Cronaca

Solo incertezze per Via Argiro: parte la raccolta di firme per riaprirla al traffico

Continua a infervorare la polemica sulle sorti di via Argiro e che al momento sembra più che altro una storia infinita, destinata (ma si spera di no) a concludersi con un ennesimo nulla di fatto. Sono infatti passati già undici mesi da quando la strada del centro murattiano, una delle più prolifiche di negozi, è stata pedonalizzata: una decisione accolta con entusiasmo all’inizio, lasciando intendere chissà quali risultati finali, ma che in seguito si è rivelata poco felice, dal momento che non solo finora si è di fatto realizzato poco e niente di quanto progettato e illustrato, ma ha anche sottratto ai negozi potenziali clienti, invece di attrarli, costringendo così molti commercianti (ultimo il titolare di un negozio di abbigliamento, Pasquale Lavermicocca) ad abbassare le saracinesche a causa di spaventosi cali delle vendite. L’amministrazione comunale aveva, infatti, promesso che al blocco del traffico veicolare sarebbe seguita una riqualificazione dell’area, con l’installazione di panchine, fioriere, maggiore illuminazione e rifacimento del manto stradale, ma queste parole si sono rivelate un triste catalogo di sogni rimasti nel cassetto e oggi si assiste solamente a un desolante rimpallo di responsabilità che si traduce in parole povere in preoccupante immobilismo ed evidente incertezza. Pare che i fondi per gli arredi urbani siano disponibili, ma il Comune arranca e non si decide ancora a farsi carico dei lavori di manutenzione straordinaria, allungando notevolmente i tempi di realizzazione di quanto progettato su carta e abbandonando la strada in un desolante stand-by. I commercianti, però, sono stufi di subire sulla propria pelle le conseguenze di questa diatriba politica e dichiarano a loro volta guerra a questa triste situazione a colpi di raccolta di firme, per una petizione avviata da Marcello Signorile, presidente di ALT (Associazione Libera Terziario), che ha come obiettivo la revoca della chiusura al traffico di via Argiro. “In via Argiro sta succedendo quello che è già successo a Barivecchia – spiega Marcello Signorile – ossia si è creato ancora una volta un contenitore senza il contenuto. Quando si fanno le cose, bisogna saperle organizzare: si è provveduto a chiudere la strada al traffico, ma al Comune non hanno pensato di progettare il dopo e così ad un anno dalla pedonalizzazione i progetti iniziali presentati sono rimasti su carta e non è stato fatto nulla, a discapito di commercianti e residenti.” E continua: “Noi non siamo contrari alla pedonalizzazione, perché l’eliminazione delle auto mira al benessere della città e apporta indubbiamente benefici, ma ci vuole buon senso: prima di prendere decisioni simili occorre organizzarsi e strutturarsi, cosa che in questo caso non è stata assolutamente fatta e le conseguenze, adesso, si vedono. Ma la polemica è futile: ci vogliono proposte creative e attrattive e atti concreti. E soprattutto – conclude – mi auguro che i commercianti capiscano, adesso, che è necessario unire le proprie forze e non procedere individualmente: è solo grazie a loro (e non certamente per merito di alcuni politici, inconcludenti e irrispettosi) che Bari un tempo risplendeva ed era il fiore all’occhiello del meridione in Italia.” Ma si sa, tra il dire e il fare c’è sempre di mezzo il mare e per ora il mare di via Argiro è fin troppo piatto: quando comincerà ad agitarsi? Rimaniamo tutti in attesa di risposte, che possono venire solamente dall’amministrazione comunale.

 

Lorena Perchiazzi


Pubblicato il 13 Novembre 2012

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