“Sono preoccupato dalle disuguaglianze economiche”
Monsignor Ciccio Savino, Vice Presidente Cei per il Sud
“Inutile e sbagliato fingere: sono preoccupato dalle disuguaglianze economiche, la situazione si fa allarmante”: lo dice in questa intervista che ci ha concesso Monsignor Ciccio Savino, Bitontino, Vice Presidente Cei per il Sud, vescovo di Cassano allo Jonio. Con lui parliamo di economia arrivando all’ autonomia differenziata e alla sanità. Insomma, una chiacchierata a lungo raggio
Eccellenza Savino, che cosa pensa dell’attuale congiuntura economica del nostro Paese e del Sud in particolare?
“Sono dell’idea che non bisogna mai cedere al fatalismo, un errore molto banale. Tuttavia la realtà sotto gli occhi di tutti ci mostra una situazione che definire complicata è poco”.
Cioè?
“Viviamo in quel sistema economico che lo stesso Papa Francesco aveva definito come economia che uccide. Si tratta in poche parole di quel modello che premia e favorisce pochi a danno di tanti. Un sistema che ingigantisce le disuguaglianze e soprattutto fa in modo che non ci sia parità nel e dei presupposti. In sintesi viviamo in un contesto che premia oltre misura pochi e al contrario mortifica tanti altri, un sistema che a mio avviso è profondamente ingiusto e penalizza tante realtà, penso al sud Italia e alla stessa Calabria nella quale io sono”.
E alla porta incombe il principio dell’autonomia differenziata…
“I vescovi non fanno politica, semmai fanno quella con la P maiuscola e non partitica La mia sensazione è che questa autonomia differenziata alla fine contribuirà ad aumentare il divario tra chi già aveva tanto e chi al contrario ha poco o nulla. Penso ai Lep, tanto per essere chiaro o alle ventitré materie differenziate, tra le quali ad esempio la sanità, la scuola, l’ energia. Io già avevo a suo tempo manifestato perplessità sul famoso titolo quinto della Costituzione, l’ autonomia differenziata è destinata a far crescere il divario. Mi domando come mai e perché il Partito di Maggioranza relativa che sostiene di proteggere gli interessi nazionali possa accettare una roba del genere. Il sospetto è che alla fine possa esserci un accordo sul presidenzialismo, non vedo alternative”.
Una materia che scatena polemiche e ci mostra un Paese a doppia velocità è la sanità. In Italia marciamo verso un sistema stile americano con i ricchi in grado di sottoscrivere assicurazioni o comunque ricorrere alla sanità privata e i non abbienti alle prese con liste di attesa spesso insostenibili…
“Quello alla sanità e alle cure per tutti è un diritto sacrosanto del quale non possiamo e non dobbiamo fare a meno. Il diritto alla salute deve essere garantito a tutti indipendentemente dal censo o reddito, un diritto reale. Ecco perchè occorre fare in modo che tutti i cittadini abbiano il diritto su tutto il territorio nazionale alla stessa qualità delle cure e delle prestazioni. Non possiamo, non dobbiamo e non vogliamo avere una Italia a due velocità. Anche sotto questo profilo il principio dell’autonomia differenziata mi desta serie preoccupazioni e perplessità. Vogliamo vivere in un Paese solidale”.
Bruno Volpe
Pubblicato il 24 Marzo 2023