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Sono almeno due decenni che Palese attende un tutor sulla SS 16 bis

Sono almeno un paio di decenni che la comunità del V Municipio di decentramento amministrativo, in particolare quella di Palese, chiede che la SS. 16 bis a nord di Bari, nel tratto da Fesca fino allo svincolo con la SP. 91 (Santo Spirito-Bitonto), venga messo in maggior sicurezza per entrambe le direzioni di marcia. Infatti, in tale tratto lungo poco più di quattro chilometri, oltre ai due svincoli che interessano gli accessi al centro abitato di Palese, ci sono anche numerosi altri che servono ad immettere gli automobilisti, in entrata o in uscita, dalle complanari su cui si affacciano una serie di complessi residenziali. Ma su detto tratto, soprattutto, sono presenti ben tre curvoni a gomito molto pericolosi. Uno quasi all’altezza dell’ex Poligono di tiro militare (meglio noto come “Tiro a volo”) e due in corrispondenza dell’abitato di Palese. E proprio in prossimità di questi curvoni che, da quando nella metà degli anni Ottanta del secolo scorso la SS.16 bis ha sostituito completamente la vecchia SS. 16 “Adriatica”, si verificano gravi incidenti, spesso mortali. Infatti, tanti incidenti se ne sono verificati in passato, ma anche tuttora soprattutto a causa della velocità di percorrenza che, talvolta unita ad altre concause, determina sinistri che si sarebbero forse in gran parte potuti evitare, se ci fossero stati almeno dei dissuasori permanenti, come ad esempio i tutor autostradali, per gli utenti che la percorrono, specialmente se per la prima volta. E, quindi, che non ne conoscono i seri e reali pericoli dovuti ad un’andatura eccessiva di velocità. A metà del primo decennio degli anni Duemila sulla SS. 16 bis, all’altezza di uno dei due curvoni di Palese, si verificò a causa dell’eccessiva velocità addirittura un tamponamento mortale plurimo, che vide coinvolte più autovettura, alcune delle quali nell’urto si incendiarono e per alcuni degli occupanti fu una strage. Ma neppure questo episodio, seguito a tanti altri meno gravi o senza un così pesante numero di vittime, fu sufficiente a far prendere in seria considerazione l’installazione di un tutor, per tenere sotto controllo in via permanente la velocità degli autoveicoli in transito lungo questo tratto così pericoloso di strada, al fine di sanzionale immancabilmente i trasgressori. Infatti, i tutor sono – come è noto – apparecchi che permetto di tenere sotto controllo la velocità media di percorrenza di un tratto prestabilito di strada, in modo da sanzionare chi lo percorre ad un’andatura che eccede i limiti previsti. Fatto, questo, deducibile in tempo reale dalla semplice durata di percorrenza dello stesso. Di recente un altro episodio luttuoso ha interessato questo tratto della SS.16 bis, dove la mancanza di un dissuasore permanente di velocità ha verosimilmente determinato un tamponamento che potrebbe essere stato alla base di un secondo tamponamento in cui è stata interessata un’autovettura con a bordo un bimbo di otto anni rimasto accidentalmente vittima innocente di tale urto. “Ebbene – ha esclamato un cittadino di Palese, comunità di appartenenza della famiglia della giovane vittima – sono anni che, dopo ogni incidente mortale su quel tratto di SS.16 bis, si parla di maggiori misure di sicurezza da adottare per rendere meno rischiosa la percorrenza di tale pezzo di strada, ma poi si dimenticano di provvedere!” Infatti, da notizie di cronaca relative al recente incidente che ha causato la perdita della giovane vita di un palesino, si appreso che il locale Municipio di decentramento amministrativo da quasi due anni ha chiesto che il Comune installasse un tutor lungo quel pezzo di SS 16 bis, ma la pratica è in attesa del via libera dell’Amministrazione barese, poiché non ancora portata in Giunta. Ma a parte ogni considerazione sui tempi paradossali di espletamento di un provvedimento così importante e che, per quanto complesso e complicato possa essere, risulta davvero difficile comprendere come sia possibile che a distanza di circa 24 mesi già il solo iter procedurale non sia stato concluso, pur sapendo che trattasi di un’opera necessaria a scoraggiare altri gravi incidenti. Ma c’è di più! Sempre lo stesso cittadino di Palese ha rilevato che nella parte sud della stessa SS 16 bis un tutor è presente da almeno una decina di anni su un tratto sicuramente meno pericoloso di quello di cui si è parlato innanzi, che è quello della SS.16 compreso in corrispondenza dei quartieri baresi di Japigia e San Giorgio. “Ma evidentemente – ha concluso ironicamente lo stesso palesino – anche per l’installazione di un semplice tutor il Comune di Bari usa due pesi e due misure, per la parte periferica a nord della città e quella sud!”. Intanto, però, per far cassa sono ormai molti anni che la Polizia locale del Comune di Bari eleva sanzioni con l’autovelox sulla SS 16 bis per ambo i sensi di marcio, in corrispondenza dello svincolo con la Sp 91 (Bitonto-Santo Spirito). Una misura, questa, che verosimilmente serve a risolvere più i fabbisogni di cassa del Comune che anche la sicurezza degli automobilisti in transito su questo tratto di strada.

 

Giuseppe Palella

 

 

 

 


Pubblicato il 27 Maggio 2021

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