Cronaca

Soldi gettati dalla finestra…

Dal cielo può piovere di tutto: dalle rane ai pesci, dagli uccelli ai vermi, dalla paglia  alla sabbia. Il fenomeno è frutto dell’azione dei vortici d’aria più potenti: animali o cose strappati con furia da un punto della terra possono essere scagliati a centinaia di chilometri di distanza. Alcuni tipi di pioggia lasciano perplessi: sangue, gelatina, escrementi, paglia. Esistono poi altre piogge che, pur avendo dell’incredibile, rispondono a verità. Possono mai piovere soldi dal cielo? Ebbene sì. E’ successo tre giorni fa da noi, a Ceglie del Campo: due borsoni piovono sul selciato e, aprendosi, svelano un tesoro di 620mila euro in mazzette di vario taglio. Nessuno scherzo. Un uomo, durante una perquisizione dei Carabinieri nel proprio appartamento, pensa bene di disfarsi di due borsoni ‘scottanti’ gettandoli dalla finestra, forse nell’idea di recuperarli a cose finite. Ma i militari se ne accorgono e l’uomo ora si ritrova sotto denuncia per riciclaggio di denaro. Se passanti si fossero accorti di quella manna caduta dal cielo, sai quanto chiasso e sgomitare. L’episodio ci ha riportato alla mente la tragedia di Capodanno a Shangai quando 35 persone morirono ed altre 42 rimasero nella ressa scoppiata intorno a banconote lanciate dalla finestra di un palazzo ; le banconote poi si rivelarono false… Fin qui abbiamo parlato di soldi, veri o meno, letteralmente gettati dalla finestra e perciò non proprio piovuti dal cielo. L’episodio che ora andiamo a raccontare invece per oggetto soldi autentici e caduti veramente dall’alto. Era l’8 ottobre 1976 quando un aeroplano da turismo, sorvolando Piazza Venezia a Roma a un centinaio di metri d’altezza, lasciava cadere sulla stessa una quantità di in banconote di vario taglio (un milione e mezzo di lire, si seppe dopo). Inizialmente i passanti pensarono ad una qualche trovata pubblicitaria (bigliettini-reclam delle dimensioni di tagli da 500, 1000 e 10mila e recanti stampigliata da una faccia l’immagine del titolo di credito e dall’altra il messaggio pubblicitario). Ma quando ci si accorse che quello non era uno scherzo… Si appurò in seguito che quei soldi erano stati lanciati da un affatto facoltoso padre di famiglia (che aveva anche dovuto noleggiare un aereo) allo scopo di richiamare l’attenzione pubblica sul caso del proprio figliolo, vittima di una qualche grave ingiustizia amministrativa. Non possiamo dire come si chiuse la cosa. Quel ragazzo ebbe giustizia? Sappiamo solo che il padre se la cavò con un’ammenda per “disturbo della quiete pubblica”, mentre il pilota dell’aereo si vide la licenza sospesa per tre mesi (“ingiustificato sorvolo a quota non consentita”).

Italo Interesse

 


Pubblicato il 28 Maggio 2015

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