all’altezza, fuori dal coro ed ha portato il Bari ad un passo dai playoff nella scorsa stagione ed in quella appena conclusa ad un sesto posto dignitoso, portando inoltre giocatori del calibro di Henderson, Balkovec, Anderson, Nenè, Ciccio Brienza e valorizzando l’attuale parco giocatori che se fossero stati venduti insieme ai vari Galano, Micai e qualche altro elemento, per fare cassa avrebbero portato non meno di quindici milioni. La nostra intervista integrale.

 

Direttore quale è stato il suo primo pensiero e cosa ha detto ai ragazzi?

 

 

E’ stato uno choc, ero concentrato solo sul lavoro ininterrottamente con massima professionalità che in poco più di 14 di carriera da dirigente ho sempre fatto. Ma dall’altra parte, è mancata serietà e la parola è venuta meno. Già ho espresso tra ieri e oggi il mio pensiero, e non vorrei diventare offensivo, però è stato un duro colpo per il sottoscritto e comunicarlo ai ragazzi, ai dipendenti che erano lì in ritiro a sudare per la maglia e ad impegnarsi. Il mio pensiero, ecco va soprattutto a loro che usciti a testa china, avevano dato tutto in quei poco giorni e vi assicuro che nessuno voleva partire, nonostante la situazione fosse quella risaputa.

 

Ripartirebbe da Bari nella serie dilettanti o Lega Pro, magari anche nelle vesti di presidente insieme ad altri imprenditori?

 

Di sicuro posso affermare che voglio continuare a fare il direttore sportivo. Con progettualità, serietà, trasparenza, non avrei problemi ad affacciarmi in un’altra serie, però tutto dipende da una serie di fattori. Questa ferita credo resterà aperta per un po’ di tempo, anche se sono uno abituato sempre a lottare e ripartire più forte di prima. Auguro infatti al Bari di rinascere calcisticamente e ripartire con una società seria alle spalle e progettualità, la stessa che al Parma, Venezia ha consentito di ritornare nei campionati professionistici di rilievo.

Da giocatore ha militato anche nelle fila del Napoli. Trova analogie con la piazza napoletana e quella barese a livello di tifoseria. E che cosa, secondo lei, la tifoseria avrebbe potuto osare a partire da Maggio quando la comunicazione e c’erano i primi avvertimenti di qualche falla?

 

 

A Napoli sono stato bene da giocatore, da dirigente non saprei ma posso immaginare. Però posso dire che Bari è altrettanto una piazza calda, i tifosi vivono per il calcio, i derby e sono attaccati lo abbiamo visto quando riempivano il San Nicola. Non si può rimproverare nulla ai tifosi, nessuno poteva saperlo che per tre milioni si facesse questa fine. Non lo immaginavo io da dentro, figuriamoci dall’esterno. La tifoseria barese, ripeto, merita altri palcoscenici che mi auguro tornerà presto a calcare.

 

 

Marco Iusco

 


Pubblicato il 19 Luglio 2018

Articoli Correlati

Pulsante per tornare all'inizio