Cronaca

“Sono molto preoccupato sia sui tempi che sulla capacità effettiva di spesa del Pnrr”

 

“Sono molto preoccupato sia sui tempi che sulla capacità effettiva di spesa”: il Presidente di Confindustria Puglia parla chiaro al Quotidiano a margine di uno degli incontri organizzati dalla Banca Popolare di Puglia e Basilicata per il Forum Ambrosetti di Cernobbio. L’assise era dedicata appunto al Pnrr e alla nostra regione.

Presidente Fontana, che cosa rappresenta il Pnrr per la Puglia?

“Sicuramente è una grande opportunità che non possiamo e non dobbiamo lasciarci scappare. I dati Svimez, che è un osservatorio di grande competenza e valore, non ci lasciano dormire sogni sereni”.

Perchè?

“Dicono infatti che il divario tra nord e sud non solo non si è colmato, ma continua ad essere molto elevato. Si tratta come mi sembra evidente, di cifre inclementi e anche dure che fotografano una realtà assolutamente da cambiare e velocemente. In più ci sono le scadenze del PNRR”.

Che cosa intende dire?

“La data del 2026 sembra lontana, ma invece è dietro le quinte. Nutro forti dubbi e perplessità che riusciremo a raggiungere questi obiettivi nei tempi indicati. Ci sono due problemi: uno è la capacità di spesa, il secondo, appunto, il rispetto rigoroso dei tempi”.

Che fare?

“Tre cose. Spendere i fondi, ma spenderli subito e bene. E mi dispiace che in questo frangente abbiamo scelto di cambiare il guidatore, cioè Draghi e di andare ad elezioni. A prescindere da chi vincerà alle urne, bisogna fare presto e bene, è una responsabilità della politica”.

Quali sono le emergenze?

“Tante. Una che mi piace indicare è la scuola ed in particolare la qualità degli istituti scolastici, unitamente al problema particolarmente vivace al sud dell’abbandono scolastico. Bisogna arrivare nella scuola come nei trasporti e nelle infrastrutture, ad una parità tra nord e sud. Trovo inaccettabile che se sei nato a Bari, faccio un esempio, la sanità è diversa da Milano, idem per le infrastrutture e i trasporti. Aggiungo che il sud sconta una lentocrazia esagerata che non aiuta gli investimenti produttivi”.

Che cosa pensa dell’autonomia differenziata?

“Non mi esalta e lo abbiamo visto durante la pandemia con 21 modelli diversi di sanità. Ricordo che vi era chi voleva precedere gli altri nelle vaccinazioni comprandosi per conto proprio i vaccini, penso a De Luca e Zaia. Innegabilmente esistono delle diversità, lo diceva don Tonino Bello. Queste diversità culturali e sociali non possono sicuramente essere eliminate, ma deve pur esserci una universalità di fondo. Ricordo che il tavolo sul quale bisogna giocare alla fine è l’Italia e non le singole particolarità”.

Pace fiscale, che ne pensa?

“Sono contrario a condoni di ogni tipo in quanto sono prima di tutto diseducativi , favoriscono i furbetti e spingono a non pagare le tasse, tanto prima o dopo uscirà un condono. Invece abbiamo bisogno di certezze e di un sistema che non premi chi ha fatto il furbo rispetto alle persone oneste. Certamente bisogna rottamare le cartelle verso incapienti e nullatenenti. A mio modo di vedere i condoni, da ogni punto di vista premiano coloro che nella vita ha cercato di eludere il fisco”.

Bruno Volpe

 


Pubblicato il 6 Settembre 2022

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